SBK, Razgatlioglu contro Rea, altro che Bayliss con Edwards

SBK, Razgatlioglu contro Rea, altro che Bayliss con Edwards© GPAgency

Toprak e Johnny stanno offrendo uno spettacolo superiore a quello visto nei duelli tra Troy e Colin perché, oltre a "scannarsi" in pista, i due contendenti al titolo si stuzzicano nel parco chiuso, in sala stampa, nel paddock e sui social

07.09.2021 18:12

Se siete nostalgici, maliconici e fermamente convinti che "Si stava meglio quando si stava peggio", cioè, ancorati al passato, evitate di leggere il prosieguo di questo pezzo. Anzi, no: continuate a farlo, perchè la bomba di oggi è bella. Ebbene, eccola: Razgatlioglu & Rea sono meglio di Bayliss ed Edwards!

Mioddio, starete affermando, che ha bevuto costui per scrivere una cosa del genere? Tranquilli, il Prosecco DOC è in fresco per più tardi, quando leggeremo i vostri commenti sulla pagina Facebook. Adesso vi spieghiamo il motivo del titolo e del sommario, mettetevi comodi.

Il fatto è che Toprak e Johnny stiano offrendo una battaglia tiratissima, sul filo degli oltre 300 orari, a suon di staccate e sorpassi, in un duello privo di calcoli o congetture. Lo facevano anche Troy e Colin, lo sappiamo, ma oggi il combattimento è diverso, poiché "condito" da reclami, penalizzazioni, frasi sibilline, amicizie traballanti e ironie social.

Imola 2002 fantastica, eppur ripetibile con ancora più sale


Chi scrive era presente al Santerno in quell'inizio di autunno del 2002 e, anzi, già da tanti anni frequentava i paddock iridati, un po' per passione, piano piano (più in là, velocemente) mettendo insieme contatti, nozioni, ed arnesi per provare ad imparare un mestiere. 

Lo scontro all'Enzo e Dino Ferrari fu fantastico, in un teatro visto solo ai tempi della Formula 1 o nelle storiche 200 Miglia. Bayliss e Edwards, idoli di un parterre che offriva nomi che, tuttora, fanno venire la pelle d'oca, si sono giocati la posta massima all'ultimo colpo della stagioe. L'americano ebbe la meglio sull'australiano, per una festa conclusiva in cui lo scambio reciproco di complimente fece il giro del Mondo. Oltretutto, i due erano in predicato di MotoGP, con la testa già alla nuova avventura. 

Appunto: qualora Razga e Rea, vicini in classifica,  arrivassero all'atto conclusivo del 2021 in una situazione simile, scambierebbero sorrisi, onoreficenze e commiati in grande stile? Mmm, fatichiamo a crederci, o meglio: sì, tra i due ci sarebbe fair play, però ricordatevi quanto accaduto in Francia: il KRT Kawasaki ha chiesto la penalizzazione (criticata da Locatelli)  inflitta alla punta Yamaha. Se questa non è guerra...

Diversità ed un passato da ricordare


Il turco ed il nordirlandese detengono caretteristiche sociali, umani, comportamentali e culturali assai diverse tra loro, è inutile tentare di ampliare un concetto già chiaro, se ascoltate interviste e osservate le immagini. Bayliss e Edwards, contrariamente, un po' simili lo erano, entrambi cowboy o rudi del genere. Ecco perchè i due si capivano.

Toprak e Johnny si capiscono meglio in pista, dove sportellano esattamente come facevano Troy e Colin. A volte anche di più e, considerando quanto l'elettronica infici nelle dinamiche di gara e come sia oggi maggiormente complicato effettuare sorpassi, diciamo questo: il pupillo di Sofuoglu ed il nativo di Ballymena offrono uno show per nulla secondo alle manovre ammirate nel passato.

Ricordiamoci anche di un dettaglio non trascurabile. Toprak era già nell'orbita Kawasaki, con Puccetti, sicché inserito nel tunnel verde, teoricamente. Ma qualcuno e qualcosa gli tolsero di mano il "Green Pass", perciò il 54 si accordò con Yamaha. Chi fu a mettergli il bastone tra le ruote? Perché non è passato al team ufficiale? Dai, avete la risposta davanti ai vostri occhi.

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