Esclusivo, Fabio Evangelista: “Dobbiamo salvare i team”

Esclusivo, Fabio Evangelista: “Dobbiamo salvare i team”

Sono fiducioso che il campionato riparta il 23 agosto da Assen. Spero in un intervento di Dorna per i team privati, perché non abbiamo entrate”, è l’appello del team-owner di Evan Bros, che pensa a un paio di wild card di Andrea Locatelli nel CIV

 

18.04.2020 ( Aggiornata il 18.04.2020 17:00 )

Il mondiale Superbike continua a cercare un nuovo calendario, e quello attuale prevede il round in Inghilterra, dal 3 al 5 luglio, come prima data utile dopo l’Australia, che si è già disputata nel weekend a cavallo tra febbraio e marzo.

Ma si può considerare un calendario verosimile? Per Fabio Evangelista no. Abbiamo raggiunto telefonicamente il team-owner di Evan Bros, il team campione del mondo in carica della Supersport e in testa al mondiale dopo la vittoria di Andrea Locatelli a Phillip Island, e gli abbiamo chiesto come vede l’attuale situazione-calendari per il mondiale.

La ripartenza da Assen


“Ho visto l’ultimo calendario con, ahimè, l’annullamento di Imola. La Dorna sta lavorando per far ripartire il nostro campionato: non voglio rapportarlo con la GP, perché sono mondi diversi, ma da un certo punto di vista penso potremmo essere avvantaggiati, perché il nostro campionato è più corto e si corre quasi tutto in Europa, anche se non è detto che gli spostamenti in Europa siano più facili in futuro. La tappa dell’Inghilterra per ora è stata lasciata lì, ma secondo me salterà“, ci dice Fabio Evangelista.

"Anche la data di Oschersleben, che mi sembrava intelligente, mi sembra di capire che non si farà perché tutto il mese di agosto la Germania sarà chiusa ai grandi eventi…

Sono fiducioso che il campionato possa riprendere dal 23 agosto ad Assen. Ci potranno essere mille problematiche, e non so che tipo di gara si potrà fare, ma mi auguro con il pubblico, perché non credo si possa fare una gara a porte chiuse, non ne ho mai sentito parlare di gare per la Superbike: la MotoGP ha altri numeri e altri diritti televisivi e quindi forse se lo può permettere”.

Locatelli wild card nel CIV


Al di là della ripartenza del mondiale Fabio Evangelista annuncia una prospettiva piacevole.

“Sarebbe bello se la Federazione Motociclistica Italiana riuscisse a partire con il  CIV prima rispetto al mondiale Superbike, e con questo do per scontato che si faranno entrambi. 

"In questo caso, potremmo fare una o due gare del CIV con Andrea (Locatelli, ndr) come wild card. Potrebbe essere ottimo per lui per fare allenamento e per riiniziare”.

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Tornare agli spostamenti su ruote


Un grosso problema infatti per i campionati iridati sembra essere quello degli spostamenti internazionali.

“Abbiamo dato un segnale a Dorna che siamo disponibili a raggiungere i circuiti europei su ruote. Il trasporto aereo ad oggi è piuttosto complicato, potrebbe diventare caro. non sicuro. Siamo disponibili a tornare a viaggiare come si faceva una volta, con il camion grande ma anche con il pulmino a 9 posti”.

Mantenere in vita i team


Una questione importante per i team è quella economico, sottolinea Fabio Evangelista.

“Penso che Dorna voglia fare qualche gara, magari non le 12 dell’ultimo calendario, ma se oltre l’Australia se ne potessero fare altre otto o nove ci metterei la firma. Significherebbe che ci saremmo anche nel 2021, perché il problema principale è mantenere i team vivi.

“Mi auguro che Dorna stia pensando ad un qualche supporto per i team privati, compresi noi, perché gli sponsor con lo stop del campionato si sono immediatamente irrigiditi e dobbiamo arrivare al 23 agosto. I team sono esposti nell’inverno e avrebbe iniziato ad incassare adesso. Dai team più forti ai meno forti, la situazione è complicata e vanno tenuti in vita, capisco che anche  Dorna avrà a sua volta problemi con si suoi sponsor, ma senza gli attori il film non si fa…

“Un’altra chance potrebbe essere l’idea che qualcuno aveva avanzato di partire a settembre e fare un campionato come quello del calcio, che finisca nel 2021”.

I pro e i contro del campionato invernale


Qualcuno ha lanciato l’idea anche di un campionato invernale per mondiale della Superbike anche negli anni a venire. Cosa ne pensi?

“Innanzitutto è da considerare che se si parte in quel modo bisognerebbe continuare per anni, a meno di fermarsi per sei mesi. Secondo me ci sarebbero problemi dal punto di vista delle Case, per il calendario di uscita di moto nuove: la fiera di Milano, forse quest’anno non ci sarà, ma a novembre si espongono le novità.

“Anche il travaso dei piloti dalla GP diventerebbe difficile. Prendiamo il caso del nostro Andrea Locatelli, qualche giorno fa il suo manager mi diceva proprio questo: con un calendario invernale della Superbike e della Supersport Andrea non sarebbe mai potuto venire da noi, perché il pilota dovrebbe star fermo sei mesi.

“Inoltre, se il mondiale Superbike ha solo tre gare Oltreoceano, Australia, Argentina e Qatar, è proprio per un motivo economico: Dorna dovrebbe trovare quattro o cinque situazioni asiatiche disposte a pagare per far venire il Circus, perché per queste gare extraeuropee al team vengono dati dei bonus per andare. Non conosco le cifre ma, Argentina, Australia e Qatar spenderanno cinque volte tanto rispetto ai circuiti europei per avere la Superbike. Quanti circuiti e Stati ci sono ad oggi, tra Sudafrica, Indonesia, Cina, e India, in grado di pagare queste cifre per farci correre da loro? E se manca questo presupposto Dorna non può prevedere un calendario invernale.

“I pro sarebbero di trovarsi a correre nei mesi invernali, saremmo gli unici a farlo e potremmo creare dell’interesse. Ma è anche vero che l’endurance ha fatto questa operazione, e non mi sembra che ci sia stato questo grande cambiamento, anche se quello delll’endurance è un mondo un po’ diverso”.

Australia indimenticabile


Parlando dell’aspetto sportivo, tornando a Phillip Island quali erano le vostre aspettative per la stagione?

“In Australia abbiamo dieci giorni indimenticabili: siamo stati bene con Andrea (Locatelli, ndr), che è un ragazzo di una simpatia, educazione e professionalità unica. Siamo stati insieme 10 giorni in una casa, ci siamo fatti da mangiare, e abbiamo scoperto che è anche molto bravo a cucinare. Gli piaceva la pista e dopo i test a Portimao avevamo capito che potevamo essere della partita, magari non fino a questo punto.

“Sia nei test che nel weekend di gara siamo stati sempre primi, e solo in FP3 eravamo secondi. Ma credo che il livello non sia questo, non siamo così superiori agli altri come Andrea ha dimostrato in Australia: ci saranno delle piste che non conosce dove ci sarà soffrire, dove al venerdì bisognerà gestire e non cadere, cosa che è sempre possibile.

"In altri circuiti vedremo un riallineamento dei primi sei sette piloti, incluso Isaac Viñales, che ritengo della partita in alcune piste, e a partire da Randy (Krummenacher, ndr), sicuramente avversario più difficile da battere. Bisognerà lavorare con grande umiltà e testa bassa, come ci piace fare”.

A proposito: Andrea come sta passando la quarantena?

“Tornando dall’Australia è stato qui da noi a Ravenna per una decina di giorni. Poi quando la situazione si è deteriorata è tornato a casa con i genitori, in montagna, a Selvino, a 1000 metri d’altezza, dove non c’erano contagi. E’ in mezzo ai boschi e si allena con la bici sui rulli, è un grande professionista. Prima di partire per l’Australia lo avevamo invitato qui a Ravenna da un nostro preparatore atletico che poi è quello di Federico (Caricasulo, ndr) e di Melandri e aveva preso un ottimo voto, a conferma che questi sei anni in Moto3 e Moto2 l’hanno formato ed è veramente pronto per vincere altre gare”, conclude Fabio Evangelista.

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