SBK, Test Jerez: LE PAGELLE

SBK, Test Jerez: LE PAGELLE© GPAgency

Chiusa la due giorni test in Andalusia, è arrivato il momento di dare i voti ai protagonisti della Superbike 2020. Siete d'accordo con le nostre pagelle?

24.01.2020 16:20

Prime pagelle stagionali per la SBK 2020, dopo i due giorni di testa andalusi. A Jerez non c’erano tutti, ma chi ha girato va valutato. Il circuito Angel Nieto era spesso bagnato, a volte semi-asciutto, faceva pure freddo.

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I nostri giudizi terranno in considerazione ogni aspetto nella valutazione finale, tra cui il tempo sul giro, eventuali debutti e condotta tenuta nelle prove spagnole. Per adesso, nessuna bocciatura: acqua e freddo hanno messo tutti alla prova, giornalisti inclusi.

Le pagelle dei test andalusi

Jonathan Rea - Voto 10

Addirittura la quota massima per il numero 1? Ebbene sì. Diciamo che, sino a giovedì pomeriggio, Johnny avrebbe meritato un bel S.V. perché di scendere in pista il campione proprio non ne aveva voglia. Poi, il sole ha asciugato un poco il tracciato e lui si è deciso: ragazzi, accendete la Ninja, farò qualche giretto “tranquillo”. Tranquillo, certo.  In pochi passaggi, per lui il miglior crono e tanti saluti al resto della compagnia. NUMERO UNO

Toprak Razgatlioglu - Voto 9

Avete visto che piega turca nella foto di Fabrizio Porrozzi? Al limite anche sul bagnato. Toprak è un animale: ogni staccata, qualsiasi curva - in entrata ed in uscita - erano affrontate da lui sulla R1 M 2020 in modalità Superpole. Di sicuro, il pilota più entusiasmante da ammirare, indipendentemente da cosa ci sia in palio. A Jerez nulla, ma Razga voleva essere il migliore del lotto Yamaha. ACROBATA

Scott Redding - Voto 8,5

Scott pensava, ad un certo punto, di essere ancora nel BSB; primo pilota ad uscire dai box, ultimo a lasciare la pista. Pioggia & freddo? No problem, mates. Nessuno problema, compagni. Anzi, meglio per lui. Girando in quelle condizioni, Redding ha potuto esplorarne i limiti in caso di pista allagata. Sarà anche un cavallo pazzo, ma con cervello. LUNGIMIRANTE

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Alex Lowes - Voto 7,5

Per Alex ennesimi chilometri proficui su una moto tutta da esplorare, la Ninja. Il passaggio da blu a verde sta facendo bene al britannico che, per il momento, non soffre la presenza del Re Rea al suo fianco. È vero, le ostilità inizieranno a Phillip Island, ma Lowes è cambiato, sembra in meglio: la scivolata rimediata a Jerez non gli ha tolto fiducia, anzi, sembra che gli abbia regalato una maggior confidenza in sella. MATURATO?

Michael Van Der Mark - Voto 7

L’olandese volante non volava a Jerez ma nemmeno gli interessava farlo. La nuova R1 M 2020 va sviluppata e Magic Michael “non aveva tempo per cercare il tempone”. Infatti, il numero 60 si è visto in azione molto nel box, nel lavoro insieme ai tecnici in giubba blu. Vedere Razgatlioglu andare così forte non ha turbato VDM, con la testa impegnata in altre questioni: l’arrivo delle gare. STRATEGICO

Leon Haslam - Voto 7,5

A volte riceve parole non propriamente confortanti, ma lui se ne infischia. Leon ha esperienza e sa filtrare messaggi ed interpretare i momenti. Sapendo di aver gli occhi della stampa e della concorrenza puntati, a Jerez il figlio di Ron - immancabile papà - ha stupito tutti sul bagnato nel debutto della CBR RR-R. Eccezionale. Sull’asciutto, un po’ prudente ma, nel complesso, sicuramente l’Hondista più convinto in HRC. PROFESSIONISTA

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Alvaro Bautista - Voto 6,5

Senza guardare i riferimenti cronologici, ci affidiamo a sensazioni, dichiarazioni ed espressioni. Lo spagnolo si è risparmiato nei due giorni di test, a ben vedute ragioni. L’attesa è tanta, Honda lo ha preso - o meglio, lui è andato lì - per vincere. Con o senza fretta? Dipende. Per scalare la montagna ed arrivare in vetta a volte basta un attimo. In altre occasioni, occorrono anni. In primis, va capito cosa si stia guidano e come lavorare. Ecco, Alvaro a Jerez era attento e senza fretta. Ovviamente, la scivolata con cui ha battezzato il 2020 non è passata inosservata, anche se il numero 19 l’abbia imputata ad una piccola distrazione di set up freno motore. Insomma, per la serie: per andare forte, devo mettere in conto le cadute. CONSAPEVOLE

Chaz Davies - Voto 5,5

Non ha attaccato mai. Lo ha anche spiegato, non aveva senso farlo e non si potevano provare nuovi particolari dedicati alla V4 R. D’accordo. Purché Chaz, più avanti, non dica che non ha feeling con la Ducati sul bagnato. Lui è uno dei pochi britannici non talentuosi sull’acqua, forse e proprio per quel motivo, Davies avrebbe dovuto girare di più. Oppure, questo: sapendo di non essere un anfibio, ha voluto evitare rischi. Dovrà fare la danza del sole da Phillip Island a Villicum. UMIDICCIO

Tom Sykes - Voto 6

Qualche bella derapata, staccate a ruota posteriore alzata, niente di più. Tom ha girato e poi lasciato la S1000 RR nelle mani degli ingegneri. Del resto, quello è il suo lavoro ed i test sono concepiti in tal senso. Però, con esperienza in più nello stesso team, un minimo in più del compitino andava svolto. SEI POLITICO

Eugene Laverty - Voto 6

Come il compagno di squadra, anche se Eugenio è un nuovo acquisto e deve imparare a conoscere la moto. Avrebbe potuto girare di più, invece, ha evitato gli attimi di diluvio. Bè, i recenti infortuni hanno suggerito all’irlandese di prendersela con comodo. Scelta comunque comprensibile: la BMW rappresenta per lui il rilancio in un finale di carriera da chiudere nel migliore dei modi. APPRENDISTA ESPERTO

Garrett Gerloff - Voto 7

L’americano piace. Bel personaggio e gran manetta. Deve imparare tanto il ragazzo texano e lo fa volentieri. L’approccio con il team GRT é di quelli giusti, con piccoli e sensati passi nel lavoro e nella guida. Lo abbiamo detto: Garrett non ha lasciato gli USA tanto per visitare l’Europa. Gerloff è nel mondiale per vincerlo. AMBIZIOSO

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Federico Caricasulo - Voto 6.5

L’italiano del team GRT cresce, anche fisicamente. Grande allenamento muscolare per il Carica, che ha un gruppo dorsale e spalle notevoli. Questo potrebbe aiutarlo nella guida al limite negli ultimi giri, su una R1 M per lui sempre meno sconosciuta. È stato bravo a non tirarsi indietro quando pioveva forte, perché per lui ogni chilometro accumulato vale oro. IMPEGNATISSIMO

Loris Baz - Voto 7-

È arrivato a Jerez in auto, sfoderando una micidiale staccata nel parcheggio dell’hotel. Chi sarà mai quel pazzo? Era Loris, punta unica del team Ten Kate, Il 2020 è l’anno giusto per il francese, che vuole battere le altre Yamaha in pista. Cominciando proprio dalla frenata, azione che all’Angel Nieto gli riusciva proprio bene. Unico problema: sarà un vantaggio o un limite essere da solo box? Lui stesso, ancora non lo sa. SOLITARIO

Michael Ruben Rinaldi - Voto 7

Sembra che il romagnolo abbia più voglia e grinta rispetto allo scorso anno. Ipotesi da verificare, intanto, teniamoci questa impressione. Ben assistito da Go Eleven ed osservato da Serafino Foti, Rinaldi si è impegnato in tutto l’arco dei test, ha guidato bene, comunicava nel garage le proprie impressioni. Insieme a Caricasulo, Michael è la bandiera tricolore pronta a sventolare più volte. Venti permettendo. IN POPPA

Maxi Scheib - Voto 8

Non saltava in sella da mesi. Atterrato dal Cile, arriva a Jerez, prova una moto lontana dall’essere ufficiale e spaventa tutti per voglia e stile di guida. Scheib e Razga, comunque andranno, daranno spettacolo. Grande opportunità per Maxi, grande showman in pit lane e personaggio da promuovere a telecamere accese. Di certo, non è un ragazzo timido e nemmeno il suo polso destro lo è. ESPLOSIVO

Leando Mercado e Motocorsa - Voto 7

Un po’ come per Scheib. Tati ha provato per la prima volta la Panigale V4 R del team Motocorsa, macinando chilometri e accumulando dati sui quali lavorare. Essendo per loro il debutto di Jerez a fine marzo, era importante per l’argentino capire step by step cosa e come fare. Idem, se parliamo dello staff di Lorenzo Mauri, team manager e preparato tecnicamente: alcune sue delucidazioni riguardanti la Ducati numero 36 non avevano prezzo. TECNICI

Sandro Cortese e Barni - Voto 6,5

I tempi sul giro non erano per loro così importanti, perché Sandro debuttava sulla Ducati e i ragazzi Barni dovevano conoscere il tedesco. Alla fine hanno lavorato tutti bene, le premesse per fare grandi cose ci sono, ma... chi correrà a Phillip Island. Il titolare Camier è ancora convalescente, pare che Leon vada a Portimao, tuttavia senza girare. Quindi, Barni che fai? Porti Cortese in Australia? Il tempo stringe. DUBBIOSI

Sylvain Barrier e Brixx - Voto 7,5

Il privato dei privati. Il francese guida la Ducati del team Brixx, un poutporri di nazionalità e passioni diverse. Nel suo angolino, Sylvain aveva gli occhi della tigre ed in sella si è visto. Sapendo di partire per inseguire il gruppo, la squadra ha approfittato di ogni minuto disponibile dai test, facendo pure un ottimo lavoro. Grazie anche alla pioggia, che il manager Barrie Baxter - canadese stabilitosi in Scozia - non disdegna affatto. INTERNAZIONALI

Chris Ponsson e Nuova M2 Racing – Voto 6,5

Seconda uscita per loro, con una moto datata ma dal grande curriculum. Il francese e la squadra hanno grandi ambizioni: titolo CIV Superbike e tre wild card mondiali, che potrebbero diventare anche di più. Nel garage due uomini Aprilia, che spiegano quanto il ritorno nel mondiale è cosa seria e giusta. Un piccolo problema tecnico al motore ha rallentato il lavoro, comunque impegnativo e non semplice da affrontare. Ce la vogliono e possono fare. FIDUCIOSI

Aprilia Nuova M2 vuole 10 wild card mondiali

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