La “Tigre di Bologna” Chili spegne 58 candeline: velocità e cuore

La “Tigre di Bologna” Chili spegne 58 candeline: velocità e cuore© GPAgency

Non è mai riuscito a centrare un titolo mondiale in Superbike ma è riconosciuto come una delle grandi leggende del Campionato, con un passato (ed una topica) nel Motomondiale

20.06.2022 ( Aggiornata il 20.06.2022 18:29 )

Magny Cours 2006 rappresenta la fine della sua carriera sportiva, prima di intraprendere quella di commentatore tecnico per il Mondiale Superbike. Pierfrancesco Chili è una vera e propria Leggenda del Mondiale delle derivate, pur non essendo mai riuscito a centrare un titolo. Chili è stato un pilota velocissimo, di grande talento e con un cuore immenso.

Gli inizi


Nato a Castenaso alle porte di Bologna il 20 giugno 1964, inizia a correre grazie al sostegno dello zio Pierluigi Aldrovandi nel 1982 e due anni dopo diventa pilota professionista. Nel 1985 vince il Campionato Europeo Velocità con una MBA 125 che gli spalanca le porte al Motomondiale.

Il Motomondiale: 125 - 500 - 250


Nel biennio 1984-1985 disputa da wild card le gare finali a Misano in sella alla MBA 125 ma senza raccogliere punti.

L’anno successivo, il 1986, opta per il passaggio diretto in 500 senza transitare da 125 e 250. La stagione in sella alla Suzuki si conclude con 11 punti e la decima posizione finale.

Nel 1987 passa in Honda e coglie il suo primo podio nel Motomondiale con il secondo posto in Francia. Chiude sesto con 47 punti

Resta in Honda anche l’anno successivo e chiude al nono posto con 110 punti, al netto di un ritiro e di una non partenza.

Nel 1989 coglie la sua prima vittoria nel Motomondiale al Gran Premio delle Nazioni sulla pista di Misano. Chiude al sesto posto con 122 punti e tre ritiri

Travagliata l’annata 1990 nella quale disputa solo 9 dei 15 Gran Premi in programma. Coglie comunque un terzo posto a Laguna Seca e chiude con 63 punti in undicesima posizione.

Nel 1991 scende di categoria e passa in 250 con l’Aprilia. Centra il terzo posto a Misano nel Gran Premio d’Italia e la vittoria ad Assen chiudendo l’anno settimo con 107 punti.

Il 92 è l’anno migliore di Chili in 250 ma non solo. La stagione è dominata dai colori italiani con protagonisti anche Cadalora, Reggiani e Biaggi. Frankie coglie tre vittorie e tre podi rendendosi però protagonista del festeggiamento anticipato a Jerez quando era secondo dietro a Cadalora. Chiude terzo in campionato con 119 punti.

Loris Reggiani e la 250: "Il 1992 fu un dominio tricolore"

Nel 1993 passa in Yamaha con il team Telkor-Valesi. Chiude decimo con 106 punti, prendendosi a fine anno un anno sabbatico.

Nel 1995 si ripresenta in 500 con la Cagiva per disputare il Gran Premio d’Italia al Mugello che chiude al decimo posto

Nel Motomondiale ha collezionato 5 vittorie, 11 podi, 5 pole, 4 giri veloci in 104 gare dal 1984 al 1995

La Superbike


Nel 1995 si apre la seconda vita sportiva di Frankie con il passaggio in Superbike e la Ducati, moto con la quale resterà fino al 1998 prima del ritorno nel 2002. Coglie la sua prima vittoria a Monza più altri tre podi chiudendo ottavo con 160 punti

La stagione 1996 lo vede vittorioso ancora a Monza recuperando dopo un errore alla Roggia e battendo in volata le Honda. Sesto in campionato con 223 punti

Nel 1997 sono tre le vittorie in stagione (Misano, Monza e Brands Hatch) più altri tre podi per una settima posizione finale con 209 punti

Il 1998 è l’anno nel quale Chili può giocarsi il Mondiale contro un Fogarty voglioso di riscatto dopo un biennio amaro in Honda. Le speranze di mondiale di Frankie naufragano in gara-2 ad Assen con la scivolata all’ultimo giro e la famosa intervista con Di Pillo in accappatoio dopo gara. Chiude quarto con 293,5 punti

Nel 1999 passa alla Suzuki. Coglie due vittorie e 4 podi chiudendo sesto con 251 punti. Resta in Suzuki anche nel 2000, anno nel quale però non riesce a giocarsi il titolo contro Edwards ed Haga. Batte però lo stesso Edwards in gara-1 a Monza, colleziona altri 9 podi e conclude quarto con 258 punti. Nel 2001 vince solo a Donington in gara-2 e chiude settimo con 232 punti.

Torna in Ducati nel 2002 con la 998RS. Coglie il podio solamente ad Assen in gara-2 e chiude ottavo con 167 punti.

Nel 2003 usufruisce della 998F02 dell’anno precedente. Vince a Laguna Seca e coglie altri sei podi per la settima posizione finale con 197 punti

Il 2004 lo vede correre con due modelli diversi di Ducati, la 998RS e la 999RS. Inizia la stagione con la 999RS cogliendo il podio a Valencia e Phillip Island, ritorna sulla 998 a Misano dove coglie l’ultima vittoria della carriera (curiosamente proprio come Falappa nel 1994) e chiude la stagione con la 998 al quinto posto con 243 punti

Sbk: quanti ricordi indelebili a Misano!

Nel biennio 2005-2006 è già nella fase calante della carriera. Corre prima per il team Klaffi Honda e poi con DFX Honda raccogliendo poco. Al termine della seconda gara a Magny Cours chiude definitivamente la sua carriera.

Ha corso in Superbike per 12 stagioni dal 1995 al 2006 cogliendo 17 vittorie (una in più del grande Falappa), 61 podi, 10 pole position, 29 giri veloci e 2381,5 punti in 276 gare

Gli ultimi anni


Nel biennio 2007-2008 ha fatto da spalla tecnica su La7 a Luigi Vignando per le gare del Mondiale. Nello stesso 2008 è stato chiamato dal team Guandalini per ricoprire il ruolo di direttore sportivo, ruolo ricoperto fino alla fine del 2009.

Buon Compleanno Frankie, una “Tigre” mai doma!

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