SBK Thailandia, Gara 2: ancora Bautista!

SBK Thailandia, Gara 2: ancora Bautista!

Sesta vittoria su sei gare per lo scatenato spagnolo della Ducati. Seguono sul podio Rea e Lowes

17.03.2019 10:47

Non accenna a cedimenti lo stato di grazia di Alvaro Bautista, che sul tracciato di Buriram conclude un week-end a dir poco perfetto conquistando Superpole, Superpole Race, Gara 1 e Gara 2. In particolare, nell’ultimo round lo spagnolo ha bombardato i cordoli della pista thailandese dal primo all’ultimo giro, chiudendo la porta ad ogni possibile attacco degli inseguitori, Rea e Lowes. Accesa, invece, la bagarre per le posizioni a ridosso del podio.

LA GARA - Scatta subito forte Bautista seguito da Rea e Lowes, che tentano di mantenere il contatto con gli scarichi della Ducati, mentre Haslam guida il secondo gruppo in bagarre, composto da Van Der Mark, Melandri e Davies. Passano i giri e dare spettacolo è ancora il grappolo di piloti a ridosso del trio di testa, cui si aggiunge Sandro Cortese poco prima che Chaz Davies finisca out per problemi tecnici alla moto. Peccato per il pilota britannico, che stava conducendo una buona gara. Stessa sorte anche per la BMW di Tom Sykes.
Nel finale, gara a due facce: davanti, le posizioni del podio sono ormai consolidate, con Bautista in solitaria verso l’ennesimo trionfo - sesta vittoria su sei gare con la Ducati - seguito dalla Ninja di Rea e dalla YZF-R1M di Lowes; nel gruppetto degli inseguitori, si scatena la bagarre, con Haslam, 5°, che passa il traguardo "a sandwich" tra le Yamaha di Van Der Mark e Melandri, rispettivamente 4° e 6°.

CHIUDONO LA TOP TEN, in questo preciso ordine, Sandro Cortese, Michael Ruben Rinaldi, Toprak Razgatlioglu e Jordi Torres.
QUI l’ordine di arrivo nel dettaglio.

IL VINCITORE - A fine gara Bautista dichiara: “Questo week-end è stato perfetto perché siamo stati sempre davanti. Ringrazio tutto il team, stiamo lavorando su una moto completamnte nuova e non è facilissimo, ma lo stiamo facendo bene. Qui ha sempre vinto la Kawasaki, era una pista buona per loro, meno per noi, ma ho ritrovato tra i cordoli lo stesso feeling avuto in Australia. Alla fine, una pista buona per le caratteristiche di questa moto, lo era meno per le la Panigale bicilindrica”.

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