L'INTERVISTA - Iker spiega: "Il suo talento è fuori discussione. Non sono un pilota facile da gestire, ma da ufficiale Honda sto vivendo un sogno"
Per quanto riguarda tu come pilota invece?
“Sono migliorato tanto negli anni, ma posso ancora compiere tanti passi in avanti, ad esempio imparando a partire bene con questa moto (ride ndr). Credo di essere un pilota in grado di abituarsi rapidamente alle nuove situazioni”.
Com’è la vita da pilota ufficiale?
“E’ un sogno, anche perché Honda è una delle case più importanti del mondo, e mi sento un pilota ufficiale. Ho corso la 8 ore con il team ufficiale ed abbiamo vinto, ed in generale sento davvero il supporto dal Giappone. Quando vedo i giapponesi venire alla gare capisco che il progetto Superbike è importante per loro”.
E’ difficile dare la giuste indicazioni in termini di sviluppo?
“Non è semplice, ma con il mio capotecnico mi trovo a meraviglia. Non sono un pilota facile da gestire, dato che spingo sempre ed a volte cado troppo spesso, ma lui ha capito di cosa ho bisogno, il che mi aiuta tanto”.
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