Che fine ha fatto: Neil Hodgson

Che fine ha fatto: Neil Hodgson© GPAgency

Il terzo atleta di Sua Maestà a finire sotto la lente d’ingrandimento del nostro focus è il due volte campione Superbike, britannica e Mondiale, con un passato nel Motomondiale e nell’AMA Superbike, l’odierno MotoAmerica

20.03.2021 17:26

Oggi, al pari del suo connazionale Shane Byrne, è un valido commentatore sia della MotoGP su BT Sport che anche della Superbike, essendone stato pilota di entrambe le categorie. In pochi però sanno che Neil Hodgson ha disputato delle stagioni nel Motomondiale in 125 e 500 agli inizi della sua carriera, è stato campione sia del BSB che del Mondiale Superbike, ha corso nell'AMA Superbike con discreti risultati ed ha chiuso la sua carriera nel 2010 nel BSB. 

Gli inizi


Nato a Burnley il 20 novembre 1973, inizia la sua carriera nel Motocross per poi passare alla pista disputando alcuni campionati minori. Debutta poi nel campionato britannico e nel 1992, a 19 anni di età, vince il titolo nazionale classe 125.

Il Motomondiale - 125 e 500


La vittoria del titolo britannico 125 apre le porte del Motomondiale al giovane inglese. Nello stesso anno della vittoria del titolo nazionale, 1992, disputa la gara di Donington Park della 125 in sella ad una Honda come wild card senza però raccogliere punti.

Nel 1993 completa la sua prima stagione in 125 raccogliendo 18 punti (10° a Donington come miglior risultato in gara) chiudendo al 24° posto.

L’anno seguente è ancora in 125 ma la stagione si rivela un disastro: zero punti nelle 12 gare disputate.

Nelle ultime due gare del 94, Argentina e Barcellona, si trasferisce in 500 con il team Harris Yamaha andando subito a punti in Argentina con il 15° posto.

Per la stagione 95 passa al team WCM disputando la prima parte in sella ad una ROC Yamaha per poi passare ad una Yamaha YZR500. Chiude il campionato all’11° posto con 54 punti ed il 7° posto a Donington come miglior risultato in gara.

I talenti SBK che hanno fallito in 500

La Superbike - primo stint


Debutta in Superbike nel 1996 in sella ad una Ducati 916 del team Ducati Corse e coglie il suo primo podio a Laguna Seca in gara-1. Chiude la stagione al 10° posto con 122 punti.

Per il 1997 decide di rimanere in Ducati. La stagione è tutto sommato positiva, senza acuti di rilievo ma sempre rimanendo in top 10. Chiude al 9° posto con 137 punti e tre quarti posti come miglior risultato in gara.

Nel 1998 passa al team Kawasaki Racing in sella ad una ZX-7RR. La stagione è complicata per l’inglese che chiude all’11° posto con 124,5 punti e un 4° posto a Monza come miglior risultato.

Il BSB


Le esperienze non certo brillanti nel Mondiale convincono Hodgson a tornare nel BSB a fine 98 per “ricostruirsi” la carriera e ritentare il rientro successivo. L’aria di casa fa bene a Neil che nel 2000, in sella alla Ducati del team GSE, fa suo il titolo nazionale dopo una dura battaglia con Chris Walker. E’ il preludio al ritorno in Superbike per il 2001, ma prima un paio di wild card nel Mondiale…

La Superbike - secondo stint


Nel 2000, mentre è impegnato nel BSB, disputa da wild card i tre round inglesi del Mondiale. Su sei gare disputate centra 2 vittorie, le prime della carriera, e quattro podi complessivi più un quarto posto nel round finale chiudendo al 12° posto con 99 punti.

SBK, nel 2000 "tutti" nudi per Neil Hodgson a Donington Park

Per il 2001 si ri-trasferisce ancora nel Mondiale Superbike, sempre con la Ducati del team GSE Racing con al fianco il connazionale James Toseland. Centra la vittoria a Donington in gara-1 e sale sul podio complessivamente 7 volte chiudendo al 5° posto con 269 punti.

Nel 2002 passa al team HM Plant con la Ducati 998F01 (la moto di Bayliss dell’anno prima). 9 podi su 26 gare gli permettono di chiudere l’anno al terzo posto con 326 punti. Stagione incredibilmente regolare quella di Hodgson, sempre a punti e sempre in top 10, due soli ritiri.

Con Bayliss partito alla volta della MotoGP, il team factory Ducati Fila punta su di lui per il 2003 affidandogli la nuovissima 999F03. Neil non delude le aspettative, mette in fila 9 successi nelle prime 10 gare. Ne vince poi altre 4 (due a Silverstone, gara-2 di Assen, gara-1 di Magny Cours) sommando in totale 20 podi. Fa suo il titolo, primo ed unico in carriera, con 489 punti.

La sua carriera in Superbike si chiude con 1 mondiale, 147 gare, 16 vittorie, 41 podi, 16 pole e 1566,5 punti.

Il Motomondiale - MotoGP


Il regalo di Hodgson da parte di Ducati per la conquista del titolo Superbike 2003 si chiama MotoGP. Neil firma con il team D’Antin MotoGP per guidare una Desmosedici in coppia con Ruben Xaus nel 2004. Per Hodgson si tratta di un ritorno nel paddock del Motomondiale, 9 anni dopo l’ultima volta. La stagione è molto complicata per l’inglese che raccoglie solamente 38 punti in 16 gare, frutto di sole 8 gare a punti con un 8° posto a Motegi come miglior risultato. Beffa delle beffe il rookie dell’anno è Ruben Xaus, suo compagno di squadra.

L’AMA Superbike


A fine 2004 si trasferisce in America per disputare l’AMA Superbike, essendo il team Ducati Sbk al completo. Con la Ducati factory del team Parts Unlimited chiude la stagione di debutto al sesto posto, quinto nel 2006.

A fine 2006 il team ufficiale Ducati si ritira e Neil rimane a piedi. Per il 2007 si accorda con Honda Corona per correre da wild card la gara di Laguna Seca.

Disputa la stagione 2008 con Honda chiudendo al sesto posto con due podi, mentre nel 2009 chiude 11° saltando anche alcune gare per un infortunio alla spalla facendo motocross in allenamento.

Ritorno nel BSB e ritiro


A fine 2009 opta per il ritorno in Gran Bretagna per disputare il BSB 2010. Firma per il team Motorpoint Yamaha ma un incidente durante la prima prova a Brands Hatch aggrava le condizioni della spalla infortunata pesantemente la stagione precedente nell’AMA.

Il 23 aprile 2010 annuncia il ritiro dalle competizioni per i guai fisici alla spalla dell’ultimo periodo.

Neil Hodgson si ritira dalla corse

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