SBK, Roda: "Kawasaki, un potenziale incredibile"

SBK, Roda: "Kawasaki, un potenziale incredibile"

"Ci aiuterà il fatto di avere due piloti fantastici. Sono sicuro che faranno la differenza e che si comporteranno bene all'ultima curva dell'ultimo giro", dice Guim Roda, patron del KRT

Redazione

29.07.2016 15:43

La prossima occasione per Rea e Sykes di lottare per la vittoria sarà a Lausitzring a settembre, dopo la pausa estiva. Con il nord-irlandese davanti a Sykes per 46 punti le ultime quattro gare del mondiale Superbike appaiono all'orizzonte, e c'è ancora molto in gioco, con le otto gare da disputare.
Il 2016 ha visto il Kawasaki Racing team iniziare la stagione da campioni del mondo in carica in sella alla nuova ZX-10R. I piloti Jonathan Rea, Campione WorldSBK 2015, e Tom Sykes, Campione WorldSBK 2013, hanno ottenuto buoni risultati rapidamente con la nuova moto e Rea ha vinto le due prime gare dell’anno per iniziare la sua difesa del titolo in grande stile – ma nessun successo è stato facile.
 
“È un buon periodo", ha detto Roda a WorldSBK.com parlando dell'inizio della stagione 2016 e di come ha preceduto il  campionato. "Non è mai facile quando si corre con un nuovo prodotto, perché si devono testare tutti i nuovi elementi al limite. È necessario comprenderne i limiti, il chilometraggio e il modo di controllare tutto nel miglior modo possibile... quindi si tratta di arrivare il prima possibile a conoscere bene il mezzo e ad averne una buona esperienza. Sono sicuro che la base della moto sia molto buona, il potenziale è incredibile, ma siamo ancora in un processo di apprendimento e penso che durante il prossimo anno e anche i prossimi due, si vedrà un ulteriore aumento delle prestazioni della moto”.
 
Con più vittorie rispetto a qualunque altro team, con i due piloti che occupano le prime due posizioni della classifica, il successo del Kawasaki Team non sembra essere facilmente raggiungibile.
 
“È difficile arrivare davanti e ancora più complicato è mantenere la posizione”, afferma Roda. Quando qualcuno ha un riferimento su dove vuole arrivare, per loro è molto più facile da raggiungere. Quindi bisogna capire come possiamo migliorarci e continuare a restare nelle prime posizioni. È qualcosa che dobbiamo accettare - che prima o poi altre squadre o altre moto ci raggiungeranno, e avremo bisogno di lottare con loro. A questo punto sono sicuro che ci aiuterà molto il fatto di avere due piloti fantastici. Sono sicuro che faranno la differenza e che si comporteranno bene all'ultima curva dell'ultimo giro per mantenere la prima e la seconda posizione…”
 
Jonathan Rea e Tom Sykes hanno ottenuto vittorie nel 2016 con la Ninja, tra cui un certo numero di doppiette 1-2, e hanno lottato in pista in alcuni incredibili duelli.
 
"Jonathan ha iniziato questa stagione in modo così forte dopo aver vinto il campionato nel 2015", dice il team manager di Rea. "Ha ancora alcuni limiti, perché non ha il 100% di fiducia sulla moto, è nuova e neanche il team conosce il potenziale al 100%, ma lui è stato così costante e ha ottenuto molti punti. Questo dipende dal suo stile di guida maturo che ora ha. Se non va storto nulla, avremo Jonny per molti molti anni. Con più di 25 gare ogni anno, molte cose possono accadere. Noi siamo qui per cercare di vincere ogni gara, ma non è mai possibile, quindi spero solo che possiamo realizzare il sogno di ottenere più titoli”.
 
Rea è stato il leader del campionato nel 2016 dal primo round a Phillip Island, in un primo momento inseguito da Chaz Davies sulla Ducati ufficiale, ma è il suo compagno di squadra Sykes che ha preso ora il sopravvento in seconda posizione. L'inseguimento per catturare il suo compagno di squadra è di nuovo in modalità on.
 
"Lo stile di guida di Tom è molto buono in alcune aree, ma in altre invece ha bisogno di adattare la moto a se stesso", dice Roda. “È arrivato in questa stagione dopo un 2015 che non era stato positivo come il 2014 e quando si arriva in quel modo è difficile. L'altro problema è che Johnny è molto forte. Quindi ora sta recuperando terreno nel ritmo ed è stato lì nelle ultime sei gare. Penso che possiamo avere due piloti in lotta per ogni gara nei prossimi due anni. Questo è qualcosa di cui possiamo essere molto orgogliosi. Sono sicuro che le altre marche avranno bisogno di investire molto per battere questi due ragazzi! Ecco, questo è qualcosa che ci dà un sacco di motivazioni per continuare a spingere”.
 
Entrambi i piloti hanno rinnovato con KRT, prima Rea e più recentemente Sykes. Con una delle moto migliori in griglia e schierando due campioni è stato facile prendere la decisione di conservare lo status quo?

"Abbiamo parlato con molti piloti, ascoltarli è il nostro mestiere", ha sorriso Roda. "Dopo il rinnovo di Jonathan, la nostra priorità era Tom e abbiamo aspettato che decidesse lui, se fosse ancora motivato dopo sette anni in Kawasaki. Alla fine era molto soddisfatto di poter continuare ed abbiamo aggiunto alcuni dettagli all’accordo. Siamo davvero felici di averlo con noi per altri due anni e soprattutto di tenere insieme due piloti che alla fine, che lo accettino o no, sono molto competitivi e si tengono sotto pressione a vicenda. Ciò in futuro alzerà ancora di più il livello del team".
 
Alla fine cosa ti piace nell’avere nel box due campioni decisamente in competizione?
 
"Se vado a lamentarmi con i meccanici, nessuno dice niente”, ha detto Roda, divertito ma stanco. “Il problema è la stampa! Se un pilota dice qualcosa anche di piccolo su un altro, la cosa viene ingigantita. Qualche volta interveniamo e cerchiamo di suggerire loro di non alimentare gli attriti - capita all’interno di tutti i team che ci sia tensione anche tra meccanici e staff. Fa parte del gioco ed in confronto ad altre squadre, sia qui che in altri campionati, abbiamo meno problemi nella gestione dei piloti.”
 
"Penso che in Kawasaki entrambi i piloti si rispettino, non solo tra di loro ma anche nei confronti del team, perchè sanno perfettamente quanto sia difficile arrivare a questi livelli e quanto costi alla Kawasaki. Questo ci incoraggia a lavorare duramente e dare a ciascuno di loro ciò di cui hanno bisogno per vincere le gare e poi alla fine sarà la bandiera a scacchi a dire chi è il primo. Ma per noi è fantastico vederli così spesso primi e secondi”.
 

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