Sbk Barcellona, Rea: “La moto ha funzionato bene, rifatta dalla squadra di Lowes”

Gara complicata per Jonathan Rea che ha dovuto recuperare diverse posizioni dopo essere scivolato in P7 al primo giro complice uno scontro con Rinaldi e Locatelli. Il secondo posto era il massimo risultato possibile oggi per il pilota Kawasaki vista la superiorità di Bautista.

“Barcellona – esordisce Rea – è una pista difficile per la gestione delle gomme. Rinaldi mi ha colpito ed a mia volta ho toccato Locatelli scivolando in P7 e lì mi sono detto “cavolo no, quanto lavoro da fare”. La mia partenza è stata buona fino a che ho pensato che tutti fossero tranquilli in curva 1. Sono rimasto calmo e passo dopo passo sono tornato su fino a Razgatlioglu ma ormai Bautista era andato, ho pensato al podio. Non ero più veloce dei piloti che ho passato ma non ho mollato e vedendo Razgatlioglu che non scappava ho pensato anche al secondo posto.” 

“La mia moto – aggiunge il pilota Kawasaki - ha funzionato bene oggi, devo ringraziare la squadra di Lowes che ha aiutato la mia a rifarla completamente dopo la Superpole. Ci è mancata la FP3, abbiamo trovato qualcosa di positivo sul davanti. Il problema all’anteriore che avevamo l’anno scorso e ieri non c’era, anzi c’era qualcosa al posteriore. Ho sofferto con la trazione al posteriore, cosa strana perché normalmente la Kawasaki è ottima a generare trazione. Oggi quando tutti avevano grip io non riuscivo ad andare avanti, ho pensato solo a fare il mio passo e concludere la gara.”

“Durante la notte – spiega il #65 – abbiamo cambiato la moto portandola allo scorso anno ma siamo tornati indietro al set up che conoscevamo. L’anno scorso Pirelli aveva anche la SCX Supersoft con costruzione simile alla SCQ di quest’anno, carcassa dura ma mescola morbida. Nell’inverno il nostro lavoro si è concentrato sul far lavorare al meglio la gomma soft visto che l’anno scorso abbiamo avuto problemi a Navarra e Most con la SCX, siamo stati gli unici a non riuscire a farla funzionare. Con queste nuove gomme in Superpole non avevo trazione in uscita dalle curve, ma sul davanti mi sono sentito meglio.”

Rea: “Frustrato perché non riuscivo a passare sul dritto”

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A metà gara hai lottato con Bassani, qual è stato l’aspetto cruciale in questa sfida con Ducati? 

“Nelle prime uscite dalle curve riesco a stare incollato grazie al bilanciamento della moto ed all’elettronica ma quando poi c’è da cambiare marcia ed arrivare sul rettilineo io resto come “piantato”. Non posso essere frustrato perché Bassani faceva la sua gara, quando ho provato a passarlo sono andato un po’ largo e lui mi è ritornato davanti. Ovviamente Bassani sta facendo un gran lavoro ma io avevo bisogno di andare via con Lecuona e Lowes. Non riuscivo a passare sul dritto, ho dovuto stressare le gomme, non era quello il mio piano.”

Possiamo dire che hai ottenuto questo risultato più con la testa che con la velocità? 

“Sì, anche se con la velocità c’ero. In Superpole ero in prima fila ma in gara contro il passo di Bautista non potevo vincere, cercavo di capire dove potevo arrivare. Avevo due possibili strategie per la gara, scappare con Bautista come ha fatto Razgatlioglu anche se alla fine si è rivelata quella sbagliata o fare come la tartaruga, cioè proprio la mia strategia.” 

Dal tuo punto di vista cos’ha in più Bautista? Motore, velocità o come sfrutta le gomme?

“Venerdì mattina ero dietro a Bautista e prendendogli la scia ero due decimi più veloce nel primo settore, solo con la scia. Per stargli dietro devo prendermi tanti rischi, ma lui guida forte e riesce a gestire tutto molto bene e in un circuito cruciale come questo per il consumo gomme vuole dire tanto, oltretutto il peso, 20 kg in meno di me, lo avvantaggia. Penso che abbiano un pacchetto migliore del nostro qui.”