SBK, l'importanza strategica di Lowes: in gioco futuro e carriera

SBK, l'importanza strategica di Lowes: in gioco futuro e carriera© GPAgency

Alex sarà chiamato nel "proteggere" Johnny Rea, in lizza per il settimo titolo consecutivo. Se riuscisse a tamponare le mosse di Razgatlioglu e Redding, il gemello di Lincoln continuerebbe con Kawasaki

13.07.2021 ( Aggiornata il 13.07.2021 12:11 )

Mentre attendiamo di raccontare la tappa olandese di Assen, la SBK si gode un attimo di relax. Prima del Van Drenthe si sono completati quattro round, distribuiti tra Aragòn, Estoril, Misano e Donington. In un calendario (teorico e speriamo pure concreto) che prevede 13 appuntamenti, non siamo ancora giunti a metà stagione.

Però, i conti relativi ai discorsi di classifica parlano già chiaro: La lotta più imporante, cioè quella che assegnerà il titolo Mondiale, vede in bagarre tre nomi:  Toprak Razgatlioglu, Johnny Rea e Scott Redding. Il turco ha 183 punti, 181 per il nordirlandese, l'inglese ne conta 117. Ecco, guardando meglio la graduatoria corridori, il ducatista appare in affanno rispetto alle punte Yamaha e Kawasaki.

Appena sotto, infatti, c'è un altro britannico. Lui è Alex Lowes, (quasi, perché compie gli anni a settembre) trentunenne del Lincolnshire. Schierato per il secondo anno da Provec KRT, si sta giocando la riconferma nella squadra ufficiale emanata da Akashi. Il ritardo accusato dal numero 22 nei confronti di Razga è importante - 69 lunghezze - ma non esagerato: in fondo, ha solo tre punti in meno di Scott Redding.

Primo appello, nell'Università di Assen

Il contratto di Alex scadrà a fine campionato. Ovviamente, le parti hanno cominciato a parlare da tempo. Lowes sa che se vuole rimanere in Kawasaki, dovrà fare due cose: andare forte, certo, ma nei momenti e nei posti giusti. Ad Assen, per esempio. 

In Olanda, Johnny Rea sarà chiamato a rispondere agli attacchi di Toprak Razgatlioglu. Per motivi di classifica, chiaramente, e pure per controbattere il trend psicologico instaurato a Donington: cadere in casa e lasciare vittoria e leadership al turco non è stata cosa gradita dal Cannibale.

Ecco perché il Van Drenthe ed il pubblico olandese attendono grande spettacolo. Ecco perché Lowes dovrà far meglio di quanto ottenuto nelle ultime uscite. L'inizio di Aragòn con tre podi è piaciuto agli uomini in verde, il proseguio decisamente meno, anche se in Inghilterra è tornato a brillare. Per rimanere dov'è (se lo vorrà) Alex deve sfoderare un passo in più.

Mate, appoggiati alla mia spalla

Non sappiamo se Johnny sia in vera difficoltà. Dobbiamo attendere i prossimi round. La cosa evidente è che abbia in Razga un rivale all'altezza. E poi, considerando che Redding si trovi in una situazione simile a quella di Lowes, mettiamo anche Scott nel gruppo di chi si contenderà la posta massima.

Prevediamo questo: l'inglese del team Aruba se la vedrà per i fatti suoi. Dite che Michael Ruben Rinaldi lo aiuterebbe per riuscire a vincere il titolo? Mmm, no. Contrariamente, Andrea Locatelli lo farebbe con Toprak, ne siamo sicuri, in ballo c'è una ulteriore riconferma.

Ed eccoci a Lowes e Rea. I due vanno d'accordo, si stimano, si rispettano. Bene. A parte Phillip Island 2020, quando il campionato non sospettava il lockdown e tutto ciò che è accaduto, rimane il solo momento nel quale il più giovane aveva fatto meglio dell'esperto. Poi, è tornato a fargli da spalla. 

HRC incombe

Nelle prossime battaglie, il gemello di Sam dovrà interporsi tra la Ninja numero 1, la R1 numero 54 e la V4 R numero 45. Senza dubbio. Se lo farà, arriverà per lui un foglio da leggere e firmare. Altrimenti, è possibile confermare che le voci inerenti a contatti con HRC potrebbero trasformarsi in futuro prossimo e per altri due anni.

Le continue lamentele di Alvaro Bautista e Leon Haslam sono tutto fuorché costruttive. Il team dell'ala dorata arranca ed è l'unico a cui manca un risultato da podio in questo 2021. Quanto potrà continuare a soffrire? I piloti rispetteranno gli impegni presi, ma...

... già pensano al 2022. Candidato alla CBR RR-R è pure Chaz Davies, al momento non troppo in palla con Go Eleven e la Ducati Indipendente. Nemmeno Tito Rabat è contento di quanto sta facendo con Barni. Insomma, i due si lamentano o, perlomeno, non le mandano a dire. Alex, invece, lo avete mai visto puntare il dito verso la moto che guidava o che sta guidando? No, e in Kawasaki lo sanno.

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