SBK, Redding: “Lasciata la MotoGP ho pensato di essere finito”

SBK, Redding: “Lasciata la MotoGP ho pensato di essere finito”

"Quando poi mi sono tirato insieme, sapevo che se fossi venuto in Superbike avrei potuto vincere delle gare", ha detto il pilota inglese del team Aruba, riflettendo sulle sue aspettative quando ha lasciato la MotoGP e sul livello generale del Mondiale Superbike

01.09.2020 17:43

Al termine di Gara 2, chiusa al quarto posto dietro ad Alvaro Bautista, proprio colui che ha sostituito in seno al team ufficiale Ducati Aruba, Scott Redding ha avuto modo di ripensare al passaggio in Superbike dal Motomondiale e riflettere sul livello attuale del Mondiale SBK, che annovera tra gli ex piloti MotoGP anche lo spagnolo. 

SBK Aragon, Redding: “Volevo lottare per la vittoria, ma non avevo grip”

“Sapevo che avrei potuto vincere delle gare”


“Quando ho lasciato la MotoGP non mi aspettavo di vedermi da nessuna parte. In un primo momento ho pensato 'sono finito'. Quando poi mi sono tirato insieme, sapevo che se fossi venuto in Superbike avrei potuto vincere delle gare", ha raccontato Redding.

Non so perché avessi questa sensazione, forse perchè sapevo di essere a livello. Stesse gomme, circuiti diversi e moto più o meno simili, un po’ come il BSB dove dominano Ducati e Kawasaki, ma Yamaha, BMW e Honda sono sempre lì. Anche la MotoGP adesso è simile, con diverse marche che possono lottare per la vittoria, ma qualche anno fa sapevi chi sarebbe arrivato primo, secondo, terzo e quarto, prima ancora di mettere piede nel paddock”.

Penso che il livello qui sia piuttosto alto, almeno per i primi 5 piloti. Ed è una buona cosa. Io ed Alvaro non siamo stati nel Mondiale negli anni passati per non essere competitivi qui, non è vero che da pilota MotoGP perdi il tuo talento, magari quando invecchi lo puoi dire di giovani piloti che si trovano al posto sbagliato nel momento sbagliato”.

"Prendete come esempio Alvaro Bautista"


A precisa domanda sul suo predecessore in Ducati Aruba, Scott non ha perso l'occasione per tesserne le lodi per quanto fatto ma anche lanciare una frecciatina ad Alvaro.

Bautista quando è salito sulla Ducati Factory a Phillip Island ha chiuso 4° o 3°, adesso non ricordo. Tornando sulla moto “stradale” ha avuto un po’ i miei stessi problemi, quando invece è risalito su un prototipo ha sfiorato il podio”. 

Prima che arrivassi qui ho visto quello che ha fatto Bautista e ho detto alla mia famiglia che avrebbe dominato fino a quando non fosse successo qualcosa di negativo. L’ha fatto, facendo sembrare gli altri stupidi. D’altra parte il suo peso e la sua altezza hanno giocato a suo favore e ha sfruttato il grande potenziale della moto combinato a questi aspetti, comprese le gomme. Quando ho guardato i suoi dati dell’anno scorso sono rimasto basito da quanto fosse andato veloce sia nei test che in gara”, aggiunge Scott facendo sempre riferimento ad Alvaro.

Capisco da un lato la frustrazione di Johnny lo scorso anno ogni volta che Bautista vinceva gare. Era impossibile competere con questa differenza di prestazioni. Non siamo più così veloci da prendere e andarcene ma siamo forti. Ora è tutto diverso rispetto all’anno scorso. Quando guardavo le gare vedevo Bautista anche lontano mezzo secondo che prendeva e passava 3-4 piloti con una facilità disarmante”. 

Riguardo al campionato attuale, Scott dice: “vorrei essere davanti di 10 punti ma non è così, mi devo concentrare per vincere ancora delle gare e portare la lotta per il titolo fino alla fine. Sarà un campionato duro, tirato fino alla fine”.

SBK Aragon, Redding: “Volevo lottare per la vittoria, ma non avevo grip”

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi