SBK, Honda CBR1000RR-R: la bella che balla, troppo

SBK, Honda CBR1000RR-R: la bella che balla, troppo© GPAgency

Al quarto anno di partecipazione tra le derivate di serie per la rinnovata Fireblade è il momento di dare un segnale concreto di competitività. Gli aggiornamenti per il 2023 remano verso una moto meno nervosa alle aperture del gas

13.01.2023 11:18

Costretta a vincere. La sentenza per la CBR-RR sembra già scritta per la SBK 2023. E diversamente sarebbe dura da digerire per la HRC soprattutto, ma anche per gli appassionati che seguono le derivate di serie e che attendono una Fireblade lassù a dare fastidio a Ducati, Yamaha e Kawasaki.

Tralasciando in questo caso la line-up dei piloti e puntando l’attenzione sulla parte tecnica cerchiamo di capire quali, fino ad ora, sono stati i problemi della 4 cilindri di Tokyo e cosa ci si attende per la stagione che scatterà in Australia nel weekend del 24-26 febbraio.

Honda da domare

Una criticità che sembra acclarata e mostrata dalla CBR1000RR-R in gara passa senza dubbio dalla ciclistica. La bellissima SBK di Tokyo ha mostrato fin dal suo debutto difficoltà nello scaricare a terra i cavalli del suo 4 cilindri in linea. Parte delle cause remano anche dalla parte di una erogazione non favorevole, con la potenza scaricata in modo brusco; ma a mostrare il fianco a criticità è anche il telaio. In gare come Aragon - ad esempio - si notava spesso una moto scomposta in uscita di curva - soprattutto la “tripla” che immette sul rettilineo d’arrivo del Motorland -  con Lecuona che in alcuni casi è sembrato fare fatica a domarne le reazioni.
I motivi? Geometrie “corte”, sia di interasse che di cannotto, che mal si sposavano con l’erogazione e la cavalleria della CBR.
Ecco che per il nuovo anno, Lecuona e Vierge (restando nel team HRC), dovrebbero trovare una moto con un forcellone più lungo ed una diversa geometria del cannotto. Immolare un po' di maneggevolezza sull'altare dell'equilibrio. Da un lato, aver maggiore lunghezza del forcellone porta la moto ad essere più dolce, in caso di perdite di aderenza, nel controllo, mentre l’apertura del cannotto porterà sicuramente ad ancora più stabilità ed efficacia in tutte le fasi della curva. Quindi sia in ingresso e percorrenza che in uscita. 

Equilibrio cercasi

Questo lavoro in accordo con il pacchetto elettronico Marelli che verrà ulteriormente evoluto, come confermato dagli stessi piloti e da Leon Camier. Uno sviluppo che dovrebbe (condizionale è d’obbligo) migliorare la prestazione della CBR consentendole di dare ai piloti più sincerità e confidenza nell'aprire il gas in uscita, migliorando l'aderenza della gomma posteriore.
Scaricando meglio la potenza, di cui non difetta, la Firebalde potrebbe recuperare il gap che la separa al momento dai competitors.
Insieme a questo, con una miglioria alla erogazione che dovrebbe guadagnare più linearità riempiendo la curva in basso, ipotizziamo anche un lavoro sulle masse dell’albero motore.

I prossimi test, in programma il 25 e 26 a Jerez, ci diranno - in modo più chiaro degli ultimi del 2022 caratterizzati dalla pioggia - se in Honda si è imboccata la strada giusta. C’è il vantaggio delle superconcessioni che verrà certamente sfruttato nel miglior modo, e per la Casa dell’Ala ora è forse arrivato il momento di dimostrare la bontà di un progetto approdato tra le derivate nel 2020, con tante speranze ma fin qui disattese.

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