SBK, Petrucci: "Un test cool: freddo e fantastico"

SBK, Petrucci: "Un test cool: freddo e fantastico"© GPAgency

"Gli inglesi con questa parola intendono entrambe le cose, quindi si addice. Felice del passo, non di come sfrutto la gomma nuova"

26.01.2023 ( Aggiornata il 26.01.2023 20:18 )

“Non mi venivano dei calli così dal test MotoGP di Sepang 2019”. Si guarda le mani e sorride Danilo Petrucci, al termine del suo secondo giorno di azione da pilota Superbike, dove ha continuato il suo apprendistato in sella alla Panigale V4R del team Barni.
 
“Sono contento del mio passo – apre Danilo – ma non lo sono delle sensazioni con le gomme nuove. Quando ho montato la SCQ pensavo di migliorare il mio tempo di un secondo, invece l’ho fatto solo di un paio di decimi, prendendo dei rischi. Credo sia dovuto al fatto che non ho ancora il pieno controllo della moto: abbiamo fatto tante prove, ma per il momento non riesco ad essere efficace come vorrei in frenata ed in accelerazione. Mi sento forte a centro curva invece”.
 
Cosa hai imparato di nuovo oggi?
 
“Che non devo forzare eccessivamente per essere veloce. In tutto il team quello che si mette più pressione sono io, dato che volevo essere più avanti, ma qui in Superbike ci sono tanti piloti veloci. Vorrei bruciare le tappe, ma è presto: ieri ho fatto il tempo d’istinto, oggi più con la testa. Mi sono divertito ma ho ancora qualche dubbio, di conseguenza il test di Portimao arriva nel momento giusto”.

Petrucci: "I dati di Bautista? Molto interessanti"


Alcuni piloti sono finiti a terra all’ultima curva, soprattutto a causa della gomma fredda sul lato sinistro. Hai avuto problemi simili?
 
“No. A a Jerez è sempre rischiosa l’ultima curva, ma diciamo che dopo 15 anni di esperienza ho imparato qualcosa: come dice il detto “anche i somari imparano la strada”, questa sarà la mia centesima volta a Jerez (ride ndr)”.
 
Ora hai davanti a te altri due test e la prima gara. Pensi di essere nei tempi o serve accelerare?
 
“Come detto sono io il primo che vuole arrivare, ma c’è tanto da fare. Ancora la moto mi sorprende a volte, principalmente perché non ho ancora trovato il giusto assetto di base. Dobbiamo migliorare, ma non dobbiamo vincere la prima gara, anche se mi piacerebbe (ride ndr)”.
 
Hai studiato Bautista?
 
“Ho visto i suoi dati, che sono molto interessanti. Ha la moto davvero in mano, riesce a fare quello che vuole: nell’economia del giro perdo in accelerazione nei suoi confronti, mentre in frenata sono ad un buon punto. Cerco di entrare forte in curva, ma facendolo non ti metti nella posizione giusta per accelerare, quindi serve il giusto mix. Fare meglio del campione del mondo non è facile, ma posso sfruttare i miei punti forti”.
 
Come riassumeresti questo primo test in una frase?
 
“Gli inglesi usano la parola cool sia per dire freddo che fantastico, quindi direi proprio cool (sorride ndr)”.

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