SBK, "bruttina" ma veloce: la nuova Kawasaki promette di vincere ancora

SBK, "bruttina" ma veloce: la nuova Kawasaki promette di vincere ancora© GPAgency

La Ninja 2021 di Rea e Lowes non ha accolto grandi apprezamenti in termini estetici, però a Jerez, Johnny è stato più veloci di tutti, pure della Honda MotoGP di Bradl

19.11.2020 15:56

Bella o brutta, questione di gusti personali, ma la nuova Kawasaki è già in vetta. Lo ha dimostrato a Jerez, dove Johnny Rea ha siglato il miglior crono nella due giorni di test SBK, nei quali il campione del mondo ha girato più veloce pure della MotoGP Honda di Stefan Bradl.

Questione (anche) di gomme, certo, ma il risultato non cambia: la ZX-10RR nuova ripercorre il filone della versione “vecchia maniera”, per una moto che - sentendo le varie opinioni del paddock - piaciuta esteticamente non è, tuttavia rivelatasi già tremendamente veloce ed efficace.

Perlomeno nelle mani del sei volte iridato, come quasi sempre è stato, del resto. Il nordirlandese è il Cannibale delle derivate di serie e la sua Ninja, osservandone forme e design, sembra ancor più vorace del solito. Nonostante in pista mancassero Ducati e BMW, la verdona prenota un posto in prima fila per il 2021.

La Verdona soggetta a critiche: "uno squalo, un cammello... mica bella"


Montati cupolino e carene inedite, il team Provec ha svelato le linee future. Anzi, presenti, perché il 2021 è cominciato due giorni fa. Poco lusinghieri i commenti degli addetti ai lavori:Mmm, sembra uno squalo. Oppure un cammello. Non si capisce bene cosa sia, somiglia molto alla H2 turbo, chissà se va altrettanto forte, perché bella non lo è affatto. I critici preferivano il modello raffigurato qui sotto.

La carenza di cavalli - specialmente agli alti regimi - era il problema più volte lamentato da Rea e Lowes, costretti di conseguenza a frenare sino al limite e pure oltre, costringendo poi la guida a rischi in curva. In accelerazione in piena piega, la Ninja è sempre andata bene, grazie anche ad una raffinata gestione elettronica. I problemi arrivavano nei rettilinei.

Ecco quindi un propulsore, sempre quattro in linea, rivisto e più potente, per una curva di erogazione generosa dalla prima apertura del gas sino alla zona rossa, posta a quota 15200, non un record di categoria, anche se la sostanza è distribuita su tutto l’arco di erogazione.

 Infatti, la grossa feritoia frontale “ossigena” l’airbox, con relative dimensioni maggiorate rispetto al precedente modello. Di conseguenza, è stato rivista parte del serbatoio carburante, posto (dicono) ancor più sotto sella e vicino alla ruota posteriore. Facendo così, la moto ha una ottimale distribuzione dei pesi.

Elettronica ancor più sofisticata


Incrementata oppia motrice ai regimi medio bassi ed allungo finale più cattivo. In questo modo, saranno favoriti i piloti in velocità e nella fase di sorpasso. Altre due piccole prese d’aria frontali sono, in realtà, dei fori, ovvero, passa il flusso da una parte ed esce dietro. Questo è uno studio aerodinamico simile e pensato anche per la già citata H2

Per tenera a bada una dimostrata esuburanza, il lavoro fatto sulla gestione elettronica è apparso evidente. Nei primi giri di pista, i tagli in accelerazione si sentivano, con il motore che sfruttava due o tre cilindri ai massimi angoli di piega, poi sino a quattro a moto dritta. Ore dopo ore, i tagli erano meno accentuati, la trazione ne giovava e la conseguente accelerazione.

Dinamicamente, la neonata Ninja andrà meglio della sorella maggiore? Rea è talmente concentrato ed attento ai particolari da migliorare, quasi da considerare meno gli aspetti positivi del progetto. Però, è anche vero che il campione abbia girato più lesto di tutti nei test. Insomma, piaccia o meno, la nuova Kawasaki promette di ripetere quanto fatto dalle sue parenti più anziane: vincere a ripetizione, anche perché, come loro, può contare sul sei volte iridato SBK.

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