SBK Aragon: le PAGELLE di Giovanni Di Pillo

SBK Aragon: le PAGELLE di Giovanni Di Pillo© GPAgency

Diamo i voti ai piloti delle derivate di serie dopo il quarto Round della stagione, in cui Jonathan Rea si è ripreso la vetta della classifica iridata ai danni di Scott Redding

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02.09.2020 15:20

Con due vittorie su tre gare, Jonathan Rea si riprende la leadership del campionato nel giro di 24 ore, piegando le Ducati di Redding, in Superpole Race, e Davies, in Gara 2. Ecco i giudizi ai piloti del Mondiale SBK.

JONATHAN REA, IMPECCABILE - 10

È e rimane il numero uno della Superbike. Si accontenta del terzo posto in Gara 1 per cambiare set up con il suo Dream Team, che gli permette di bastonare tutti nelle altre due gare tornando in testa al Mondiale. Anche nel 2020 è lui il pilota da battere ed emulare.

SCOTT REDDING, LOTTATORE - 9

Anche ad Aragón si conferma lo sfidante di Rea. Dopo le difficoltà in prova vince Gara 1 e conquista la leadership del Mondiale per 24 ore. Poi si deve
inchinare alla classe di Rea e fa quarto in Gara 2. Ora è secondo a soltanto 10 punti da Jonathan. Sarà una bella sfida fino alla fine.

CHAZ DAVIES, CONVINCENTE - 8

Sulla sua pista preferita torna il vecchio Davies, veloce e combattivo. Patisce la nona posizione rimediata in Superpole ma si riscatta in Gara 2, dove rimangono memorabili i sorpassi nel duello con il solito Rea. Ora deve mantenere sempre questo ritmo e velocità.

ALVARO BAUTISTA, IMPEGNATO - 7

L’errore in Gara 1 viene perdonato dal primo podio che Alvaro regala alla Honda in Gara 2, dove finalmente ritorna velocissimo e molto vicino allo stato di forma della prima parte della scorsa stagione.

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MICHAEL VAN DER MARK, IN STRISCIA POSITIVA - 8

Prosegue la striscia positiva dell’olandese iniziata a Portimao: qui riesce a essere sempre il primo dei piloti Yamaha con un podio nella Superpole Race. Inizia a prendere bene le misure della R1 2020.

TOPRAK RAZGATLIOGLU, DELUDENTE - 6

Ad Aragón il turco non è mai stato in partita collezionando i peggiori risultati della stagione. Per la prima volta non va mai sul podio, ma soprattutto
subisce il compagno Van der Mark che aveva sempre strapazzato.

ALEX LOWES, DISASTROSO - 4

Dopo l’inizio pirotecnico di Phillip Island, il britannico non trova più la velocità e la costanza di risultati. Una caduta, un sesto e un nono posto sono davvero risultati deludenti per chi guida la migliore moto del miglior team.

LEON HASLAM, OPACO - 5

L’anziano ed esperto Rocket Pocket non è mai entrato in sintonia con la CBR HRC. Soprattutto alla luce dei risultati del compagno Bautista che qui è andato a podio. Se non si sveglia è costretto a tornare nel BSB.

LORIS BAZ, STUNTMAN - 4

Come a Portimao si sdraia in Gara 2 senza impressionare mai nelle gare precedenti. Il francese si conferma veloce a sprazzi e troppo a intermittenza. Con questa moto del super Team Ten Kate potrebbe aspirare a risultati decisamente migliori.

MICHAEL RUBEN RINALDI, GRANDE - 9

Disputa la sua miglior gara stagionale, sempre in crescita e con una moto privata. È pronto per un grande podio e soprattutto nelle due gare “lunghe” ha sempre messo dietro l’altro “Enfant Prodige” Razgatlioglu.

MARCO MELANDRI, INSPIEGABILE - NG

Quello visto ad Aragón non era certo il Marco Melandri che conosciamo. Siamo sicuri che non abbia messo in sella al posto suo la figlia Martina, con il suo casco e la sua tuta? Scherziamo, ovviamente. Brava Martina, pessimo Marco, purtroppo, che trova rigidissima e inguidabile la V4.

TOM SYKES, SCARSO - 5

Prosegue la stagione disastrosa della BMW e l’esperto Sykes non riesce a far uscire dal tunnel la squadra tedesca. Incolpevole della brutta caduta di Mercado, Sykes mette in luce l’assenza di vie di fuga nel “cavatappino” di Aragón.

FEDERICO CARICASULO, COSTANTE  - 6

Il Carica prosegue il suo apprendistato nel Mondiale con la R1 che lo porta sempre nel secondo gruppetto di piloti in lotta per la zona punti. Ora aspettiamo un piccolo passo in avanti.

GARRETT GERLOFF, BRAVINO - 6

Il debuttante americano ad Aragón prosegue la sua difficile crescita nel mondiale Superbike, molto diverso dal MotoAmerica. Peccato la scivolata in Gara 1.

EUGENE LAVERTY, NEPPURE UN GUIZZO - NG

Rimane protagonista di una stagione disastrosa con una moto che non è sicuramente la migliore del lotto ma le sue prestazioni sono davvero disastrose. Almeno Sykes ha qualche guizzo o sprazzo di velocità.

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MAXI SCHEIB, SPARITO - 5

Il cileno scivola in Gara 1 e poi nelle altre due gare arriva in zona punti senza mai impressionare. Non rivediamo più l’ottimo pilota privato della prima gara
australiana.

CHRISTOPHE PONSSON, TREMENDO - 5

Il pilota francese ad Aragón fa una gara disastrosa nonostante abbia una Aprilia che nel CIV dimostra ancora il suo potenziale e la sua competitività. Esce dal primo weekend sul tracciato spagnolo senza neanche un punticino.

XAVI FORÉS, IN CRESCITA - 5

Ad Aragón migliora la confidenza con la Ninja 1000. Con la Kawasaki Puccetti che lo scorso anno vinceva e stava sempre sul podio Forés migliora a piccoli passi ma l’inizio di stagione è stato davvero deludente.

LEANDRO MERCADO, SFORTUNATISSIMO - NG

Ottimo undicesimo in Gara 1 ma viene centrato in pieno da Sykes che lo stende in Superpole Race. L’incidente gli procurando brutte contusioni e distorsioni. Assolutamente sfortunato e incolpevole.

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ROMAN RAMOS, SOSTITUTO - 5

Prende il posto dello sfortunatissimo Cortese nel Team Pedercini e nonostante partisse dalla ventunesima casella in Gara 1 è arrivato in zona punti.

TAKUMI TAKAHASHI, INDECIFRABILE - NG

Prosegue la tremenda stagione del Team Althea con il giovane Gabellini e il nipponico Takahashi che non sono giudicabili per colpa di una moto decisamente non all’altezza del team romano e del mondiale SBK.

SYLVAIN BARRIER, DESAPARECIDO - 4

Aspettiamo sempre dei miglioramenti da Sylvain che continua a deludere con la sua Panigale V4.

LORENZO GABELLINI, APPROCCIO AMARO - NG

Vale quanto detto per Takahashi: quella spagnola è stata un’altra tappa della tremenda stagione del Team Althea con una moto non all’altezza di questo livello.

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