Locatelli: “Il ritorno in pista ideale? Una wild card nel CIV”

Locatelli: “Il ritorno in pista ideale? Una wild card nel CIV”© GPAgency

Andrea rispetta le regole, rimanendo a casa: "Non esco, mi tengo in forma, aspettando di gareggiare, magari proprio nel nostro campionato nazionale, in Supersport o Superbike"

08.04.2020 ( Aggiornata il 08.04.2020 10:05 )

Andrea Locatelli vive proprio in piena “Red Zone”, la zona rossa in cui il Covid-19 ha imperversato. Qualche metro più in alto di Bergamo, per la precisione, i 1000 di Selvino.

Nelle alture lombarde, il pilota del team Evan Bros rispetta fedelmente la quarantena imposta dall’emergenza, facendo di necessità virtù:Questo è un momento molto delicato - spiega il leader della Supersport mondiale - in cui ognuno di noi è chiamato ad ottemperare alle regole. Sappiamo che non sia facile rimanere chiusi in casa, ma ora è così. La pandemia ha costretto le aziende alla chiusura e, di conseguenza, anche i campionati a motore hanno sventolato bandiera bianca. Il primo passo da fare è tornare alla normalità, cioè, in un clima di salute. Poi, sarà giusto riaprire le aziende e le persone potranno tornare a lavorare. Le gare arriveranno subito dopo”.

 Le gare sono il tuo lavoro.

Sì, un lavoro che adoro. Sono un ragazzo fortunato. Sin dai primi chilometri in sella, ho gareggiato in campionati importanti, dal CIV sino al Motomondiale. Mi sono impegnato parecchio, perché quando si è giovanissimi, gli impegni sono altri, secondo me. In primis c’era la scuola, che io ho regolarmente finito, conseguendo un diploma meccanico. Dopo, la dedizione per le corse ha preso il sopravvento, d’accordo, però non ho bruciato le tappe né fatto rinunce importanti. Ho girato il mondo e continuo a viaggiare, adoro spostarmi ed essere dinamico. Ecco perché metto il mio 100% anche in questi giorni limitanti”.

 Come trascorri le giornate?

Innanzitutto, ho mantenuto le mie abitudini. Se del blocco mi svegliavo alle 8, idem adesso. Sono mattiniero e mi piace sfruttare bene il mio tempo. A volte faccio colazione e poi mi alleno, oppure viceversa. In altri giorni, mi tengo in forma nel tardo pomeriggio. Dipende”.

 Ti alleni tra le mura domestiche?

Per forza, non avendo grandi spazi ottimizzo quelli disponibili. Faccio esercizi a corpo libero, dedico il tempo al lavoro aerobico e simulo i movimenti che si fanno in palestra. Pur non disponendo dei pesi, uso le bottiglie di acqua e oggetti del genere. Provo a tenere il fisico sempre sotto stress, magari aiutando mio papà nelle faccende di casa. Mi impegno e lo faccio per me e per chi mi sostiene”.

 Anche perché hai iniziato alla grande il 2020.

Bellissimo il weekend di Phillip Island. La vittoria ha un gusto particolare, unico. Il paddock show, i tifosi. Tutto questo mi manca. Mi manca soprattutto la guida della mia Yamaha Evan Bros. Non poter girare con la R6 è la rinuncia più grande e, come detto, ora non è possibile. Voglio però mantenere fissi gli obiettivi nella mia mente, sapendo che squadra, sponsor e tifosi meritano risultati come quello australiano”.

 Qual è il tuo auspicio?

“Sogno che tutto torni alla normalità, alla vita. Dopodiché, le gare. Sarebbe bello che l’Italia - come tutto il resto del mondo - uscisse presto da questo incubo. Sarebbe fantastico che moto e piloti tornassero in pista. L’audience e l’attenzione dei tifosi si coinvolgerebbero in un riverbero eccezionale, sia nei nostri confini che nei campionati internazionali”.

 Rimanendo in tema di sogni: ti piacerebbe partecipare al CIV?

Sì, moltissimo. Se il Campionato Italiano Velocità ripartisse prima del mondiale, mi piacerebbe schierarmi in veste di wild card, per vari motivi. Lì sono cresciuto, è stato il CIV a lanciarmi nel panorama internazionale. Inoltre, correndo un round ‘nostrano’ so che mi allenerei al meglio: i livello dei piloti e delle moto è alto, di sicuro non andrei lì a giocare. Mi piacerebbe partecipare nella classe Supersport sulla mia Yamaha R6 Evan Bros o, ancora meglio, nella Superbike”.

 In Superbike troveresti gente come Pirro, Zanetti, Baiocco, Savadori, La Marra, Ponsson, Cavalieri.

Certo, appunto. Mi piacerebbe misurarmi con loro, guidando una 1000 Superbike. La Panigale V4 R è bellissima, lo è pure l’Aprilia RSV4. Oltre a BMW, Yamaha e rivali. Sì, mi piacerebbe fare una bella wild card nel CIV su una delle nostre piste mondiali. L’esperienza accrescerebbe il mio background e sono sicuro che mi servirebbe nel futuro prossimo”.

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