SBK, Gerloff si difende: “Ero all'interno. Non ho fatto nulla di sbagliato”

SBK, Gerloff si difende: “Ero all'interno. Non ho fatto nulla di sbagliato”

L'americano si assume la piena responsabilità della caduta che ha messo fine alla sua gara, ma è convinto non avere colpe nel contatto al via, che ha messo fuori gioco le BMW di Sykes e Laverty

03.10.2020 ( Aggiornata il 03.10.2020 21:42 )

Assaporato il piacere del podio nell'ultima gara a Barcellona, Garrett Gerloff si è presentato a Magny-Cours con il coltello tra i denti, intenzionato a sfruttare al massimo una Yamaha che ha ritrovato competitività, dopo le delusioni del Motorland. Ma è stata proprio la voglia di emergere e far bene, dopo il secondo posto "buttato" in Catalunya, ciò che ha fregato il giovane cowboy texano, che già da venerdì si era mostrato decisamente performante sull'asfalto francese.

Aggressivo sin dal via - dove è stato protagonista di un contatto con Sykes che ha messo fuori gioco entrambe le BMW -, il portacolori del team GRT ha spinto come un forsennato fin dai primi giri, nel tentativo di restare agganciato a Rea e Baz. Un piccolo eccesso di presunzione che è costato caro all'americano, finito nella ghiaia a 15 tornate dalla bandiera a scacchi.

La caduta: troppa foga


"Non è ciò che speravo", ha ammesso Garrett a fine gara. "Per me la moto andava meglio giro dopo giro e la mia fiducia andava crescendo ad ogni passaggio. E penso sia stata un pochino la mia rovina, perché ho iniziato a sentirmi come se non avessi potuto fare niente di sbagliato. E poi l'ho fatto. Il limite è talmente sottile sul bagnato che l'ho raggiunto e sfortunatamente ho concluso nella ghiaia. Mi dispiace molto per il team e per tutti quanti, ma sono felice di essere al 100% e pronto per domani".

"Per un secondo ho pensato di poterla tenere, ma non è stato così", ha spiegato il pilota Yamaha, raccontando la dinamica della sua caduta. "Guardando i dati stavo tenendo lo stesso angolo di piega, ma avevo un pochino più di velocità. L'accelerazione era la stessa, ma ho tenuto un po' più di velocità perché mi sentivo più forte di Baz lì e la mia intenzione era quella di arrivare un pochino più forte per provare a passarlo nella curva successiva, ma purtroppo non ci sono mai arrivato".

Un vero peccato perché Garrett non avrebbe avuto alcun timore reverenziale nei confronti di Jonathan Rea, qualora fosse riuscito ad avere a portata la Ninja del pentairidato.

"Non so se avrei potuto vincere oggi, ma mi sentivo molto bene sulla moto - ha detto l'arrembante texano -. Il Team GRT ha lavorato tantissimo. Abbiamo fatto un gran lavoro con l'elettronica. Eravamo in partita e speravo di riuscire a passare Loris (Baz ndr.) e andare con Johnny. Se fossi riuscito a stare con Johnny sarebbe stato fantastico e avrei provato a passarlo, ma non ci sono arrivato fin lì...".

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L'incidente al via: un contatto fortuito


Se della caduta che lo ha estromesso anzitempo dalla gara Garrett si assume tutte le colpe, l'americano non è dello stesso avviso quando gli si parla del contatto al via, che ha messo fine alla corsa delle due BMW.

"Dal canto mio posso dire che sono arrivato in Curva 1 dopo una buona partenza - ha raccontato -. Stavo chiudendo il gap con tutti quelli davanti a me. Ho preso la traiettoria interna, loro hanno frenato prima. Ho tenuto la linea interna vicino al cordolo. Io vedevo me, Jonathan e nessun altro. Poi ho sentito una pressione sul mio stivale e poi è passata. E al giro successivo, quando sono transitato, ho visto la bandiera gialla e mi è dispiaciuto. Odio vedere qualcuno a terra. Ma io ero in traiettoria e davanti a me non c'era nessuno eccetto Jonathan, quindi non penso di aver fatto neccessariamente qualcosa di sbagliato. Non volevo toccare nessuno".

"Ho visto il replay. E penso che fossi sulla traiettoria corretta. Poi è arrivato Tom (Sykes ndr.) e ci siamo toccati. Non volevo essere coinvolto in qualcosa del genere. Mi dispiace per il team BMW", ha aggiunto Garrett.

Pirelli mon amour


Se Redding  non è ancora pienamente a suo agio con le Pirelli da bagnato, chi non ha avuto alcun problema ad adattarsi alle gomme Rain della Casa Milanese è il neofita Gerloff, che ha apprezzato particolarmente le coperture. "Mi ci trovo molto bene", ha detto Garrett entusiasta. "Io arrivo da gomme diverse (Dunlop ndr), che non mi davano delle buone sensazioni. Le Pirelli sono molto più consistenti, mi danno un miglior feeling e sento di poterci 'giocare' di più. È stata una gran cosa per me e mi ha dato molta fiducia".

Se il meteo domani porterà pioggia, possiamo star certi che Garrett regalerà ancora spettacolo.

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