Prove Amarcord: il passo avanti della Triumph Daytona 675 2009

Prove Amarcord: il passo avanti della Triumph Daytona 675 2009© GpAgency

La tre cilindri inglese realizzò un notevole salto prestazionale rispetto alla stagione precedente, dando a Nannelli e McCoy una moto da prima fila. Ecco per voi la prova curata di Randy Mamola

Archivio Conti

11.03.2022 ( Aggiornata il 11.03.2022 17:05 )

Meno gentile con le gomme


Nel 2008 la Triumph era famosa per consumare poco le gomme il che permetteva in alcune occasioni di scegliere un pneumatico più performante senza che ciò pregiudicasse la resa sulla distanza. Nel 2009 questo vantaggio si era in pratica annullato visto che Pirelli portava un numero minore di mescole alla gara rendendo in pratica obbligata e comune per tutti la scelta della gomma da gara.

Quello che è cambiato tanto durante l’anno 2008 è stato a livello di sospensioni. Il team BE1 ha abbandonato Ohlins per passare a Bitubo. In effetti la scelta non è dipesa dalla bontà del materiale, perché in entrambi i casi la qualità è indiscutibile, bensì dal trattamento di assistenza: passare dallo status di “cliente” a quello di “ufficiale” significa godere di un supporto tecnico costante e di uno sviluppo ad hoc del materiale.

Seguito dal tecnico Devis Sgarbassa, il team testò una nuova cartuccia Bitubo pressurizzata, che garantiva anche una maggiore escursione della ruota anteriore, ma soprattutto stava sviluppando un nuovo assetto base tendenzialmente più morbido rispetto a quello adottato lo scorso anno.

In effetti, soprattutto al posteriore, il cambiamento fu radicale, con un passaggio da una molla dall’impressionante valore di rigidità di 150 N/mm ad una “più umana” nell’ordine di 90 N/mm.

L’obiettivo era di ottenere una moto magari meno precisa nella guida, ma più gestibile nelle situazioni critiche, quando deve assecondare l’istinto del pilota per azzardare un sorpasso al limite. Il rovescio della medaglia era una moto che risultava più esigente con i pneumatici, e non era infrequente trovare il pneumatico posteriore decisamente “finito” sui lati al termine di una gara.

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