SBK, Bautista: l'uomo da battere che ha tutto sotto controllo

SBK e MotoGP avanti di pari passo

Credi che i progressi compiuti da Ducati in MotoGP abbiano agevolato anche lo sviluppo in Superbike?
 
“Credo che lo sviluppo delle due moto vada avanti parallelamente, anche in MotoGP è più facile compiere grandi cambiamenti, mentre in SBK serve una moto completamente nuova. Nel nostro caso la nuova moto ci ha permesso di cambiare il motore: Gigi (Dall’Igna ndr) cura lo sviluppo di entrambe le moto, quindi tutto quello che viene imparato in un paddock viene trasportato nell’altro, se ritenuto utile”.
 
Il test con la Desmosedici è ancora nei tuoi programmi?
 
“Mi piacerebbe, ma dobbiamo ancora mettere il tutto in pratica. Sarebbe bello tornare ad usare i freni in carbonio, sentire la potenza e sperimentare tutte le novità degli ultimi anni, per capire quanto sono cambiate le MotoGP da quando ho cambiato campionato”.
 
Torniamo alla stagione che ti aspetta. Qual è o cos’è il nemico principale per un pilota campione del mondo in carica che inizia la stagione da favorito?
 
“Sinceramente penso solo a continuare a divertirmi al momento. Voglio sfruttare ogni momento in sella, dato che non sono più un debuttante: negli ultimi anni della mia carriera voglio solo concentrarmi sul dare più gas possibile. Il resto non mi preoccupa più di tanto”.
 
Dopo i corpo a corpo del 2022 con Rea e Razgatlioglu hai intenzione di essere più aggressivo?
 
“Credo che nello sport occorra essere veloci ma anche furbi. Il corpo a corpo non è il mio punto forte, quindi fare la guerra su questo campo non penso sia una buona idea: posso provare a lottare, ma se posso evitare meglio, dato che sarebbe controproducente. Per chi guarda è certamente bello vedere delle battaglie, ma sono consapevole che su dieci lotte corpo a corpo potrei vincerne una, quindi devo cercare di spostare il duello su un terreno a me più congeniale”.

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