Melandri torna in SBK con Kawasaki?

Melandri torna in SBK con Kawasaki?
L’idea è di Manuel Puccetti, che potrebbe approdare in Superbike dopo i successi con la 600 potendo contare sul talento ravennate. In sella ad una ZX-R ufficiale

Redazione

04.05.2016 ( Aggiornata il 04.05.2016 13:17 )

di Federico Porrozzi Un post pubblicato sul suo profilo Facebook dal team manager della squadra omonima, protagonista negli ultimi anni del mondiale Supersport e dell’europeo Stock 600) lascia poco spazio alle interpretazioni: Manuel Puccetti sta lavorando per riportare Marco Melandri nel mondiale Superbike. MANAGER DI SUCCESSO - Si saprà qualcosa in più nei prossimi giorni ma l’idea è affascinante. Puccetti è un manager giovane ma con le idee chiare: ex-pilota (ha appeso il casco al chiodo dieci anni fa), è riuscito in pochi anni a salire alla ribalta nazionale e internazionale nelle derivate di serie, anche grazie alla buona gestione del Team Italia. Strategia aziendale, scelte oculate e una lungimiranza da gli hanno permesso di arrivare a vincere in pochi anni il mondiale Supersport con Kenan Sofuoglu. RIFERIMENTO IN SUPERSPORT - Oggi, la sua struttura è quella di “riferimento” del campionato delle 600 ma Puccetti non ha mai nascosto l’obiettivo di arrivare, un giorno, a partecipare al mondiale Superbike. Farlo con Melandri, sarebbe di certo un “rischio” aziendale ma anche un bel biglietto da visita e una bella vetrina, visto che spesso i team che esordiscono nella Superbike ci mettono qualche anno prima di diventare “top”. RIENTRO IMPORTANTE - Puccetti vorrebbe offrire a “Macio” una Kawasaki. Ufficiale, sia chiaro, come quelle di Rea e Sykes. Per questo motivo aspetta l’ok della Casa giapponese, che sembra aver già dato un “si” di massima. Per Melandri, accostato spesso alla BMW Althea e alla MV Agusta prima e alla Yamaha e alla Ducati negli ultimi tempi sarebbe una grande opportunità per rientrare nel giro che conta dalla porta principale. Ovvero in sella alla moto che ha dominato le ultime stagioni iridate. Per il motociclismo italiano, invece, sarebbe un modo per far crescere di nuovo l’interesse per un ambiente che, dopo Biaggi, ha vissuto un calo importante.

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