Quella (S)volta Che: MotoGP e il futuro post-Clinica Mobile

Quella (S)volta Che: MotoGP e il futuro post-Clinica Mobile

La storia di QuirónSalud, entrata in MotoGP dopo la morte di Simoncelli

22.11.2022 ( Aggiornata il 22.11.2022 09:52 )

Il benservito dato alla Clinica Mobile ha scatenato una valanga di proteste in rete. Una reazione che è conseguenza dell’incredibile servizio offerto dal Dottor Costa e dai suoi eredi in quasi mezzo secolo di attività. Il suo posto è stato preso dalla spagnola QuirónSalud, come riportato da vari articoli che però non si sono soffermati sull’erede.

L'eredità del Dottor Costa


QuirónSalud era già main sponsor della Clinica Mobile, come indicato sul sito della stessa. Ma non soltanto, perché dal 2013 il team medico della MotoGP, l’unità di pronto intervento per gli incidenti nel Motomondiale composta dalle due medical car, è organizzata e coordinata da QuirónSalud. Ogni vettura ha a bordo un medico e un paramedico, ma soprattutto le ultime tecnologie per la terapia intensiva, dal defibrillatore all’aspiratore endotracheale, utili a liberare le vie aree superiori per poi eventualmente trasferire il paziente in ospedale.

Il servizio è stato offerto in tutte le gare del Mondiale sotto la direzione di Angel Charte, classe 1955, capo del dipartimento di medicina dell’ospedale universitario Quirón Dexeus di Barcellona. Come ha raccontato a El Pais: "Un giorno nel mio ospedale sono comparsi i vertici della MotoGP offrendomi il nuovo progetto. Fu dopo la morte di Marco Simoncelli. All’inizio rifiutai, ma poi cambiai idea. Bisognava dare una possibilità di vivere ai piloti e l’unico modo era lavorare a bordo pista".

Anni dopo, nel 2017, QuirónSalud fu nominata Servizio Medico Ufficiale del Motomondiale e così il marchio comparì sul sito della MotoGP e sui suoi social network, e sponsorizzò la Clinica Mobile. Secondo un articolo pubblicato dal sito della MotoGP “Il nuovo accordo con QuirónSalud assicurerà che la Clinica Mobile rimanga all’avanguardia nel suo campo, oltre a continuare a svilupparsi e progredire nel frenetico mondo della MotoGP”. Pau Serracanta, ai tempi amministratore delegato di Dorna Sports, commentò: “Sono molto felice di questo accordo perché abbiamo rafforzato i nostri legami con QuirónSalud”.

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Una sostituzione prevedibile


Dal 2018 la collaborazione ha portato alla creazione del primo ospedale mobile sui circuiti europei, dotato di attrezzature quali radiologia digitale, ecografia dei tessuti molli, elettrocardiogramma e unità di rianimazione. All’annuncio il dottor Charte sottolineò che “Questo accordo porta ai massimi livelli di assistenza medica la MotoGP in specialità delicate come la medicina intensiva e i politraumi gravi”. E sempre da quell’anno ogni pilota delle tre categorie si deve sottoporre a una visita medica effettuata dalla Direzione Medica di QuirónSalud.

Tutto ciò dimostra che l’inserimento dell’istituzione iberica in MotoGP non è un fulmine a ciel sereno bensì il frutto di un allargamento complessivo delle sue competenze nel paddock. D’altro canto QuirónSalud, la cui sede è a Madrid, è il più grande gruppo ospedaliero privato in Spagna, forte di 50 cliniche (quattro soltanto nella Comunità di Madrid), una novantina di centri ambulatoriali e 300 centri di prevenzione dei rischi professionali. Ogni anno assiste oltre 12 milioni di pazienti ed è in continua crescita, come dimostrano i dati del bilancio: 4,021 miliardi di Euro di ricavi nel 2021, ben 546 milioni di Euro in più dell’anno prima.

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