La CBR per i clienti ed il confronto con Ducati: la crisi Honda spiegata dall'interno

La CBR per i clienti ed il confronto con Ducati: la crisi Honda spiegata dall'interno© GPAgency

L'INTERVISTA - Il Team Manager Escamez: "Da questa moto dobbiamo trarre un mezzo per vincere. I problemi in MotoGP della casa non sono un ostacolo, la mentalità in Giappone è cambiata"

02.04.2024 ( Aggiornata il 02.04.2024 17:19 )

Il fatto che Honda sia in difficoltà anche in MotoGP è un aiuto o un ostacolo per il progetto SBK?
 
“Ad oggi la MotoGP è la priorità per qualunque costruttore, è normale, ma non definirei le difficoltà di Honda nell’altro paddock come un ostacolo per noi. Quello che mi motiva è il cambio di approccio avvenuto all’interno di Honda. La velocità di reazione è aumentata rispetto al passato, quindi sono convinto che tutti i progetti possano beneficiarne. Prima della fine dell’anno saremo più avanti, per poi alzare l’asticella il prossimo anno”.
 
Il 2024 si può quindi già definire un anno di transizione?
 
“Direi che si più definire un anno di lavoro, con risultati. Intendo dire che dobbiamo essere perlomeno più vicini alle posizioni che contano, senza più finire a dodici secondi dal vincitore. Essere a sei o otto secondi da quest’ultimo sarebbe già un primo risultato”.
 
Guim Roda ha confessato di avere un margine di manovra limitato in Kawasaki, dovendo sottostare alle direttive dell’azienda. E’ un problema con il quale deve fare i conti anche la squadra Honda in SBK?
 
“Sì, alla fine dobbiamo pensare al fatto che abbiamo una moto pensata per i clienti che vanno in concessionaria. Prima dobbiamo pensare a loro, poi vi è il piano racing, tanto che in molti campionati nazionali la CBR è una delle moto più utilizzate e performanti. Sappiamo che la priorità è un’altra, e che da questa moto dobbiamo trarre un mezzo sufficientemente performante per vincere in questo campionato. E non è semplice”.

Honda ed il paragone con Ducati

Alcuni dicono che la differenza tra Honda e Ducati è che la prima produce moto da strada con cui corre in pista, mentre la seconda il contrario. Hanno quindi ragione?
 
“Totalmente, anche se occorre sottolineare come in passato vi fosse maggiore attenzione relativamente al comparto racing. Non sto dicendo che non è più così, ma il sistema è un po’ cambiato”.
 
E’ migliorato il flusso di informazioni tra Giappone ed Europa?
 
“Il Giappone è molto lontano (ride ndr), e questo crea delle difficoltà. Si deve rispettare il metodo di lavoro giapponese, relativamente al quale forse non è facile mettere in pratica tutte le idee e le proposte che emergono qui in Europa. La cultura è molto diversa, ma gradualmente penso che i giapponesi abbiano capito che serve fare dei passi in avanti, dato che tutti i costruttori europei hanno compiuto enormi progressi, e dobbiamo recuperare terreno”.
 
Ultima domanda. Cosa ti sentiresti di dire ad un supporter di Honda che vede la cosa così in difficoltà in Superbike?
 
“Non ti preoccupare, sicuramente ritorneremo a lottare per le prime posizioni”.

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