SBK, Moriwaki: “Sapevo che sarebbe stata dura”

SBK, Moriwaki: “Sapevo che sarebbe stata dura”

“Il 60% della stagione è andato come mi aspettavo. Finché non affronti la realtà, non sai cosa manca”, dice Midori Moriwaki

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01.08.2019 18:48

C’è molta attesa per la seconda stagione del team Honda Moriwaki nel mondiale Superbike. E naturalmente c’è l’aspettativa che le performance migliorino rispetto a questo primo anno. Soprattutto dopo i test alla 8 Ore di Suzuka, dove la Honda di Takumi Takahashi e Stefan Bradl è stata a volte molto più veloce della concorrenza, a conferma che con gli pneumatici Bridgestone è molto più competitiva, tanto da concludere la gara al terzo posto alle spalle della Kawasaki di Rea e Haslam e della Yamaha di Lowes, van der Mark e Nakasuga.

Nel mondiale Superbike, con gomme Pirelli, il miglior risultato stagionale per Honda lo ha colto Yuki Takahashi, in sostituzione di Leon Camier, ottavo a Misano, mentre Alessandro Delbianco ha concluso nono a Donington Park. In entrambi i casi si trattava di gare sul bagnato.

La team leader della squadra Honda, Midori Moriwaki, non ha nascosto di essere consapevole delle difficoltà fin dall’inizio.

“Quando ho pianificato questo progetto l'anno scorso, sapevo che sarebbe stato molto duro. Lo sapevano tutti”, ha dichiarato Midori Moriwaki alla testata tedesca Speedweek.com.

“Finché non affronti la realtà, non sai cosa manca. Il 60% della stagione è andato come mi aspettavo. Sapevo che sarebbe stato difficile ottenere buoni risultati per una serie di motivi. La squadra è nuova e anche per me è nuovo guidare una squadra nel mondiale Superbike.
“Quando inizia un nuovo progetto, tutti sono sempre molto felici. Nel tempo, le aspettative cambiano e alcune persone mostrano il loro vero volto. Non mi aspettavo alcune cose, ma va bene. Sono contenta di tutti quelli che sono coinvolti in questo progetto”, aggiunge Midori.

“Quando guidi una squadra o devi gestire gli sponsor, ci sono sempre momenti difficili”, spiega ancora la team-manager. Ma per me la squadra è come una famiglia”.

NEL TEAM MORIWAKI SI LAVORA COSI' - Midori ha spiegato poi come svolge la sua attività di team-leader.

“Non mi piace controllare troppo le persone. Ogni persona ha un carattere e un talento diversi. Bisogna far emergere al meglio i loro punti di forza. Per alcune persone, è meglio non dire nulla e dare suggerimenti di volta in volta. Altri hanno bisogno di una mano rigorosa”, ha spiegato Midori, che sta pianificando il futuro con Honda, ma senza fretta. Per ora, infatti, Honda non ha ancora deciso come e con quali piloti continuerà nel 2020.

Una grande azienda come la Honda fa così tante cose, non solo il campionato mondiale Superbike. Ecco perché non voglio esercitare troppa pressione - apprezzo molto il fatto che siano coinvolti in questo progetto. Qualunque cosa facciano, mi fido delle loro capacità”, ha concluso Midori Moriwaki.



 

 

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