Alvaro spiega: "Non mi riesce difficile non pensare al titolo dopo un biennio così complicato. Weekend emozionate, ma niente lacrime"
Guidare il gruppo in ogni singolo giro di tutte le gare di un weekend non è un qualcosa che possono dire di aver fatto in molti, ma da ieri pomeriggio Alvaro Bautista è entrato nel novero dei pochi autorizzati a farlo. Lo spagnolo a Barcellona è stato semplicemente perfetto, dominando tutte e tre le gare in programma, e mettendo di conseguenza a segno una tripletta da ricordare.
“Tre anni fa ho vissuto tanti weekend simili a questo – il commento del pilota Aruba Ducati – tra i quali ricordo con piacere quello di Buriram, dove ho concluso davanti tutte le sessioni. Questo weekend ad ogni modo è speciale, dato che fare tripletta non è facile quest’anno, e farlo a casa rende tutto più speciale. Dopo Magny – Cours ho fatto un reset, e tutto è andato bene: diciamo che questo fine settimana posso metterlo tra i più belli della mia carriera”.
Ti sei emozionato in qualche momento?
“Vincere è sempre bello, ma farlo a casa ha un sapore speciale, considerato tra l’altro che l’anno scorso i tifosi non sono potuti venire. Lacrime? I tempi stretti tra le varie cose un po’ ti impediscono di farlo (ride ndr), ma certamente è stato tutto molto emozionante”.
Qual è stato il segreto del dominio di domenica?
“Prima della Superpole Race abbiamo fatto una modifica di assetto, per usare tutto il potenziale delle gomme, e ha funzionato. In Gara 2 ho mantenuto il piano di Gara 1, ossia partire bene per rimanere impanato nel gruppo, per poi gestire il mio potenziale e prendere margine. Sulla carta questa pista era una delle migliori per Ducati, e dunque l’aver raccolto il massimo dei punti mi rende molto orgoglioso”.
Finora escludendo le cadute non hai fatto peggio del quarto posto. Qual è il segreto?
“E’ una combinazione di fattori, ho cambiato in generale il modo di approcciarmi a molte cose. Tre anni fa non avevo esperienza, andando forte senza sapere perché, e quando ho iniziato a cadere non avevo nuovamente le risposte. Ora so come arrivare al limite senza superarlo: dal punto di vista mentale cerco di non pensare al titolo, ed in questo senso le difficoltà degli ultimi due anni mi aiutano a farlo. Ora mi preparo non a vincere, ma a godermi il più possibile la moto. Forse è strano e dovuto alla mia età, ma voglio divertirmi (ride ndr)”.
Il tuo compagno di marca Bagnaia ha sbagliato a Motegi. Che ne pensi?
“Non ho visto tutta la gara, ma ci ha provato. Forse se tornasse indietro preferirebbe perdere un punto (ride ndr). Ducati credo sia forte in entrambi i campionati, e può vincerli entrambi”.
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