Tecnica da corsa: l'elettronica, elemento “fantasma” della moto

Tecnica da corsa: l'elettronica, elemento “fantasma” della moto© GPAgency

Ne scorgiamo centraline, cablaggi, sensori ed antenne, ma i software rimangono segreti e nascosti: gli interventi degli ingegneri non si vedono, però si sentono nella guida

14.06.2020 17:58

Di tutti i dettagli tecnici che costituiscono una moto da corsa, la sezione elettronica è quella meno visibile. Quella che vedete nella foto principale è la BMW S1000RR priva di carene, sotto le quali si celano vari segreti e numerosi dettagli.

Oltre al motore, la frizione, il cambio, il radiatore, si possono scorgere centraline, sensori, cablaggi ed antenne, ma il vero “cuore” della gestione è il software, ovvero, la programmazione dedicata dagli ingegneri specializzati, in un lavoro molto complicato e minuzioso.

Tra sistemi GPS e computer, l’elaborazione delle strategie di controllo sono infinite. Calcoli matematici, algoritmi, codici e file. Le chiavi inglesi, in questo caso, non servono nemmeno. Occorrono, invece, PC portatili, porte seriali e tanta pazienza.

Queste operazioni potrebbero essere ritenute “fantasma” - perché non visibili all’atto pratico, ma tangibili dal pilota in sella - infatti, il comportamento, la sfruttabilità e la guidabilità della moto risentono di ogni piccola e singola modifica:È vero, ogni cambiamento è avvertito dal pilota - conferma Moreno Coppola, team coordinatore MIE Althea Honda Racing - ed il tutto è assolutamente personalizzabile. Dal launch control, al freno motore, passando dal controllo di trazione alle mappature. Ogni fase della guida, in tutti i settori del tracciato, può avere particolari richieste e peculiarità. Ci sono piloti che desiderano potenza già dai bassi regimi, altri preferiscono averla agli alti. Oppure, l’intervento dell’antispin: a qualcuno piace invasivo, cioè, piuttosto importante. Conosco piloti che, invece, prediligono sentire la ruota posteriore scivolare, giusto quanto basta per accelerare forte in uscita di curva”.

Se le operazioni di gommista, meccanico, sospensionista e motorista sono evidenti, quelle dell’elettronico... meno. Nel senso che egli immette i dati nella centralina e, apparentemente, tutto rimane uguale:No no, altro che uguale - Moreno continua - tutto cambia, perché legato all’elettronica è la dinamica del veicolo stesso. Una modifica singola può determinare il rendimento delle gomme, il tempo sul giro ed il passo gara. Cosa più importante, però, è il feeling che il setting elettronico conferisce al pilota. Perché, alla fine, tecnologia avanzata a parte, è sempre il corridore che guida la moto, ed ha bisogno della massima confidenza possibile in ogni fase. Oltre a vedere gli ingegneri all'opera nel garage, sono parecchie le persone che agiscono 'dietro le quinte', perché l'elettronica è un elemento su cui si possono fare infinite cose, quindi, servono mani sapienti ed esperte".

Coppola ha ragione, l’elettronica è utile se ben tarata. Altrimenti, anziché aiutare, diventa un limite. Come diceva Neil Hodgson:L’elettronica è come una stampella, ti tiene in piedi quanto tutto funziona bene. Se questo non accade, si va piano e si impreca”.

La gestione elettronica è l’elemento da cui si ottengono le minore risposte, quando si intervistano i tecnici. Potrete sentire nozioni inerenti a forcelle, pedane, cupolini e aerodinamica, ma riguardanti software e strategie, no. Perché l’elettronica è come un fantasma: non si vede ma si sente e inficia nei risultati e negli ordini di arrivo.

Tecnica da corsa: la preparazione di una Superbike

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi