SBK: Chaz Davies, il "parcheggio" In Go Eleven non va. E la Honda...

SBK: Chaz Davies, il "parcheggio" In Go Eleven non va. E la Honda...© GpAgency

Inizio di stagione difficile per il pilota di Knighton, a podio all'Estoril ma in difficoltà a Misano. Con un 2021 da rialzare, l'ormai veterano della Superbike deve iniziare a pensare al suo futuro, in una categoria che sta cambiando volto 

16.06.2021 20:13

Tre gare, tre ritiri. Si è concluso così il difficile - usando un eufemismo - weekend vissuto da Chaz Davies a Misano, condito da una brutta caduta accusata durante la Superpole Race. Un botto così forte da impedire al gallese di concludere Gara 2, costringendolo a rientrare ai box a causa dei forti dolori accusati alla spalla e braccio destro.

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Un vero e proprio disastro, avvenuto nella gara di casa della Ducati e davanti ai vertici bolognesi che nel 2020 gli hanno preferito Michael Ruben Rinaldi. Proprio quel Rinaldi che in Riviera ha saputo dare una svolta alla sua prima stagione da pilota factory ottenendo due vittorie e un secondo posto.

Un quadro non proprio idilliaco, per un pilota (Davies) che quest’anno puntava a stare assieme ai due ufficiali e invece ha accumulato solo 48 punti nella classifica generale (con un podio all’attivo in Portogallo), contro i 104 di Redding e gli 82 accumulati da Rinaldi.

Guardando la classifica possiamo dire che, al momento, lo scambio Rinaldi-Davies ha portato i risultati sperati solo in casa Aruba. Non si può dire lo stesso per il Team Go Eleven, consapevole di non aver espresso, al momento, tutto il potenziale a disposizione del pacchetto moto-pilota. Ed è proprio il pilota a dover fare un reset e cercare di non sciupare quella che potrebbe essere l’ultima occasione - o una delle ultime - della sua carriera. Perché, se è vero che la stagione è appena iniziata e di round da affrontare ce ne saranno ancora tanti, non bisogna dimenticare che Chaz di anni ne ha 34 e il tempo per lui inizia a stringere: i nuovi prospetti avanzano e la Superbike si sta avvicinando a un ricambio generazionale che, inevitabilmente, riguarderà anche il numero 7, un pilota arrivato nella massima categoria delle derivate di serie qualche anno fa con tante aspettative mai completamente rispettate.

Tra passato, presente e futuro


Già, perché dopo il successo nel campionato Supersport 600 2011, in molti si aspettavano di più da Davies, ormai storico portacolori Ducati che negli anni in Rosso ha dovuto arrendersi allo strapotere del binomio Rea-Kawasaki, prima di dover cedere i galloni di prima guida al nuovo arrivato Scott Redding. Il tempo a disposizione per tornare in alto è poco e una stagione in una squadra satellite rischia di assomigliare più a un “parcheggio” per un pilota che aveva concluso il suo ciclo nella squadra ufficiale piuttosto che a una reale opportunità per puntare alle posizioni di vertice.

La prossima tappa nel calendario WorldSBK è Donington (2-4 luglio) e per Davies rappresenterà la prima occasione utile per rifarsi. In attesa di capire cosa ne sarà del suo 2022: le sirene Honda si fanno sentire e chissà che Chaz non decida di farsi sedurre, tornando al tanto desiderato status da ufficiale.

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