Test SBK, Day 3: ad Aragòn, Rea e Kawasaki "fanno un altro mestiere"

Senza trarre conclusioni troppo affrettate, poiché in pista non ci sono tutti i top rider, tra i quali Scott Redding e Michael Ruben Rinaldi di Aruba Ducati, ma sembra che il team Kawasaki stia facendo un altro sport. O meglio, è Johnny Rea a fare un mestiere differente. 

Il sei volte iridato SBK svetta ad Aragòn, in una mattinata fresca e dalle condizioni di pista non ottimali. Il numero 1 e la nuova Ninja sono già un corpo unico, plasmato di quintessenza vincente. Il tempo di 1'48"528 colloca il nordirlandese in cima al monitor che potete vedere più in basso. Lui è il solo a scendere sotto al muro del '49.

Benissimo pure Alex Lowes, compagno verde in Provec KRT, secondo al Motorland. L'inglese ha compiuto ben 38 passaggi e sembra che la spalla infortunata mesi addietro sia unicamente un brutto ricordo. Prova a tenere il passo la R1 M di Toprak Razgatlioglu, tornato in sella dopo Covid e quarantena. Il turco pone la Yamaha dietro le ZX-10RR.

BMW-KTM, sfida teutonica... a favor di Sykes

La Casa bavaresee quella austriaca condividono l'idioma germanico e la voglia di primeggiare nei rispettivi campionati. La M1000 RR batte oggi la RC16, sebbene non sia assegnino punti tra SBK e MotoGP nei pressi di Alcaniz. Tom Sykes con la BMW ed un casco inedito - bello, peraltro - è più lesto della KTM di Pedrosa. 

Poi, ritmo alternato: Eugene Laverty, Mika Kallio, Michael Van Der Mark e Jonas Folger. Ovvero, tre derivate di serie ed un prototipo, in mezzo a piloti che tra pochi giorni affronteranno il primo round iridato. In basso vediamo Andrea Locatelli, punta Crescent-Brixx, e Isaac Vinales, attaccante Orelac che aveva già saggiato la Kawasaki 2021 a Barcellona. 

I tempi al Motorland