SBK, Esclusivo Axel Bassani: “A Donington c’è tanta storia. Podio? Non è lontano”

SBK, Esclusivo Axel Bassani: “A Donington c’è tanta storia. Podio? Non è lontano”© GP Agency

Il pilota veneto, quarto a Misano, ci ha raccontato in esclusiva aspettative future, quali difficoltà ha avuto finora e chi più l’ha impressionato

13.07.2022 10:08

Dopo dodici gare disputate il pilota del Motocorsa Racing team  Axel Bassani è ottavo in campionato, ovvero primo dei piloti indipendenti. Il quarto posto firmato a Misano con la sua Ducati è finora il suo miglior risultato e in esclusiva ci ha raccontato come mai l'inizio della stagione è stato in salita, cosa si aspetta dai round in programma, cosa vede nel suo futuro e per quale suo collega nutre una stima profonda.

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"Vinciamo tutti insieme, perdiamo tutti insieme"


Come obiettivo a inizio anno ti eri prefissato la top 5, come sta andando questa stagione?

Rispetto all’anno scorso abbiamo migliorato. Abbiamo sbagliato soprattutto nelle prime tre Gara 1 dove abbiamo commesso errori un po’ stupidi, ma ci sta perché abbiamo cambiato tutta la squadra. È rimasto solo il telemetrista. Non abbiamo fatto molti test per mancanza di budget, quindi quello che gli altri hanno fatto nei test, noi l’abbiamo dovuto fare nelle prime gare. L’importante è stato aver capito gli errori e un po’ alla volta stiamo prendendo la strada giusta.

Cosa vuol dire per un pilota cambiare squadra?

È come cambiare posto di lavoro per un’altra persona. Bisogna quindi riadattarsi: tu devi conoscere le persone e viceversa. Bisogna avere un rapporto come se fossero tuoi amici perché viviamo insieme, stiamo 13 ore al giorno insieme. Si condividono cose belle e brutte. Non è facile, c’è solo bisogno di tempo per capirsi. Ora il feeling è buono, dopo che a Misano abbiamo fatto l’ultimo cambiamento interno (è arrivato un nuovo gommista, ndr). Abbiamo fatto un bello step in avanti, lavoriamo bene e andiamo tutti d’accordo, c’è un bel clima.

Che voto ti dai per questi primi quattro round?

Un sette e mezzo. Anche se la squadra fa un errore lo prendo come se fosse mio, voglio essere anche il perno della squadra: vinciamo tutti insieme, perdiamo tutti insieme. Potremmo essere benissimo da 9, ma finché sbagliamo noi da soli…

Quanto è vicino il podio?

A Misano ci ho creduto, ma ci mancava qualcosa. Non siamo ancora a posto come dovremmo per chiudere nei primi tre, ma non siamo neanche così distanti. Dobbiamo solo mettere a posto alcune cose. Prima di fine stagione qualcosa di buono lo facciamo.

C’è una pista in particolare dove te lo aspetti?

Spero in tutte! (ride) Vorrei arrivare al livello in cui non ho bisogno di un certo tracciato per salire sul podio, ma che potrei conquistarlo ovunque. In quel caso vuol dire essere a posto, averne la capacità e anche il materiale. Un podio può capitare, la difficoltà è ripeterlo.

Intanto tra poco tocca Donington Park. Con quali aspettative ci arrivi?

Direi finalmente, perché un mese senza gare è lungo. Arriviamo su questa pista che fino ad oggi non è mai stata semplice per Ducati, però non penso che per me sia così. Basta trovare le soluzioni per migliorare e ogni pista è uguale. La moto non sa dov’è, le curve sono curve, le frenate sono frenate. L’importante è essere a posto. A me Donington piace, è un circuito con tanta storia, quindi sarei davvero contento di andare forte lì, sarebbe importante come pilota. Non mi voglio creare nessuna aspettativa.

Dopo il debutto dell'anno scorso come stai affrontando questa seconda stagione?

Ho imparato a lavorare all’interno del box, ad avere un mio metodo. A essere un po’ più deciso su quello che voglio. Quando si arriva per la prima volta si ascolta molto quello viene detto, si prova a stare tranquilli e si cerca di imparare. Poi fai la tua esperienza, gli errori e inizi a capire di cosa hai bisogno. Ho imparato a essere più me stesso, e non è così semplice metterlo in pratica. E poi ho conosciuto i miei avversari, so già come sono e come fanno.

Non è ancora stato deciso il compagno di squadra di Bautista 2023, ti senti in lizza?

Sarebbe una bella cosa, ma noi piloti abbiamo poca voce in capitolo. Noi dobbiamo solo fare quello che sappiamo fare. Spero di essere in lista per quel posto. Spero di continuare a fare il mio lavoro e di divertirmi.

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Perché dovrebbero prenderti? Quali sono i tuoi punti forti?
Sono giovane, ho ancora tanto da dimostrare e sono costante: porto sempre a casa la moto e il risultato, senza spegnere il cervello. L’errore può capitare a tutti, ma provo a commetterne il meno possibile.

Guardando ai tre che si stanno giocando il titolo, tu che li vedi da vicino, come li vedi?
Dovrei dire Bautista perché corriamo con la stessa moto, ma oltre ad avere un grande rispetto per tutti i piloti, in particolare mi ha colpito Jonathan Rea. Girandoci insieme vedo quello che fa ed è devastante. Non molla mai. Anche quando sembra battuto lui c’è. Anche a Misano ha fatto fatica, ma era lì. Starei molto attento a lui, ma anche a Toprak (Razgatlioglu) che butta tutto quello che ha perché ormai è indietro e non ha nulla da perdere. È una bella gatta da pelare!

Sognando ad occhi aperti, con chi vorresti fare un duello?
Con Rea. È il Re della Superbike. Sarebbe rischioso, ma anche un onore. Non è una cosa che capita tutti i giorni. Se non mi bastona tanto, avrei anche la possibilità di imparare…

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