SBK Magny Cours, Redding: "I commenti negativi mi hanno motivato, ora la pista mi premia"

SBK Magny Cours, Redding: "I commenti negativi mi hanno motivato, ora la pista mi premia"© GPAgency

Scott esulta: "Dopo Aragon ero abbattutto perchè voglio vincere con questa moto, e ci sono quasi. Felice che il team ora mi ascolti"

10.09.2022 ( Aggiornata il 10.09.2022 18:20 )

Sorride Scott Redding, e ne ha ben donde. In una Gara 1 pazza e tutt’altro che avara di errori infatti il pilota inglese non ha sbagliato nulla, approfittando della situazione e cogliendo il massimo possibile, ossia il secondo posto. Un podio di grande valore, nonché il secondo negli ultimi due round.
 
“Mi sono trovato bene nei primi giri – apre Scott – ossia nel momento in cui di solito soffro. A metà gara ho cercato di mantenere la pressione su Bautista, ma il calo della gomma anteriore non lo ha reso possibile. 20 punti e la seconda posizione sono un grande risultato per me, quindi sono soddisfatto”.
 
Pensi che avresti potuto lottare con Rea e Razgatlioglu?
 
“Jonathan credo di sì, mentre Toprak quando prende ritmo è davvero forte su questa pista. In Superpole mi sono avvicinato a loro, ma in ogni caso lo vedremo domani. Preferisco fare secondo quando ci sono tutti i migliori in pista: oggi ho sfruttato il momento, domani voglio tornare sul podio con loro in azione, anche se non sarà facile”.
 
Questa serie di podi nelle ultime gare rappresenta per te una rivincita?
 
“Sì (sorride ndr). Sia quando ho firmato che ad Aragon ho ricevuto tanti commenti negativi sui social, del tipo “hai scelto solo i soldi, la tua carriera è finita”, ma mi hanno solo motivato. Sono stato quello sottovalutato per tutta la mia carriera, e lo sarò forse per sempre, a prescindere dalle situazioni, e la cosa mi motiva. Non vedo l’ora di essere sul primo gradino o campione e poter fare così (mostra il dito medio ndr) alla gente: il momento arriverà, dobbiamo solo lavorare. Mentre tornavo ai box dopo la gara mi sono detto “Ci sei quasi, ma non ancora”. Non dobbiamo mollare, potremo rilassarci un pochino solo quando vinceremo delle gare. Sono felice che il team mi stia seguendo in tutto questo”.

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Pensavi di poter andare a podio già a questo punto della stagione?
 
“Sì. Non sono venuto qui per i soldi, e BMW mi voleva già due anni fa. Quando ho firmato ho detto “voglio vincere” e per questo ero così abbattuto ad Aragon, dato che mi sembrava di aver fatto un grande errore. A quel punto potevo mollare o lavorare: ho scelto la seconda, ed ora tutto sta migliorando, a partire dall’atmosfera nel box. Andare in un nuovo team è una scommessa, ma stiamo lavorando e dimostrando il nostro valore”.
 
Hai trovato qualcosa con cui migliorare nei test di Barcellona?
 
“Avevamo bisogno di lavorare sull’elettronica, e lo abbiamo fatto. In generale serve ancora tempo per migliorare, ma tutto quello che abbiamo provato l’ho confermato qui”.
 
C’è un aspetto in cui soffri ancora particolarmente?
 
“L’unico in cui soffriremo sempre è la velocità massima nei confronti di Alvaro, dato che la sua superiorità è quasi uno scherzo: oggi mi allontanavo nonostante la scia. Per quanto concerne il resto della griglia possiamo migliorare nell’aderenza in uscita di curva, e stabilità in frenata, dove comunque siamo già forti. L’importante è che il grosso del lavoro è stato fatto, e possiamo lavorare sulle piccole cose, sui dettagli”.
 
A volte è sembrato che tu dovessi convincere il team sulla bontà delle tue idee. E’ corretto?
 
“E’ successo, è vero, ma credo sia normale. Quando arriva un pilota ed inizia a dire “devi fare questo o quello” è comprensibile che il team pensi che per prima cosa dovrebbe iniziare a capire la moto, ma io so che posso essere veloce con ogni moto. Capisco che credermi fosse difficile, dato che sto cercando di far cambiare la direzione del lavoro che il team sta tenendo da quattro anni: serve tempo, è come cercare di indirizzare un bambino. Ogni risultato ed ogni prova positiva di un nuovo componente ci aiuta a crescere, ed io devo dimostrare il mio valore, dato che vi sono piloti che parlano e non dimostrano. Per fortuna il team e BMW credono in me ora, ed i risultati stanno arrivando”.
 
Pensi che il podio sia alla portata in tutti i tracciati ora?
 
“In alcune pista siamo destinati ancora a faticare, ad esempio Barcellona. Questa pista sapevo che ci avrebbe permesso di massimizzare il nostro potenziale: come ripeto spesso al team questa stagione è come un test per me, quindi non ho paura di provare cose nel weekend di gara, perché l’anno prossimo dobbiamo essere pronti sin dal primo round”.

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