Esclusiva, Sacchetti: “Il rischio è che i team chiudano…”

Esclusiva, Sacchetti: “Il rischio è che i team chiudano…”

“Continuiamo ad avere uscite di cassa senza entrate. Perché nessuno ne parla? Rinaldi ci sta mettendo il cuore: mi sono emozionato a vederlo in pista e nel box”, dichiara Denis Sacchetti

29.03.2020 ( Aggiornata il 29.03.2020 18:10 )

Denis Sacchetti oggi è il team manager di Go Eleven, una delle formazioni satellite di Ducati nel mondiale Superbike. Ma prima ancora Denis è stato un pilota, arrivato al mondiale Supersport. Ecco perché vede le corse sotto molteplici aspetti. E la sua analisi, in questi tempi di Coronavirus, è estremamente lucida.

Il problema economico


“In questo momento ha poco senso continuare a pubblicare nuovi calendari, perché nessuno conosce i modi e i tempi di uscita da questa situazione. Già sarebbe difficile fare programmi a livello nazionale figuriamoci per un’organizzazione che coinvolge aziende e persone da ogni parte del mondo”, spiega Sacchetti.

“Si possono fare solo ipotesi. Ma d’altra parte è importante comunicare che il campionato c’è e si farà in un modo o nell’altro, perché il problema enorme a cui stiamo andando incontro è quello economico. Ovvio che la salute viene prima di tutto e spero di svegliarmi domattina vedere in TV un messaggio di conte che dice ‘Bubusettete, tana liberi tutti, era uno scherzo!’

Ci sono professionisti con le competenze che lavorano per la nostra salute e noi possiamo solo ascoltarli e fare quello che dicono. Ma tornando alla situazione economica, il problema è questo: i team fanno grandi investimenti ad inizio stagione, e gli sponsor servono per far rientrare questi investimenti, oltre al pagare il personale le trasferte e tutto quanto gira attorno alle corse", osserva Sacchetti.

"Perché nessuno ne parla?"


Il team manager di Go-Eleven lancia un appello importante. Se non si corre, gli sponsor non ricevono i loro servizi, e quindi non pagano. Ma il team le spese, come gli stipendi del personale e gli investimenti le ha comunque fatte, quindi come fa fronte? D’altra parte, se le aziende non lavorano e non fatturano, non producono il plus che gli consente di investire in pubblicità, quindi in questo momento le aziende devono fare i conti con le loro perdite, chi più meno, e molte rischiano anche di chiudere. E’ una catena, se si ricomincia a giugno o luglio o agosto, loro non potranno comunque pagare le sponsorizzazioni e non avrebbe senso fargli causa!

"Quindi il team in questo periodo continua ad avere uscite di cassa senza entrate, e il rischio è che al ritorno alla normalità il team avrà ancora più uscite e senza entrate! Perché nessuno ne parla? Solo la FIFA ha detto qualcosa in merito.

Se non studiamo qualcosa che tuteli i team privati, se non arrivano aiuti in tal senso, il rischio è che i team creino debiti altissimi o che chiudano”.

Ho sentito parlare dell'idea di correre il campionato in inverno. Ci può stare per avere più visibilità e darci un po’ più di tempo, ma il problema non cambia”.

Il cuore di Rinaldi


Prima di questo stop, quali erano le tue aspettative sul campionato?

“Sono davvero dispiaciuto a livello sportivo, perché abbiamo una moto molto forte ed erano tanti anni che non vedevo la dedizione e la motivazione che ci sta mettendo Rinaldi. Mi sono quasi emozionato nel vedere il cuore che ci mette in pista ed al box, non lo vedi ultimamente nei piloti, che prendono le corse più come un lavoro.

"Per questo sono convinto che ci saremmo divertiti e ci saremmo tolti diversi sassolini dalla scarpa, ma...tutto questo è solo rimandato, noi ci siamo, sempre pronti e carichi!” conclude Denis Sacchetti.

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