Assen: curve, lunghezza e criticità per la SBK

Assen: curve, lunghezza e criticità per la SBK© GPAgency

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato olandese, dove nel fine settimana si svolgerà il terzo appuntamento del Mondiale

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22.04.2023 ( Aggiornata il 22.04.2023 08:54 )

Il Mondiale Superbike apre la sua stagione europea oltre un mese dopo il round precedente dell’Indonesia e lo fa partendo dal terzo appuntamento su uno dei tracciati sul quale si sono scritte pagine di storia del Mondiale, Assen. Il Pirelli Dutch Round è pronto per nuove pagine da scrivere.

Il tracciato di Assen, nella sua versione originale di oltre 6 km, è stato inserito in calendario nel 1992 restandoci ininterrottamente fino al 2019 per poi essere di nuovo presente nel 2021. Se dal 1992 al 2006 Assen era tra le tappe finali del calendario, dal 2007 ad oggi la gara olandese si è posizionata nel mese di aprile, quindi più o meno ad inizio stagione, con buona pace del meteo come dimostra il round del 2019 nel quale si è disputata soltanto una gara sulle tre previste per via proprio delle avverse condizioni (ha anche nevicato)

Storia e caratteristiche del tracciato di Assen


Il progetto originale del tracciato risale al 1925 ed era un pistone triangolare di 28,4 km tra i villaggi di Rolde, Borger e Schoonlo. C’era però un problema, la sede stradale. Era irregolare, a tratti sterrata e presentava anche dei ponti stretti che imponevano il passaggio di una moto per volta. Nel 1926 viene individuato un altro tracciato, lungo poco più della metà del precedente (16,5 km), nella zona di Assen e che ha il vantaggio di avere una ottima sede stradale, lunghi rettilinei e curve veloci. Il tracciato Van Drenthe è stato utilizzato fino al 1954, mentre nel 1955 viene costruita quella che era la versione precedente dell’attuale tracciato, di 7705 metri. Negli anni successivi, poi, la pista riceve lavori di modifica al layout fino ad arrivare alla lunghezza di 6049 metri.

L’attuale tracciato misura 4,542 km, consta di 21 curve ed il suo rettilineo più lungo misura 970 metri (è quello che porta alla S veloce 8-9. Alla lunghezza attuale si è arrivati con l’ultima grande modifica del 2006 che ha eliminato 1500 metri di pista.

I tratti caratteristici del tracciato olandese


Avendo perso 1500 metri con la modifica del 2006, Assen ha un po’ perso quella sua aurea di pista mitica e non è più l’Università delle due ruote pur rimanendo una pista molto tecnica. I punti di frenata più difficili sono: curva 1 secca verso destra, si arriva lanciati dal rettilineo di partenza ed è facile sbagliarla e andare larghi; tornante di curva 5, luogo di incroci di traiettorie; curva 10 è un punto molto particolare perché si arriva dalla chicane veloce 8-9 e bisogna attaccarsi ai freni per riuscire a stare alla corda. 

Per quanto riguarda invece i punti di sorpasso, questi sono situati quasi in prossimità delle staccate: curva 1, curva 5, chicane 8-9, curva 12-13 e ultima chicane. Per una manovra disperata all’ultimo giro si può tentare il sorpasso anche nel curvone veloce prima dell’ultima chicane (vedasi Spies su Haga nel 2009) 

Sorpassi, episodi controversi e campionati vinti ad Assen


Nel corso della sua storia in Superbike, la pista di Assen ha regalato tanti momenti iconici, episodi controversi, sorpassi pazzeschi ed è anche stata teatro di un mondiale vinto. Ma andiamo con ordine

Momenti iconici

Nel 1992 la pista di Assen viene inserita per la prima volta nel calendario del Mondiale come decimo di 13 round di quella stagione che incoronerà Doug Polen campione bissando il titolo dell’anno precedente. Gara-1 si chiude con un poker di Ducati incredibile: Polen-Mertens-Roche il podio con Fogarty quarto. In gara-2, invece, è una tripletta rossa ma a tenere incollati alle poltroncine del tracciato gli spettatori è la grande battaglia tra Falappa, Fogarty e Roche, con la Kawasaki di Slight a spezzarne l’egemonia avendo dietro di sé anche Amatriain e Furlan con altre due Ducati.

La battaglia la vince Falappa davanti a Fogarty e Roche. E’ il primo vero scontro in pista tra i futuri compagni di box nel 1994.

L’altro momento iconico è la ormai celebre battaglia tra Bayliss ed Haga di gara-2 nel 2000 durante la quale passano un doppiato in stile Hakkinen-Schumacher a Monza dello stesso anno. La gara la vincerà il giapponese di Yamaha sfruttando anche la caduta di Bayliss a quattro giri dalla fine.

Episodi controversi

Tre sono gli episodi controversi avvenuti nel corso degli anni ad Assen: Fogarty-Chili nel 1998, la caduta di Bayliss di gara-2 del 2002 che di fatto consegna il titolo ad Edwards e l'incidente Rea-Razgatlioglu del 2022

L’episodio di Assen 98 di per sé è controverso, con Chili che lamenta un contatto di Fogarty prima dell’ultima chicane, ma quanto successo nel post gara può entrare tra i momenti iconici: stiamo parlando dell’intervista rilasciata in accappatoio da un furioso Chili a Fabrizio Calia nella quale si auspicava che Fogarty perdesse il Mondiale (poi vinto a Sugo grazie al ko di Corser nel warm up e la gara opaca di Slight)

Molto controversa è anche la caduta di Bayliss al nono giro di gara-2 che di fatto consegna il secondo titolo di campione ad Edwards prima dell’iconica sfida di Imola. Nella seconda parte di quella stagione, a Bayliss ne sono capitate di tutti i colori tra cadute stupide (Silverstone) e la tamponata a Xaus. La caduta di Assen è quanto di più controverso ci possa essere, con quello zero Troy esce dall’Olanda con un punto di svantaggio su Edwards in vista di Imola.

Last but not least l’incidente dello scorso anno ad inizio gara tra Rea e Razgatlioglu che spiana la strada alla vittoria di Bautista. Toprak sbaglia la staccata della prima curva e rientra senza accorgersi della presenza di Rea. I due si toccano e volano via nella ghiaia.

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Sorpassi pazzeschi

Il nuovo Assen ha regalato un paio di sorpassi che sono rimasti scolpiti nella memoria degli appassionati della Superbike: Bayliss su Toseland nel 2007 all’ultimo giro e Spies su Haga nel 2009 sempre all’ultimo giro

Bayliss-Toseland, Assen 2007 gara-2 

La stagione 2007 è molto difficile per la Ducati, con una 999 arrivata al limite dello sviluppo con l’ultima versione, la F07 in mano a Bayliss e Lanzi. Bayliss però è un duro e non molla nonostante una moto poco competitiva in confronto alla Honda di Toseland ma anche alla Yamaha di Haga ed alla Suzuki di Biaggi. Assen è una pista che in un certo senso livella le prestazioni e la 999F07 è competitiva. In gara-1 vince Toseland davanti ad Haga e Xaus con Bayliss quarto, ma è in gara-2 che avviene il miracolo sportivo. Bayliss e Toselan battagliano per tutta la gara sorpassandosi a vicenda soprattutto nell’ultimo pezzo del tracciato. Siamo all’ultimo giro, ultima chicane. Toseland ha appena chiuso la porta in faccia a Bayliss nel curvone veloce, si arriva alla staccata dell’ultima variante. L’inglese forse forza troppo la staccata e non riesce poi ad aprire il gas come vuole, Bayliss ne approfitta e lo brucia in volata vincendo per 9 millesimi la gara.

Spies-Haga, Assen 2009 gara-1 

La stagione 2009 per Ducati è la prima del dopo-Bayliss che comincia con Haga come nuovo pilota ed il confermato Michel Fabrizio. Yamaha fa all in portando dall’America Ben Spies mentre Haslam è in Honda nel team Stiggy. Siamo ad Assen, quarto round della stagione. La battaglia tra Haslam, Haga e Spies in gara-1 è clamorosa, con sorpassi e contro sorpassi fino agli ultimi giri quando Spies, dopo un momento di “pausa” si riaccende in vista della fine della gara. Ultimo giro. Spies passa Haslam in curva 10 con una mezza magia e si getta all’inseguimento di Haga che era convinto di vincere. L’americano tira fuori il coniglio dal cilindro e sorpassa Haga nel tratto 15-16 prima del curvone 17 andando a trionfare.

Mondiale vinto


Assen è stata anche teatro dell’incoronazione di un nuovo campione del mondo. Siamo nel 2003, la stagione è dominata dalla 999F03 di Hodgson e Xaus. Assen è il terz’ultimo appuntamento di quella stagione. Xaus deve vincere per sperare di portare il duello con il compagno di box alle ultime gare, ma Hodgson ha un vantaggio tale che può accontentarsi di piazzamenti. In gara-1 Neil arriva secondo alle spalle di Ruben, in gara-2 invece i due piloti si scambiano le posizioni e con la vittoria Hodgson è campione del mondo.

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