SBK, Rinaldi: "Non posso più permettermi errori, stupito da Locatelli" | esclusiva

SBK, Rinaldi: "Non posso più permettermi errori, stupito da Locatelli" | esclusiva© Marzio Bondi

Michael sicuro: "Sono veloce, non serve esagerare. MotoGP? Punto su Pecco, lo sviluppo aerodinamico è un bene"

16.03.2023 19:00

Due round, tanto su cui riflettere. L’inizio di stagione per Michael Ruben Rinaldi ha significato tanto: dalla consapevolezza di essere tra i più veloci in griglia al rammarico per gli errori commessi, passando per un doppio podio nella domenica di Phillip Island. Una centrifuga di sensazioni che ora fanno parte del bagaglio di Michael, atteso da un mese di pausa durante il quale prepararsi al meglio in vista di Assen.
 
Dopo un inizio di stagione come il tuo è un bene o un male dover attendere più di un mese per correre nuovamente?
 
“Non lo vedo né come un problema né come un aiuto onestamente, anche perché i test della prossima settimana a Barcellona fanno sì che la lontananza dalla pista non sia troppo lunga. Inoltre dopo un mese in giro tra test e primi round un po’ di stacco non fa male”.
 
Hai analizzato i primi due round? Hai tratto qualcosa?
 
“Sì, ho capito che il mio potenziale è superiore a quello dell’anno scorso, però non posso più permettermi di fare errori come quelli commessi, dato che sono stato veloce ma ho ottenuto poco. Se voglio provare a lottare sino alla fine per l’obiettivo massimo devo limitare le gare opache: da un lato sono contento della mia situazione, dall’altro sono consapevole di dover lavorare per limitare gli errori”.

Rinaldi e Ducati: onore ed onere

Possiamo parlare di un eccesso di frenesia in relazione al tuo inizio di campionato?
 
“Ci può stare, dato che un errore come quello di Gara 1 a Mandalika sono il primo a non poterlo accettare: quando hai un passo da podio non puoi cestinare tutto con un errore di valutazione dopo 100 metri. E’ un errore che hanno fatto in tanti ma resta inaccettabile. La vita comunque va avanti: ho già dimostrato di essere veloce, quindi non serve esagerare”.
 
Il tuo nuovo metodo di allenamento sta fruttando?
 
“Assolutamente sì. Ho capito quello che devo migliorare, in particolare la concentrazione. Rispetto al 2022 sono già migliorato: la nuova routine mi ha un po’ aperto gli occhi, anche in sella. Mi sento migliorato sia fisicamente che mentalmente, anche grazie al lavoro svolto con Davies (coach del team Aruba ndr)”.
 
Il fatto di essere un pilota italiano, nel team ufficiale di una casa italiana, è un fattore da gestire per evitare errori?
 
“In primis è un motivo di orgoglio, anche se i tifosi e non solo si aspettano molto da un pilota nella mia posizione, è normale. Sono consapevole di essere in sella ad una delle moto migliori del campionato, come lo sono di dover affrontare commenti e critiche quando le cose non vanno come sperato. L’affetto del pubblico, specie in gare come Misano, è comunque un qualcosa di indescrivibile: mi motiva e mi inorgoglisce”.

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