SSP, il 2022 dalle classifiche separate è necessario o rischioso?

SSP, il 2022 dalle classifiche separate è necessario o rischioso?© GPAgency

La bozza ufficiale di quello che sarà il futuro della classe di mezzo non è ancora uscita, ma si parla di 600 quattro cilindri e nuove arrivate inserite in graduatorie distinte. Buona idea o troppo complicata da spiegare?

12.10.2021 14:29

La foto di copertina sintetizza esaustivamente il concetto Supersport attuale: le Yamaha R6 dominano e costituiscono la flotta più nutrita della griglia, Kawasaki si difende, schierando poche Ninja, MV Agusta fa quel che può, mettendosi in luce con Nikki Tuuli.

Questo è un quadra prossimo allo stravolgimento, ma sarà davvero come si dice? L'arrivo di Ducati 955 V2, della tre cilindri varesina da 800 e l'innesto di Triumph tricilindriche da 765 centimetri cubi ribalterà gli ordini di arrivo? Per ottimizzare costi, rapporto spazio fratto tempo e nell'obiettivo di fruire su dati attendibili, Dorna e FIM hanno la seguente idea.

Una classe di mezzo 2022 in cui le 600 quattro cilindri - aiutate da qualche modifica quali freni da 320 millimetri offerti dai kit racing, pompa posteriore azionabile sul seminabrio sinistro e blipper utilizzabile malgrado l'assenza del Ride By Wire ed altri piccoli affinamenti per renderle maggiormente competitive - rappresenterebbero il "vero" Mondiale. Le nuove entranti, saranno da considerarsi a parte.

Classifiche separate, rischio necessario

Come abbiamo scritto, qual è test migliore di un weekend agonistico? Le condizioni di pista e meteo sono uguali per tutti, le gomme Pirelli pure, non resta che uscire dal box e dare gas. Appunto: siccome in palio ci saranno punti e relativi premi, i piloti ed i team eviteranno strategie di sorta.

Cosa intendiamo dire? Questo: vi è mai capitato di assistere o svolgere test comparativi, volti alla stilazione di un futuro regolamento? Potrebbe succedere che, volutamente, alcuni non esprimano il reale potenziale della moto guidata, atteggiamento strategico sfruttato per "chiedere" una maggior libertà di preparazione sul modello in questione.

Oppure, per  un motivo o per l'altro (ad esempio, la particolare vena di un modello su un determinato circuito, magari ampiamente conosciuto da chi la sta guidando) si vedono prestazioni esagerate da parte di X e Y, ma solo in quel caso, grazie a favorevoli dettagli elencati tra parentesi e poi non ritrovati in altri tracciati. Nel dubbio, tutti insieme dal primo appuntamento iridato e via di aggiustamenti, commenti e considerazioni. In fondo, è già successo.

500 due tempi/MotoGP: quel 2002 brutto ma fondamentale

Annunciata l'introduzione delle 990 a quattro tempi, nel 2002 si presentarono sulla griglia del Motomondiale quattro Marchi: Honda - assolutamente superiore con la sua cinque cilindri - Yamaha con una M1 più derivata di serie che prototipo, Suzuki e la sua cervellotica GSV-R, Aprilia e la rivoluzionaria Cube, tricilindrica portentosa ma costosa. A fine anno si fece vedere anche Kawasaki, ad oggi fuori dalla contesa prototipale.

Per il resto, solo "vecchie" 500 due tempi. Anzi, mitiche 500 due tempi che, a parte in qualche caso e grazie all'abilità di chi le portava al limite (ricordate la pole di Jeremy McWilliams sulla Proton KR3 a Phiilip Island?) riusciva a mettersi dietro le nuove arrivate, rivelatesi immediatamente più tecnologiche e seguite dalle Case, meno difficile da guidare, decisamente rivolte al futuro della MotoGP.

Ebbene, chi si ricorda quella stagione ibrida? Bellissima non fu, anche perchè in molti - davanti alla TV e leggendo i giornali - faticavano a capire quali fossero i reali valori in campo. Tra l'altro, non c'era classifica separata come ai tempi delle CRT o della Superbike EVO, perciò il compito fu ancora più arduo.

La New Generation è in arrivo e siamo solo all'inizio

Qundi, eccoci al dunque: la classe di mezzo si appresta al cambiamento, ma sarà pronta ad accoglierlo? Siamo a metà ottobre e, considerando il tanto lavoro da fare per presentarsi al via della stagione 2022, prefissato nel mese di marzo, il tempo stringe.

A San Juan piloti e team cercheranno risposte, saranno fornite da Dorna e FIM? Come  fare, in caso contrario? Attendere ancora sapendo di usare R6 e ZX-6R già presenti nel box o acquistare Ducati, MV Agusta e Triumph? Senza dimenticare che, grazie all'esperimento prossimo, la categoria accoglierà ulteriori nuovi modelli.

Alcune Case sforneranno versione "R" o "SP", con relativi kit di potenziamento. La New Era o New Generation - vedremo quale sarà il nome - incombe e, malgrado si attenda il foglio pdf con relativo regolamento, il sospetto è che chi deve sapere già sappia. Da tempo.

SBK e Supersport, ecco gli orari della tappa argentina

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi