SBK Teruel, FP1: Rinaldi chiama Ducati, Aruba risponderà?

SBK Teruel, FP1: Rinaldi chiama Ducati, Aruba risponderà?© GPAgency

Al Motorland è Michael Ruben il più veloce, dimostrando la propria competitività con la V4 R Go Eleven, ma... il romagnolo vuole la sella ufficiale. Seguono Rea e Lowes, Davies e Redding settimo ed ottavo

04.09.2020 ( Aggiornata il 04.09.2020 12:54 )

La SBK è rimasta ad Aragòn, per un doppio appuntamento del Motorland siglato “Teruel”. Cambia il nome, poco la sostanza: i 5344 metri di asfalto del tracciato situato nei pressi di Alcaniz ospita il quinto appuntamento stagionale, offrendo un weekend che - stando alla mattinata di oggi ed alla previsioni meteo - sarà all’insegna del sole caldo.

Il primo turno di prove libere si è concluso con la solita certezza: Rinaldi è il pilota indipendente più in forma del momento, ma non solo: Michael Ruben dimostra stamani di essere più veloce di tutti, avversari ufficiali inclusi.

Con la sua Panigale V4 R Go Eleven, il romagnolo ha siglato il crono di 1'49”840, realizzato con una guida davvero spettacolare e disinvolta: le voci di mercato e la “attesa” di una chiamata del team Aruba non distraggono il numero 21 che, anzi, è ancora più carico e determinato. In ogni modo, l'operazione sarà conclusa presto, perché qualora perdesse il proprio bomber, Go Eleven dovrà trovarne il sostituto

Johnny Rea è “solo” secondo, però sappiate che, come sempre, il campione abbia lavorato prettamente in previsione gara. Il box Provec KRT ha preparato la Ninja numero 1 per le due manche lunghe, comparando diverse soluzioni di gomme Portate ad Aragòn da Pirelli.

Che in Kawasaki abbiano operato bene, lo conferma il terzo tempo di Alex Lowes, assolutamente chiamato al riscatto nel weekend. L’inglese - Australia a parte - non è ancora riuscito a copiare le prestazioni del compagno di box garage, Rea, e deve tirar fuori una marcia in più.

Quarta la BMW di Tom Sykes, che monta particolari nuovi portati da Monaco di Baviera. Appena montati sulla S1000 RR, i tecnici aglo - tedeschi si sono accorti di essere osservati e, come usano fare in HRC, hanno abbassato la saracinesca. Secondo noi un separè sarebbe stato più pratico e rapido da rimuovere, ma... opinioni.

Yamaha quinta e sesta con Razgatlioglu e Van Der Mark. Chi sarà l’attaccante dei due portacolori Pata Crescent? Le M1 vanno bene, non abbastanza per la vittoria. Australia a parte anche in questo caso.

Le Ducati ufficiali inseguono a Teruel SBK


Ed ecco le Ducati factory, con Davies e Redding settimo ed ottavo. Il gallese deve rispondere a Ducati: “Resti con noi o cambi?” L’inglese deve rispondere a Rea: il treno per il titolo passa sul binario del Cannibale, che non ha voglia di arrestare la propria marcia.

Stamattina Haslam meglio di Bautista, per una compagine HRC chiamata a bissare - perlomeno - il podio ottenuto domenica scorsa. Con parecchi dati da analizzare e sfruttare, Leon ed Alvaro hanno al proprio fianco Mister Kuwata, Boss Honda, attento ad ogni cosa. Risultati in primis.

Baz precede Laverty, per un irlandese che apre metà classifica: dopo la seconda BMW, le Ninja indipendente Puccetti - Fores - e Orelac - Scheib - che fanno meglio di Marco Melandri, “orfano” di Marco Barnabò, partito per il CIV di Imola. Anche il ravennate deve reagire, a seguito di prove decisamente opache nei round già consumati.

Gerloff, Barrier, Caricasulo, Ramos e Takahashi, per una lista in cui c’è l’esordiente Matteo Ferrari: per il campione MotoE, un inizio decisamente in salita.

La classifica


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