SBK: per Rinaldi è vera gloria quella di Misano?

SBK: per Rinaldi è vera gloria quella di Misano?© GPAgency

Michael Ruben ha svettato nei test tenuti al Marco Simoncelli e pure Razgatlioglu ha dimostrato di essere molto veloce. Tuttavia Johnny Rea e la sua (nuova) Kawasaki non erano presenti in Romagna

22.03.2021 17:41

Come abbiamo visto, Michael Ruben Rinaldi è andato forte nei due giorni di test SBK. A Misano, il pilota del team Aruba ufficiale è risultato - nonostante una innocua scivolata - il più veloce del gruppo che comprendeva, oltre alla sua V4 R, quella del compagno di box Scott Redding, le due Yamaha Crescent di Toprak Razgatglioglu e Andrea Locatelli, le R1 M di Garrett Gerloff e Kohta Nozane, la Rossa di Tito Rabat con Barni, Axel Bassani e Motocorsa, Lucas Mahias sulla Ninja Puccetti e - giusto per uno shakedown - la Ducati Go Eleven, "sgrossata" da Michele Pirro e Chris Ponsson sulla sua Yamaha.

Le condizioni del tracciato non erano ottimali, ma i tempi sul giro registrati si sono rivelati indicativi e in linea coi riferimenti riscontrati nell'ultima volta in cui le derivate hanno corso al Marco SImoncelli, cioè, il 2019. Indipendentemente dalla scelta delle gomme, la prima posizione nella lista del numero 21 è fedele ai valori in campo espressi in Romagna.

Infatti, appena dopo troviamo Toprak. Il turco aveva svettato nella prima giornata, comandando anche la mattina di martedì. Ciò significa che il pupillo di Sofuoglu abbia "già in mano" la versione evoluta della R1 M Factory. In una ipotetica gara, sarebbe stato duello Rino-Razga. Lo dicono i cronologici.

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Rinaldi è in formissima, ha la moto ufficiale, conosce Misano come il giardino di casa ed è forte. Razgatlioglu affronta il secondo anno con Yamaha, desidera vincere il Mondiale (giustamente) e non ha paura di nessuno. Tuttavia, come più un addetto ai lavori ha fatto notare, mancava qualcuno.

Le nuove BMW con Tom Sykes e Michael Van Der Mark? "Naaaa" (cit.), le due Honda HRC con Alvaro Bautista e Leon Haslam? "Macché" (cit.), era un altro l'assente illustre. E guida una Kawasaki. Verde. Parliamo di Johnny Rea, sei volte iridato e favorito al settimo alloro. 

Proprio nel 2019, il nordirlandese centrò una doppietta al Marco Simoncelli. Guarda caso. Per poi piegare Bautista, ai tempi con Aruba Ducati. Ieri e l'altro ieri abbiamo assistito a sessioni di prove, indicative sino ad un certo e ricche di esperimenti tecnici. Ma, come dice Valentino Rossi "Il cronometro spiega se stai lavorando bene". Rinaldi lo ha fatto, Razgatlioglu anche. Non avrebbe fatto la stessa cosa Johnny Rea?

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