SBK Francia: i piloti hanno detto che...

SBK Francia: i piloti hanno detto che...
SBK: la non amicizia tra Rea e Sykes diventa pubblica in gara 1. In gara 2 Davies e la Ducati si confermano la seconda forza del mondiale.

Redazione

04.10.2015 ( Aggiornata il 04.10.2015 18:32 )

di Riccardo Piergentili Al termine del Round Francia appare chiaro che Jonathan Rea è il peggiore incubo di Tom Sykes. Quest'anno non solo Rea ha vinto il titolo mondiale senza conoscere la Kawasaki ZX-10R (a differenza di Sykes) ma ha demolito psicologicamente il compagno di squadra. Sykes non è più il pilota che conoscevamo ed ora rischia addirittura di perdere il duello con Chaz Davies, che nel mondiale è secondo, davanti a Tom. Sykes, a differenza di Rea, corre senza una tattica: parte velocissimo, cercando di distanziare gli avversari ma così facendo rovina le gomme. Rea, invece, guida da campione: ad ogni partenza resta lontano da guai, studia la situazione, gli avversari, poi inizia a spingere. Jonathan ostenta sicurezza, non rischia mai più del necessario e sa quando e come sfruttare la sua ZX-10R, senza abusare dei pneumatici. Con questa tecnica, a fine gara, in pochi giri Rea riesce quasi sempre a raggiungere Sykes e a passarlo facilmente, perché può sfruttare delle gomme meno consumate e, quindi, più grip. Appare evidente che i due non sono amici. Questa volta Rea avrebbe potuto fare gioco di squadra, aiutando Sykes a guadagnare punti su Davies. Invece, Jonathan in gara 1 (qui potete leggere la cronaca della corsa) ha lasciato sfogare Tom, poi lo raggiunto, sorpassandolo in modo aggressivo. Sykes, cercando di resistere all'attacco, ha addirittura rischiato di finire fuori pista. A fine gara i due hanno mantenuto la calma ma nell'aria si percepiva molta tensione...

I commenti dei piloti al termine di gara 1...

Jonathan Rea (primo): "È stata veramente una bella vittoria! È sempre difficile salire sul gradino più alto del podio ma questa volta è... speciale, anche perché è la prima vittoria che ottengo sul bagnato, con la Kawasaki. A metà gara mi ero accorto che Sykes aveva distrutto le gomme e ne ho approfittato. Sykes dice che l'ho stretto ma realmente io ero più veloce, Quindi l'ho raggiunto, l'ho superato, ho vinto la corsa e guadagnato 25 punti". Tom Sykes (secondo): "Ho giocato d'azzardo, perché ho deciso di spingere al massimo sin dall'inizio. Purtroppo non ero a posto e alla fine ho pagato questa mia scelta. Sia io, sia, sia Rea corriamo per vincere. Jonathan mi ha superato senza darmi la possibilità di restare in traiettoria. Purtroppo non ho potuto farci nulla, perché aveva più grip di me. Questa volta è andata così".
Sylvain Guintoli (terzo): "Per me è stata una bella opportunità, che ho sfruttato. Non ho fatto errori e sono molto contento dell'esito finale della corsa. Dopo una stagione difficile il podio, qui, in Francia, era quello che ci voleva!".

Rea non ha intenzione di aiutare Sykes e...

In gara 2 (qui potete leggere la cronaca della corsa) la storia si ripete, sull'asciutto anziché sul bagnato. Sykes parte come se il primo giro fosse l'ultimo ma questa volta, oltre a Rea, c'è anche Davies a dargli fastidio. Sykes perde il duello con entrambi. Tom sembra avere perso la bussola. La sua velocità e il suo talento non sono in discussione, infatti in qualifica, quando per un giro bisogna avvicinarsi il più possibile al limite, Sykes è ancora il migliore. Però Tom sembra avere paura dei suoi avversari e per evitare il duello cerca di scappare, spingendo sempre al massimo. Purtroppo, in Superbike non esistono una moto e delle gomme che possono permettere di utilizzare questa tecnica ma Sykes commette sistematicamente lo stesso errore. Mentre Sykes sta perdendo lucidità, Davies la sta guadagnando. Ora Chaz è senza dubbio un pilota che potrebbe lottare per il titolo 2016, l'unico che ha portato alla vittoria la Ducati e l'unico che riesce a sfruttarla su tutte le piste. Alla moto di Borgo Panigale manca ancora qualcosa per raggiungere il livello prestazionale delle Kawasaki, che hanno bisogno di poche modifiche per essere competitive e in accelerazione sono più efficaci. Sprofondano le Aprilia, che sembrano peggiorare di gara in gara. Colpa delle moto o dei piloti? In Qatar, quando in pista ci sarà Biaggi, la situazione sarà più chiara. La Honda continua a migliorare e Van Der Mark si avvicina alle posizioni di vertice. Molti dicono che l'olandese è ancora un pilota molto istintivo, che non cura abbastanza la messa a punto. A Magny Cours, in gara 2, Van Der Mark è arrivato a ridosso del podio, con una Fireblade, che pur essendo migliorata, non è certo la moto più veloce. Non male, per uno che ha ancora ampi margini di miglioramento...

I commenti dei piloti al termine di gara 2...

Jonathan Rea (primo): "Vincere sia sul bagnato sia sull'asciutto vuole dire molto, per me. Volevamo dimostrare la forza del nostro pacchetto e ci siamo riusciti. Non era un fatto scontato, perché non era semplice fare le scelte giuste in queste condizioni. Ho deciso di usare la gomma morbida. Avevo paura di consumarla troppo, però abbiamo trovato una messa a punto che mi ha permesso di spingere fino alla fine. Siamo stati bravi". Chaz Davies (secondo): "È il mio migliore risultato su questa pista, dove sono sempre stato in difficoltà. Qui sono sempre caduto, quindi... oggi sono contento! Mi dispiace per quanto accaduto in gara 1, perché avrei voluto distanziare Sykes in classifica. Però, purtroppo, è andata così".
Tom Sykes (terzo): "Bisogna accettare il risultato... Quello che avete visto è il meglio che ho potuto fare in questa corsa. Avevo tanti problemi in curva e non riuscivo ad essere veloce. Nelle prove andavo forte, mentre in gara non sono riuscito a trovare la messa a punto ideale e non ero competitivo".

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