SBK, Redding: "Toprak mi ha passato nella curva più pericolosa del calendario"

SBK, Redding: "Toprak mi ha passato nella curva più pericolosa del calendario"© GPAgency

Scott contrariato: "Il muro è a 10 metri, in certi momenti servirebbe pensare. Felice del podio, la pioggia mi ha aiutato"

30.07.2022 ( Aggiornata il 30.07.2022 19:39 )

Se Donington poteva sembrare un lampo di luce in mezzo al buio, il podio di oggi è una conferma. Scott Redding infatti ha sfoderato una fantastica prestazione anche nella prima giornata di gare a Most, ottenendo in rimonta una terza posizione che vale oro, nonché il primo podio con BMW nelle gare lunghe.
 
“La pioggia mi ha aiutato nel recupero – spiega Scott – dato che io, a differenza di chi mi precedeva, non avevo nulla da perdere. Ho spinto pensando “se cado ci avrò provato”, ed una volta arrivato sui primi mi sono chiesto se fosse corretto o meno inserirmi tra coloro che si giocano il mondiale. Poi però ho capito di aver il passo giusto per farlo, così ci ho provato. Ho passato Toprak e ho pensato “cavolo è strano”, poi ho passato Rea e mi sono detto “è dannatamente strano” (ride ndr)”.
 
Hai pensato che fosse possibile raggiungere Bautista?
 
“Sì, ma poi ho fatto un errore e ho dovuto cambiare idea. Ho capito di non averne abbastanza, anche perché so per esperienza che la Ducati è molto forte negli ultimi giri”.

Redding: "Toprak aveva tante altre curve in cui provarci"

L’ultimo giro cosa è successo?
 
“Mi sono difeso bene nella prima parte, ma sapevo che Toprak ci avrebbe provato, infatti mi ha passato alla curva 13, che a mio parere è la curva più pericolosa di tutto il calendario. Non pensavo mi avrebbe passato lì solo per ragioni di sicurezza, dato che aveva tante altre curve in cui provarci: quando è entrato ha fatto fatica a fermarsi, così mi ha spinto fuori. A quel punto ho pensato che terzo andasse bene, ma poi c’era un’altra moto dietro: ho dato tutto per difendermi, pensando di continuo che Rea avesse più da perdere di me, così sono riuscito a conquistare il podio. Siamo migliorati tanto: non penso assolutamente che da qui in poi sarò sempre sul podio, ma sono fiducioso in vista del futuro”.
 
Hai parlato con Toprak dopo la gara. Cosa vi siete detti?
 
“Gli ho chiesto dove fosse il limite, dato che il muro era a dieci metri ed io sono finito sul verde. Se fossi finito nella ghiaia non sarebbe finita bene, dato che questa pista ha delle lacune sotto il profilo della sicurezza. Lui ha detto che il posteriore scivolava, ma credo che la mia vita fosse un po’ più importante della sua gomma. Credo che in alcuni momenti servirebbe pensare un po’ di più: avrei preferito che mi toccasse in un punto con un’adeguata via di fuga. Ad ogni modo è stata una battaglia interessante”.
 
Come ti spieghi questo grande passa avanti dal punto di vista tecnico? E’ merito del nuovo forcellone o anche di altro?
 
Se sento ancora la parola forcellone potrei vomitare (ride ndr). Abbiamo creato un pacchetto, dove il forcellone rappresenta il 20%, mentre io e la mia guida rappresentiamo il 40%: ora mi sento a mio agio in sella, godendomi la guida ed i movimenti della moto. Tutti guardano il forcellone, ma c’è molto di più”.
 
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