Dopo tre stagioni con le 1000, il campano è tornato quest’anno a guidare una Supersport (a tre cilindri). E per il 2019…
Il bottino di fine anno parla di cinque podi su tredici round e la sesta posizione assoluta. Una buona base per andare all’attacco del titolo nel 2019, possibilmente con lo stesso team. E’ questo che si augura Raffaele De Rosa: abbiamo incontrato il 31enne napoletano all’EICMA e ci ha fatto un bilancio della sua stagione di ritorno in Supersport, tra paure iniziali e certezze finali.
- Nel 2018, dopo tre anni di gare in sella alle 1000 tra Stock e SBK, sei tornato alle 600. Com’è stato il passaggio?
“La premessa è che l’esperienza in SBK avrei voluto farla in modo diverso. Ma per tutta una serie di motivi guardo ciò che di buono è arrivato. Sia con la moto in configurazione Stock che con quella in configurazione SBK mi sono trovato bene e sarei rimasto volentieri, perché la moto “grossa e pesante” mi si addiceva. Quando mi è stato prospettato il ritorno in Supersport ho avuto un po’ di timore perché se ti abitui ad un certo modo di guidare, tornare indietro ed essere efficace è molto difficile. Invece…”
Com’è andata questa stagione?
“E’ stata positiva. Alla prima gara non sapevo cosa aspettarmi, avevo paura dei valori in campo. La moto era più piccola rispetto a quelle guidate negli ultimi anni, meno pesante e meno potente. E poi aveva un motore a 3 cilindri, mai guidato prima”.
- Da quel momento cosa è successo?
“Alla terza gara ho capito che avremmo potuto fare bene, giocarci le posizioni importanti. Ho fatto cinque podi di fila, direi che è un bel bottino. Cos’è mancato per lottare per il titolo? Certezze sulla gestione e sul pacchetto. Dopo Misano ho rischiato di non finire la stagione ma poi fortunatamente MV ha deciso che andava onorato l’impegno. La squadra ha sfruttato al meglio ciò che avevamo a disposizione ma più di così era difficile fare”.
- Cortese, Cluzel e le Yamaha si possono battere?
“Secondo me si. Durante la stagione è capitato più volte di metterci Cortese alle spalle e, a differenza della sua grande costanza, noi abbiamo pagato due “zeri” e altri problemi tipo la partenza dai box del Qatar. A Losail, tempi alla mano, nel primo giro sono passato con sei secondi e mezzo di ritardo dal gruppetto di testa e all’ultimo ho chiuso con 7”700 di gap. In tutta la gara ho accumulato solo un secondo e due da chi ha vinto… “
- Ci riproverai nel 2019?
“Non c’è ancora nulla di confermato ma vorrei continuare con MV, e loro con me. La trattativa è in fase avanzata. Ci sono tutti i presupposti per fare meglio, anche perché parte della squadra che ha sviluppato fino a quest’anno la SBK si concentrerà sulla Supersport. Sono convinto del “blocco” tecnico, la moto si guida bene e ha una ciclistica molto buona. Con un po’ di motore in più saremo lì davanti, sempre”.
- Chi saranno i tuoi avversari?
“Quest’anno eravamo in 6/7. Mahias, Cortese, Cluzel, Caricasulo… qualcuno andrà via ma come ogni anno spunterà fuori qualche nome nuovo pronto a rimpiazzarli. Saremo sempre quel numero lì”
Link copiato