SBK: il 2022 di Ducati è con la coppia Rinaldi- Bassani?

SBK: il 2022 di Ducati è con la coppia Rinaldi- Bassani?

Il rookie italiano ha dimostrato di avere un grande carisma a Misano, così come il già ufficiale Michael Ruben Rinaldi. Con uno Scott Redding sempre più in difficoltà dall'altro lato del box, non è difficile ipotizzare un cambio di rotta, per la prossima stagione

16.06.2021 12:35

L'ultimo Round della Superbike che si è svolto a Misano è stato un vero e proprio banco di prova per Michael Ruben Rinaldi. E c'è da dire che il pilota Aruba Ducati abbia superato a pieni voti la prova. Dall'altro lato del box, invece, uno Scott Redding in evidente difficoltà. Il 2022 potrebbe portare diversi cambiamenti, nella squadra Ducati Factory.

Due lati del box completamente diversi


Michael Ruben Rinaldi si sta dimostrando un'ottima decisione fatta dalla Casa di Borgo Panigale. Se il pilota di Rimini era stato scelto dopo aver portato a termine, nel 2020, una bella stagione, in questa sta dimostrando che il talento non gli manca. E la vittoria in Gara 1 e Superpole Race, così come il secondo posto in Gara 2 ne sono la conferma. Certo, per la SBK la stagione è solo all'inizio, dato che i round disputati al momento sono solo tre, ma se il buongiorno si vede dal mattino, Rinaldi è partito con la marcia giusta.

Ecco però, che dall'altro lato del box Scott Redding sta faticando un pò: cosa succede al grintoso pilota britannico? L'exploit del 2020 nelle derivate di serie, che gli fece conquistare il secondo posto iridato proprio in sella alla V4, quest'anno doveva tramutarsi in vittorie plurime che ahimè, al momento non stanno arrivando: per adesso annovera due vittorie e un terzo posto. Ma la gara di Misano in cui ha registrato tre quarti posti non è andata secondo le aspettative. Tanti problemi di grip e un feeling mai trovato hanno portato Scott a lasciare la Riviera di Rimini con un certo malcontento.

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Il futuro di Bassani è al team Factory?


Ma se Redding non è contento, quanto lo sarà la Ducati? A Misano, erano presenti i Grandi Capi. Da Claudio Domenicali a Davide Tardozzi, fino ad arrivare all'ingegner Luigi Dall'Igna, tutti con gli occhi puntati sui loro piloti e chissà, anche su qualche giovane che dal 2022 potrebbe prendere il posto di Scott Redding.

Nessuna notizia ufficiale, solo qualche ipotesi, ma chissà che Domenicali e Co. non siano rimasti affascinati e piacevolmente impressionati dalla guida del rookie Axel Bassani, sempre in Top 10 nell'intero weekend. Il 21enne di Feltre alla sua prima esperienza con la Ducati V4 del team privato Motocorsa Racing è riuscito ad arrivare settimo in Gara 1, sesto in Superpole Race e ancora settimo in Gara 2. Risultati molto buoni, che dimostrano la grinta che questo pilota sta mettendo nella sua crescita e nell'adattamento ad una nuova moto e categoria. Un esordio decisamente impressionante e chissà che non abbia portato Ducati a riflettere proprio sulla possibilità di averlo al team ufficiale già alla prossima stagione, ripetendo in ottica 2021 una mossa simile a quella compiuta nel 2020: Rinaldi che da un team privato è stato "promosso" a pilota factory, al posto di Davies. Così come Bassani potrebbe prendere il posto di Redding, creando un team tutto italiano e giovane. Aspetto che Ducati sta tenendo molto in considerazione, non solo nel Campioanto delle derivate di serie, ma anche in quello MotoGP. Via il “vecchio” (si fa per dire), dentro il nuovo! Sembra un po' questa la filosofia Ducati degli ultimi anni.

Ultimo fattore, non da poco, Axel Bassani costerebbe molto meno a Borgo Panigale rispetto a Scott Redding. E proprio il britannico ha ammesso di avere un sentore: “In Ducati vogliono vincere, vogliono portare avanti il lavoro e lo sviluppo, ma dobbiamo vedere se il futuro sarà con me o senza di me - aveva detto Scott dopo il sabato di gara -. Sicuramente vorrei restare con loro e vincere il campionato. Devono però cambiare alcune cose e credo l'abbiano capito, ma abbiamo bisogno di soluzioni che possiamo provare adesso".

Se il malcontento è da entrambe le parti, chissà che per il futuro le cose possano davvero cambiare... in un senso, o nell'altro.

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