Il sortilegio della MXGP | Quella (S)Volta Che

Il sortilegio della MXGP | Quella (S)Volta Che

Febbraio è diventato il mese dei ko dei campioni in carica: da Herlings a Gajser

16.03.2023 ( Aggiornata il 16.03.2023 11:49 )

Per il secondo anno di fila il campione in carica della MXGP non sarà al via del Mondiale: Tim Gajser, reduce dall’operazione al femore destro infortunato negli Internazionali d’Italia ad Arco, salterà i primi tre round, in Argentina (12 marzo), a Riola Sardo e in Svizzera.

Il titolo MXGP, un sortilegio


Lo sloveno avrebbe espresso l’intenzione di rientrare proprio in occasione del GP Trentino, in programma il 16 aprile, ma anche se ci riuscisse difficilmente avrebbe la condizione per competere per le posizioni di vertice nei primi appuntamenti. L’anno scorso a infortunarsi a febbraio era stato Jeffrey Herlings, e nemmeno in gara: l’incidente era avvenuto durante uno... shooting fotografico precampionato.

E così, lo scorso anno l’olandese non è riuscito a disputare nemmeno un Gran Premio. Già nel 2019, dopo essersi aggiudicato il suo primo titolo della classe regina, la stella della KTM marcò visita nella parte iniziale della stagione, saltando i primi sette round, a causa delle fratture al piede destro patite in allenamento in Spagna, sempre a febbraio.

Fece in tempo a disputare appena un round e mezzo prima di rompersi la caviglia destra nel giro di allineamento (!) del GP Lettonia, in cui comunque si prese Gara 1 prima di alzare bandiera bianca. Quell’anno Herlings conquistò soltanto due GP, gli ultimi della stagione, in Turchia e in Cina.

Il sortilegio di Gajser


Tornando a Gajser, crolla il mito della sua indistruttibilità, alimentato dal filotto di risultati degli ultimi due anni e mezzo. Nel 2022, su 18 GP soltanto due volte aveva raccolto meno di 30 punti: nel GP Fiandre, a Lommel, dove era stato due volte settimo incassando 28 punti, mentre in Finlandia ne aveva intascati 29, grazie a un sesto e un settimo posto.

Nei 18 round del 2021 invece il punto più basso furono i 15 punti del GP Sardegna, a cui partecipò dopo essersi fratturato la clavicola in allenamento in Croazia. A quel punto della stagione aveva 28 lunghezze di vantaggio su Romain Febvre, 29 su Tony Cairoli, 34 su Herlings (poi campione) e 40 su Jorge Prado. Penalizzato da un pessimo cancelletto, a causa del 18° posto in qualifica, Gajser iniziò la prima manche in modo disastroso: alla prima curva centrò un rivale rimasto a terra e ripartì quasi ultimo.

Caduto una seconda volta riuscì a raggranellare un paio di punti con il diciannovesimo posto. In Gara 2 conquistò il 12° posto al primo giro e lo difese a lungo, prima di andare a prendersi l’ottavo posto e i relativi tredici punti. Fu l’unica volta in cui restò sotto quota 25 mentre al GP Repubblica Ceca mise in saccoccia 28 punti: a Loket perse Gara 1 per mezzo secondo, battuto da Prado, mentre in Gara 2 cadde al quinto giro. La leva della frizione rimasta incastrata nel paramano lo costrinse a fermarsi in pit lane, facendogli perdere ulteriori 28 secondi, ma riuscì a risalire fino al 15° posto.

Per trovare l’ultimo “zero” di manche di Gajser bisogna tornare al GP Kegums del 16 agosto 2020: dopo aver vinto Gara 1 in scioltezza, con quasi nove secondi su Arminas Jasikonis, in Gara 2 stava lottando con il lituano per il bronzo quando l’impianto elettrico della sua Honda lo piantò in asso al quartultimo giro. Quattro giorni prima, sulla stessa pista, in Gara 1 lo sloveno era incorso in un altro nulla di fatto, questa volta per caduta, con conseguente ritiro a sei giri dalla fine.

Sono i soli “zero” di Gajser nell’ultimo quadriennio della MXGP.

Per trovare un intero suo GP senza punti bisogna risalire fino al 4 marzo 2018, quando non si presentò al GP Argentina per la violenta caduta di cui era rimasto vittima durante la manche MX1 dell’ultima gara degli Internazionali d’Italia a Mantova. Trasportato all’ospedale Carlo Poma fu sottoposto a un’operazione per ridurre le due fratture alla mandibola.

Tornò in pista due settimane dopo, ma pur disputando tutti i restanti diciannove GP non riuscì a imporsi nemmeno una volta: è stata l’unica annata delle ultime otto in cui non ha vinto nemmeno un GP.

Nel 2018, peraltro, non conquistò nemmeno una manche (impresa che gli riuscì nel 2014 in MX2 quando si mise tutti dietro in Gara 2 in Brasile e Messico) anche se otto volte ci andò vicino: in sette casi finì secondo dietro Herlings, poi campione, e nel GP Lombardia fu battuto dal solo Cairoli.

Il cambio del team No Limits | Quella (S)Volta Che

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi