SSP 2021, ultimo anno di "monopolio" blu Yamaha?

SSP 2021, ultimo anno di "monopolio" blu Yamaha?© GPAgency

Le R6 dominano griglia e classifiche, MV Agusta e Kawasaki poche ed in ginocchio. Però, il futuro regolamento tecnico potrebbe sancire la "fine agonistica" delle quattro cilindri di Iwata... A meno che non arrivi la classifica "ibrida"

16.06.2021 ( Aggiornata il 16.06.2021 16:11 )

Su sei partenze, la Supersport 2021 conta altrettante vittorie centrate da piloti guidanti Yamaha. Doppietta di Steven Odendaal ad Aragòn, ancora Odendaal e poi Dominiquea Aegerter all'Estoril, doppietta di Aegerter a Misano. Insomma, solo R6 sui gradini più alti dei podi calcati sino ad oggi.

La quattro cilindri di Iwata è la moto più richiesta dai team, quindi, ricopre quasi tutto lo schieramento di partenza. Eppure, ci sono anche Kawasaki Ninja ed una MV Agusta- due al Marco Simoncelli, per merito della wild card Davide Stirpe - ma sia ZX-6R che F3 675 stanno tribolando non poco per tenere il passo delle rivali blu.

Raffaele De Rosa e Philipp Oettl sono sempre molto bravi, belli i piazzamenti ottenuti dall'italiano e dal tedesco, però entrambi guidano al limite, se vogliono agganciare i treni giusti. Niki Tuuli, invece, spesso è veloce come un missile, tuttavia oltre il limite stesso.

Classe di mezzo in salute


Leggiamo l'entry list del round di Misano. Dunque, ben 34 nomi, provenienti da ogni dove. Sudafrica, Polonia, Finlandia, Turchia, Estonia, Turchia, Giappone e Svezia. Solo per citare alcune nazioni. D'accordo, come già detto vi erano iscritte diverse wild card, anche se, comunque, il numero dei partecipanti è alto ed interessante.

Sintomo chiaro di una serie richiesta ed in salute. E pure molto equilibrata: basti pensare che, nello scorso weekend, dal miglior tempo al ventisettesimo, l'arco era ristretto ad un secondo e mezzo. Cioè, un nonnulla. Vien da capire come sia difficile determinare la differenza in questa classe.

Perché ci sono così tanti piloti al via? Molti di loro si dicono soddisfatti della visibilità offerta dalla serie (per un rapporto prezzo speso/copertura mediatica assolutamente conveniente), altri già pensano al 2022 in avanti, cioè, quando il nuovo regolamento tecnico stravolgerà tutto.

Regolamento futuro: ancora non c'è, ma già se ne parla


Appunto, il cambiamento in arrivo sta già movimentando il paddock, di conseguenza attira commenti e curiosità. Sicché, se ne parla di questa futura Supersport. Come sarà? Quali moto vedremo in azione? Quante? La cosa certa è che (quasi) tutti vogliano un cambiamento.

A pochi - forse solo a Yamaha, ma nemmeno troppo - piace un campionato pressoché "monomarca", ma la 600 non è così, anzi. Allora, cosa dovremmo dire della Moto2? Vi sembra un Mondiale, quello?! Comunque, lo scenario è in evoluzione: nel National Trophy la Ducati è già in pista, nel BSB si attende la Triumph.

Malgrado tempi sul giro da equiparare - e non sarà facile, dato che le condizioni climatiche, le gomme e chi starà in sella altererà i valori - sono le seguenti serie a provarci, cioè, ad offrire i primi spunti sui quali lavorare. Poi, FIM, Dorna, Case e team avranno il loro bel daffare.

Quattro cilindri in linea a rischio estinzione? La classifica "ibrida" incombe


Competere contro 955 bicilindriche, tre cilindri 765 e 800 - la MV Agusta predicata al campionato - sarà dura per le quattro in linea. E pure costoso. La Yamaha è tolta dalla produzione, gli sviluppi racing anche. La Ninja è ferma da tempo, mentre ci sarebbe la nuova Honda, ma da Tokio hanno posto il veto: niente corse in Europa.

Almeno finché non si avranno le bozze del nuovo regolamento. Rimanendo con Marchi nippo, chi ha voglia, in questo momento, di preparare una Suzuki GSX-R e gettarla nella mischia iridata? Nessuno. Altrettanto vero è il fatto che alcuni team non vogliano rischiare oltremodo, quindi potrebbero tenere la moto che hanno. Il 2022 potrebbe essere da classifica ibrida.

Ovvero, le nuove arrivate ed elencate, con l'aggiunta (magari) della Aprilia 660 due cilindri, più le superstiti quattro in linea. Solo in quel modo, fastidioso, avremmo sul e dal campo comparazioni attendibili. La nuova R7 potrebbe sostituire la R6? Difficile, perché la novità Yamaha parte da una base prestazionale troppo contenuta, ed una eventuale preparazione appare davvero dispendiosa. Classifica mista, preparati ed quattro in linea di Iwata, resisti!

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