SBK: Kawasaki, BMW e Honda attesi ai test di Jerez

Dopo aver ceduto le armi a Toprak Razgatlioglu, Johnny Rea ha immediatamente riordinato le idee e programmato come poter riprendere quanto prima il titolo SBK. Il nordirlandese ne ha già vinti 6, ma la sua voracità rimane immutata: lui è il Cannibale, perciò evitiamo di pensare che durante l'inverno si goda un possibile letargo.

Macché: il portacolori Kawasaki si appresta, insieme a tutto il KRT Provec, a due fondamentali (sì, ma quanto?) giorni di lavoro, fissati per il 15 e 16 dicembre in Andalusia. La pista di Jerez de la Frontera, sebbene non si trovi nel calendario 2022, è prenotata dalla compagine verde, che "ospiterà" BMW e Honda.

Ninja rivista, ma quanto e in cosa?

Prima di salutare tutti e imbarcarsi sull'aereo per la Spagna, Pere Ribe ha svelato che all'Angel Nieto la squadra ufficiale Kawasaki avrà tante di quelle cose nuove da provare, da non ricordarsele nemmeno tutte. Come sappiamo, la Ninja usata quest'anno da Rea, Alex Lowes, Isaac Vinales, Lucas Mahias - il sostituto, Tito Rabat - e Loris Cresson presentava diverse evoluzioni, visibili in termini estetici, "di sostanza" sotto carene e telaio.

La decurtazione dei giri motore ha messo in difficoltà il Provec KRT, Orelac, Puccetti e Pedercini, perché comunicata dagli organi competenti a campionato quasi iniziato. I tecnici e i piloti hanno reagito, tuttavia faticando più del previsto: le cadute rimediate in gara da Johnny Rea hanno superato il numero complessivo di quante egli ne abbia collezionato nelle stagioni addietro per la Casa di Akashi.

Ecco perché il test di Jerez sarà importante: il sei volte iridato e il gemello di Lincoln vogliono trascorrere il Natale "tranquilli", ovvero, consapevoli che, perlomeno a sensazioni e a dati raccolti sul campo, l'incremento prestazionale delle loro moto garantirà la possibilità di rimanere in scia a R1 e Panigale V4 R senza patemi. Ah, ma non ci sono solo Yamaha e Ducati...

Ben quattro BMW a Jerez

All'Angel Nieto vedremo all'opera il team SMR Racing, cioè, la squadra ufficiale BMW. Michael Van Der Mark rimane al suo posto ed è visto quasi come un profeta in patria: nella tappa di Portimao, l'olandese ha riportatato al successo la quattro cilindri bavarese, impresa che mancava dai tempi di Chaz Davies, datati 2013.

A fianco del numero 60, ecco Scott Redding, inglese già in azione con la M1000 RR. Aver lasciato l'Aruba Ducati motiva parecchio l'alto e corpulento Scott, intenzionato a fare meglio di Van Der Mark. Tradotto in risultati: Redding vuole vincere almeno una manche, possibilmente tutte quelle utili al conseguimento del titolo.

Nel garage Bonovo Action e in pista si daranno da fare Eugene Laverty, collaudatore BMW, e Loris Baz, acquisto francese "strappato" a Ducati. Pure questo due sarà da tenere d'occhio, perché se da Monaco di Baviera spendono soldi, significa quanto tengano alla SBK.

Tre Honda, tutte ufficiali: Rabat tester di riferimento?

I volti nuovi HRC sono già annunciati da tempo: Iker Lecuona e Xavi Vierge, entrambi in arrivo dal Motomondiale. Il primo lascia la MotoGP - sebbene si abbia la sensazione che, in qualche modo, presto vi rientrerà - il secondo la Moto2. i due spagnoli correrenno per la formazione ufficiale, ripartita da zero e intenzionata a reagire. 

Come detto, Tati Mercado e Hafizh Syahrin rappresenteranno MIE Moriwaki, indipendente squadra legata a Honda. Benissimo, ma chi svolgerà il ruolo di tester/collaudatore? In questo pezzo abbiamo ipotizzato Tito Rabat ma, al momento, non si hanno notizie certe.

Ciò che pare è chiaro è questo: da Tokio hanno deciso di sferrare l'attacco, dato che i risultati hanno fatto piangere il piatto per due anni consecutivi. La rinnovata CBR RR-R Fireblade sarà, finalmente, un'arma con la quale puntare all'iride? I piloti pronti a guidarla lo sperano, gli avversari un po' meno.