SBK: Bautista da 10, italiani (quasi) tutti promossi: il pagellone del 2023

SBK: Bautista da 10, italiani (quasi) tutti promossi: il pagellone del 2023© GPagency

Alvaro implacabile, ma costretto a fare i conti con un Razgatlioglu da 9 per velocità e concretezza. Bene il debuttante Petrucci e Bassani, Rea saluta Kawasaki con stile

30.12.2023 ( Aggiornata il 30.12.2023 11:41 )

Danilo Petrucci 7: la stagione di Danilo, per essere raccontata, andrebbe spezzata in due tronconi. Il primo da Phillip Island a Barcellona, il secondo da Misano a Jerez. Nel primo il ternano fatica, troppo, tanto da farsi delle domande su sé stesso e sulla scelta di sbarcare in Superbike. La seconda, grazie ad un fondamentale test al Mugello ed all’aiuto di Ducati, da Danilo Petrucci. Appena il ternano ha iniziato a capire la V4R i risultati non hanno tardato ad arrivare, con i 3 podi in altrettanti round tra Donington e Most come momento più alto. Il titolo indipendenti è sfuggito, ma le basi per sognare nel 2024 ci sono, con la prima vittoria come obiettivo preponderante.
 
Remy Gardner 6: le gomme Pirelli non sono facili da capire per un pilota al debutto: per informazioni citofonare a casa Gardner. Per tre quarti di stagione l’australiano fatica oltre ogni previsione, dovendo fare i conti parallelamente con l’ottimo inizio del compagno di squadra, ma – per fortuna – nell’ultima parte di annata vede la luce, e salva più o meno la stagione. Resta lo 0 alla voce podi, ma i piazzamenti in top five degli ultimi 2 round lasciano ben sperare per il futuro.

Rinaldi tra risultati e rimpianti

Tito Rabat 5: sarebbe bastata una Kawasaki ufficiale per fare meglio? Possibile, dato che lo spagnolo ha conquistato più punti nell’ultimo round – dove ha avuto a disposizione una ZX-10R di Rea – che in tutto il resto della stagione, ma i dubbi restano. Gli squilli di Tito nel corso dell’anno si contano sulle dita di una mano, ed i saltuari salti in MotoE certamente non hanno aiutato.
 
Michael Ruben Rinaldi 7: il quinto posto finale in campionato non è un risultato da buttare, ma per un pilota partito con ben altre velleità fatica ad essere sufficiente, specie se il compagno di squadra è il paragone più scomodo possibile. La stagione di Michael è un continuo susseguirsi di rimpianti, a causa di giornate terminate con uno zero nonostante una velocità da podio, vedi ad esempio Gara 2 a Misano. Poca costanza ma tanta velocità, per l’unico pilota al di fuori dei big three a vincere almeno una manche, a conferma che il talento davvero non manca. Chissà che il ritorno in una struttura satellite non gli possa restituire quel pizzico di serenità in più.
 
Dominique Aegerter 6.5: inizia la stagione in maniera incredibile, con una prima fila in Australia che spaventa la concorrenza e conferma come meritasse il passaggio in top class. Purtroppo però le premesse non vengono confermate nel proseguo dell’anno, anche a causa di problemi fisici – sindrome compartimentale e spalle - che sembrano non poterlo lasciare in pace. Quando tutto sembra andare in rovina però ecco il colpo di scena, con un finale di stagione favoloso ed i primi 2 podi in SBK a Jerez. Un anno folle, ma incoraggiante.
 
Loris Baz 5: stagione complicata per il francese, irrimediabilmente compromessa o quasi dal brutto infortunio patito a Mandalika. L’unico segnale di vita arriva ad Imola, con una doppia top ten utile più per il morale che per la classifica. La scelta di BMW di non confermarlo è l’ultimo capitolo di un 2023 da dimenticare, che rischia di essere il suo ultimo anno in Superbike.

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