Andrea Locatelli, una carta su cui la SBK deve puntare

Andrea Locatelli, una carta su cui la SBK deve puntare© GPAgency

Il pilota bergamasco del team Bardahl Evan Bros Yamaha è il leader della Supersport 600, detiene metodo ed esperienze da Motomondiale, è giovane e professionale

08.07.2020 ( Aggiornata il 08.07.2020 11:23 )

Anche il mercato piloti della SBK si è mosso quando ancora le gare devono ripartire e, il primo di uno dei punti fissi a cambiare casacca è Michael Van Der Mark, l’olandese del team Pata Crescent Yamaha, che nel 2021 guiderà una BMW S1000 RR.

Chi affiancherà, quindi, il turco Toprak Razgatlioglu nella formazione ufficiale messa in pista dalla filiale di Iwata? Sono tanti i nomi candidati alla seconda R1 M, tutti di valore, ma a noi piace parlare italiano.

Si vocifera di un ipotetico inserimento del tedesco Jonas Folger, ex MotoGP e attualmente impegnato nel locale IDM. Si ipotizza un ritorno di Tom Sykes, debuttante per i tre diapason nel 2009. Qualcuno darebbe il passaggio dell’americano Garrett Gerloff dal team GRT a quello factory. Senza dimenticare l’arrembante francese Loris Baz, unica punta per Ten Kate.

Bei corridori, tuttavia, il più fresco parla - all’occorrenza - bergamasco, arriva dal Motomondiale ed è il capoclassifica della 600. Andrea Locatelli, numero 55 del team Bardhal Evan Bros, squadra con cui ha vinto a Phillip Island e pure nel CIV tricolore, per due volte.

Il Loka è forte, ha la giusta testa e potrebbe rappresentare il nuovo azzurro di punta nelle derivate di serie. Facendo - contestualmente - il tifo ai bravissimi Michael Ruben Rinaldi e Federico Caricasulo (già inseriti in formazioni di alto livello come Go Eleven e GRT che vogliamo vedere presto al top), sarebbe bello raccontare di un Andrea schierato in SBK, dove porterebbe il metodo appreso nei prototipi.

Andrea è davvero entusiasta del rapporto instaurato con il team Evan Bros:Mi sento sempre più vicino al team e il lavoro che stiamo facendo cresce di qualità in ogni uscita - Locatelli racconta i suoi primi mesi nella Supersport - Da Phillip Island ad oggi ci sono stati ulteriori miglioramenti. Durante l’inverno dovevo approcciarmi alla squadra ed a un campionato nuovo per me, trovo bellissime entrambe le cose. Mi sento focalizzato al 100% sulla Supersport mondiale, sono il leader di classifica, ma so che è tutto da giocare e non sarà facile competere. Farò tutto e darò il massimo per concludere la stagione nel migliore dei modi”.

Il ventitreenne di Alzano Lombardo trasmette una energia positiva e trascinante:Il fatto di aver intrapreso una nuova strada mi ha conferito motivazione fresche, potenti. Il progetto sposato con Yamaha è ottimo e ringrazio vivamente Andrea Dosoli. Inoltre, in Evan Bros ho trovato professionismo di alti livelli. Io, l’azienda, la squadra siamo sul medesimo piano. Il merito è di Dosoli, che mi ha introdotto in un mondo inedito, e pure di Evangelista ed il suo staff. Ogni parte mi segue e mi piace”.

Abbiamo scritto che Locatelli ha testa, cioè, è attento e concentrato in tutto ciò che fa, con metodo. Lui guarda al presente e scruta il futuro:Sto già pensando al 2021. Mi sento motivato, la mia ambizione è partecipare alla SBK mondiale del prossimo anno. Esserci mi darebbe una motivazione ancora più forte, voglio misurarmi nel massimo campionato delle derivate di serie, contro piloti come Johnny Rea, Scott Redding e tutti gli altri. Ogni nome è un talento. Il mio desiderio è fare il salto di classe con Yamaha, dando un senso logico ad un progetto partito bene. Sono giovane ma anche esperto, spero di ricevere news del 2021 molto presto”.

Andrea non è già stufo della Supersport, tutt’altro. Il messaggio che vuole lanciare è però rivolto ad aspetti - oltre che agonistici - tecnici:Nella Supersport le possibilità di intervento sono limitate, mi piacerebbe mettere al servizio di una moto Superbike le mie esperienze. Elettronica evoluta, scelta di gomme, set up in generale e presenza degli ingegneri nel garage, dicono che la Superbike sia più sofisticata ma anche più interessante. So che potrei contribuire nello sviluppo e nella guida, fruendo dalle mie esperienze nel Motomondiale".

Quale è la carta che il pilota italiano può giocarsi per ambire ad una Superbike ufficiale? Sono tante, tra le quali umiltà, modestia e serietà:Non mi piace parlare delle mie doti, non sta a me decantarle. Però, credo di essere un ragazzo serio e davvero professionale, mi impegno al massimo in ogni cosa che porti al risultato finale. Ho sempre in testa l’obiettivo fisso di migliorare, mettendo tempo e sforzi nell’allenamento. Porto nel paddock delle derivate un metodo imparato negli anni precedenti. Ho tribolato un po’, ma ciò mi ha fatto bene. Anche nei momenti duri mi sono impegnato profondamente, ho imparato e continuo ad imparare. Ho lottato ogni giorno ed ogni giorno lotterò. Mi piace questo paddock e voglio continuare qui. In Superbike”.

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