SBK a Phillip Island: Brembo la vede così

SBK a Phillip Island: Brembo la vede così

La prima curva è la più impegnativa per i freni: si arriva dopo aver toccato i 312 km/h e si scende a 191 km/h in duecento metri  

 

FLG

28.02.2020 ( Aggiornata il 28.02.2020 12:24 )

Dopo la lunga pausa invernale, il mondiale Superbike riparte dal leggendario circuito di Phillip Island questo weekend. Dal 28 marzo al 1° marzo la pista australiana ospita il 1° appuntamento della stagione. Inaugurato nel dicembre 1956, è sede delle gare del mondiale Superbike dal 1990.  

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con i piloti, il Phillip Island Grand Prix Circuit è il circuito meno impegnativo per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1, eguagliato solo dalla pista di Assen.

La scelta di correre a fine febbraio e inizio marzo, in piena estate per l’Australia, garantisce ai piloti temperature superiori a quelle che incontrerà la MotoGP. Nel 2015 le gare si sono disputate con una temperatura dell’aria fra i 30 e i 31 gradi e l’anno scorso Gara2 con 28 gradi. La temperatura dell’asfalto, ovviamente, è molto più alta: nell’ultimo quinquennio non è mai scesa sotto i 29 gradi, arrivando a punte di 45 gradi. ?

Questione di dischi


Ogni pilota può scegliere tra dischi Brembo da 338,5 mm o da 336 mm di diametro. Il diametro maggiore permette di esercitare una maggiore pressione, ma pesa di più. Per ciascuna di queste opzioni i piloti possono scegliere tra 4 diversi spessori che vanno da un minimo di 6,5 mm a 7,1 mm.

Il carbonio è bandito in Superbike dal 1994 per il contenimento dei costi. Per questa ragione i dischi sono in acciaio, anche se il regolamento consente di utilizzare una percentuale di carbonio non superiore al 2,1% del peso totale del disco. Sempre per il medesimo principio sono vietate le leghe contenenti il berillio.?

?Il lavoro dei freni


I 4.445 metri della pista si snodano su 12 curve, metà delle quali sono posizionate nella sezione che arriva a lambire le gelide acque dell’Oceano Pacifico. I piloti fanno ricorso ai freni 7 volte ogni giro, numero che fa segnare anche il Donington Park Circuit.

In Australia però il tempo complessivo di frenata è di quasi 16 secondi al giro, a fronte degli oltre 28 secondi e mezzo della pista inglese. Dal semaforo alla bandiera a scacchi i freni sono usati per poco meno di 6 minuti e ciò evita il rischio di surriscaldamenti indesiderati. ?

La frenata più impegnativa ?


Delle 7 frenate del Circuit Phillip Island Grand Prix nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 6 sono di media difficoltà e una è light.

?La prima curva è la più impegnativa per l’impianto frenante, nonostante il ricorso ai freni sia contenuto a soli 3 secondi. Le moto però vi arrivano dopo aver toccato una delle punte di velocità massima del mondiale Superbike: 312 km/h. Per scendere a 191 km/h hanno bisogno di 200 metri.

Leggermente meno stressante è invece la frenata alla curva 2 perché le moto perdono un terzo della loro velocità: da 205 km/h passano a 134 km/h. La frenata si protrae per 2,3 secondi perché la decelerazione è meno intensa (solo 1,2 g) anche se il carico sulla leva è di 4 kg ma dura per soli 105 metri. ?

SBK: gli orari TV di Phillip Island

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