Duelli Sprint: le cinque vittorie consecutive di Bostrom in SBK

Duelli Sprint: le cinque vittorie consecutive di Bostrom in SBK© GPAgency

Oggi è il compleanno di Ben, il pilota californiano che nella stagione 2001 realizzò un striscia di successi a Misano, Laguna Seca e Brands Hatch

07.05.2020 ( Aggiornata il 07.05.2020 13:16 )

Oggi è il compleanno di Ben Bostrom, californiano classe 1974 che, dalla stagione 2000 a quella 2002 ha vestito i colori Ducati nel mondiale SBK.

Già visto in azione come “carta selvaggia” a Laguna Seca 1998 - podio ottenuto sull’American Honda RC45 - il ragazzo di Redding vinse l’anno successivo, sulla stessa pista, una manche con la 996 Vance & Hynes. Il numero 1 sfoggiato negli USA e lo stile di guida spettacolare gli valsero la chiamata in Europa, dove BB fece... piuttosto bene.

Signore & Signori, ecco a voi Mister Cavatappi


Arrivato a fine 1999 a Bologna, Ben capì subito che, da quelle parti, il Re era Carl Fogarty. Giusto il tempo di conoscere il quattro volte iridato nelle prime uscite ufficiali del Nuovo Millennio e l’inglese, abdicante dopo l’incidente di Phillip Island, lasciò “solo” il numero 155 nel team Infostrada.

Ducati dovette correre ai ripari, con Bayliss - Cadalora - ancora Troy. Scelta azzeccata quest’ultima, mentre Bostrom, dal canto suo, era impegnato a capire ambiente, moto, gomme Michelin e rivali.

Avvenuto lo scambio con Juan Batista Borja, nella squadra NCR l’americano trovò il giusto feeling. Portatosi con sé la forcella Ohlins di ultima generazione (con steli da 43 millimetri ed attacco radiale per le pinze freno Brembo), perfezionato il “non giusto” assetto per la sua 996, BB cominciò a far capire di che pasta fosse fatto, con prestazioni degne del titolo vinto nell’AMA, coronate da podi e grandi sorpassi.

Come quello inflitto a Laguna nei confronti di Colin Edwards, texano che si stava giocando il campionato. All’ingresso del Cavatappi, e pure in uscita, Ben non aveva rivali ed il pubblico salutò il proprio beniamino - Benjamin - in festa sul terzo gradino della pista che lui preferiva. Ma il meglio arrivò più tardi.

Stagione 2001, la migliore di sempre in SBK


Ducati realizzò ad hoc un team per Bostrom. Si chiamava L&M e, guarda caso, contraddistinto dai colori ideali per marchio e pilota: rosso di base, bianco e blu. In pratica, la bandiera a stelle e strisce.

Ciò galvanizzò parecchio Ben, punta unica della squadra che, capite le esigenze del californiano, portò nel garage le tanto desiderate, da lui, gomme Dunlop, utili per la sua guida costituita da piccole e grandi derapate in staccata e accelerazione.

Rispetto al giapponese Haga, l’americano era diverso. Se Nori intraversava fluido, omogeneo e a colpo secco, BB sbandava più volte, tenendo stretti i semimanubri e dando l’impressione che tutto fosse per lui fuori dal controllo. Errore di valutazione di alcuni addetti ai lavori: la stella numero 155 brillò più volte in quel 2001, in una striscia vincente vista durante l’estate.

A Misano - San Marino Round - il pilota L&M regolò tutti, sfidando le leggi della fisica. Le moto scivolavano tantissimo, gli avversari si trovarono in difficoltà, ma a Bostrom lo sliding piaceva. Infatti, nella seconda manche Bayliss e Lavilla dovettero lasciare strada alla Ducati avversaria, in trionfo con sette secondi e oltre di vantaggio. Il secondo posto ottenuto nella prima frazione confermò che il corridore più in forma fosse proprio il californiano, che dopo l’Italia partì alla volta di casa...

... Laguna Seca, ovviamente. Il suo tracciato. Se vi capita di incontrare Hodgson e Corser, provate a chiedere loro se ricordano come guidasse Ben da quelle parti. I sorpassi di Rossi su Stoner e Marquez su Valentino in MotoGP?! Bazzecole, cose già esibite da Zanardi e, comunque, sia l’italiano Yamaha che lo spagnolo Honda andarono fuori pista per completare le manovre.

No, Ben no. Lui rimaneva regolarmente dentro il nastro di asfalto e, che si trattasse di ingresso o uscita, non aveva rivali al Corkscrew, il Cavatappi, punto pericoloso e perfetto per regolare Neil e Troy, che ritrovarono lo “Zorro di Laguna” sul gradino più ambito. Quello più alto.

La doppietta lanciò il ducatista venuto da Oltreoceano a Brands Hatch, altro teatro unico nel suo genere, dal saliscendi perlomeno... ostico.

Di fronte a 120000 titosi, ennesimo uno - due di BB, ancora davanti a Hodgson, che non seppe come fermarlo. Terzo in Gara uno Edwards, terzo in Gara due Bayliss. Il numero 155 riuscì a battere, ancora, tre piloti che oggi vantano l’effige di campione del mondo. Se aggiungiamo Corser, diventano quattro. Considerando Toseland, cinque.

Insomma, quando Bostrom era in palla, si divertiva e andava più forte degli altri. Il suo score di cinque affermazione consecutive segnò la SBK 2001, che aveva in Mister Cavatappi il pilota più spettacolare in pista e pure nei party del paddock. Perché per Ben la festa era importante quanto la vittoria. A volte, di più: Buon Compleanno BB155!

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