SBK Catalunya, Redding: “Ho sorriso quando Rinaldi mi ha fatto segno di seguirlo”

SBK Catalunya, Redding: “Ho sorriso quando Rinaldi mi ha fatto segno di seguirlo”© GPAgency

Nelle prime fasi della gara, Michael Ruben ha invitato Scott a rimanere dietro al codone della V4 R Go Eleven. L'inglese ha spiegato: "L'ho usato per andare a prendere Rea, poi ho cambiato passo"

19.09.2020 19:41

Anche a Barcellona, Scott Redding in Gara 1 ha lottato con il coltello tra i denti, dando in pista tutto quello che poteva.L’inglese del team Aruba Ducati è giunto secondo al traguardo, dopo un duello breve ma intenso con Rinaldi e dopo il vincitore, Johnny Rea.

Il numero 45 spiega a caldo le proprie impressioni: "Considerando la mia posizione di partenza, settima casella, il mio risultato in gara è da ritenere molto buono - afferma - ho effettuato una ottima partenza, gestendo la situazione nella prima curva.  Ho superato Rinaldi, per poi mettermi all’inseguimento di Rea. Poi Michael mi ha superato ed io ho tribolato un attimo in qualche curva. Sono riuscito a superarlo nuovamente, girando con un buon passo. Peccato che partissi settimo, perché avevo il potenziale per giocarmela con Johnny”.

Avrà Redding strategie od affini, pensando al campionato? Sembra di no: “Sto facendo e farò tutto il possibile. È difficile pensarci adesso, io avevo bisogno di vincere questa gara, ma ho faticato in Superpole, non so a causa del set up o delle gomme. Sono partito settimo, cioè, non dalla migliore posizione per provare ad arrivare primo. Ho fatto il massimo per recuperare ma, sfortunatamente, la persona che mi precedeva era proprio Johnny Rea. Non posso perdere dalla testa il mio obiettivo, so che fatichiamo con la moto in alcuni tipi di curva, ma proverò a colmare il gap, anche se so che non è facile”.

Il traino Rinaldi


Cosa ha pensato Scott quando Rinaldi gli ha fatto il gesto di seguirlo, stando dietro? La sua reazione è divertita:Ho sorriso. Ho pensato brutte parole (ride). A parte gli scherzi, ho visto che era un po’ più veloce di me, però non tanto. Michael ha fatto una scelta di gomme che poteva essere buona, quindi, ho pensato di ‘usarlo’ per andare a raggiungere Rea. Rinaldi era leggermente più veloce di me in alcuni settori della pista, ma non lo era dove io ero il più rapido. Sono rimasto dietro a lui per non abusare delle mie coperture, ho gestito la situazione. Non posso dire di aver collaborato con Michael, non ne abbiamo parlato prima di farlo ma, appena ho potuto, ho cambiato passo”.

Domani altre due corse, come migliorare le prestazioni? “Non è che ci sia troppo che possiamo fare - svela - perché la V4 R funziona bene. Proverò domani ad ottenere un buon piazzamento nella Superpole Race; magari con una prima fila possiamo stare davanti e giocarci la vittoria”.

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