The Test: Kawasaki Versys 650, che salto di qualità

The Test: Kawasaki Versys 650, che salto di qualità

Rivista nel look e in alcuni contenuti tecnici, la Versys di media cilindrata ha finalmente le sembianze di una Crossover di fascia premium

01.12.2022 ( Aggiornata il 01.12.2022 14:17 )

Le Crossover di piccola/media cilindrata hanno bene o male tutte lo stesso obiettivo: la versatilità. Senza le borse sono agili e guizzanti in città, ottime per il casa-ufficio come per la sgambata domenicale ma equipaggiate di valigie possono portarvi lontano senza affaticarvi.

Una di queste ha la versatilità anche nel nome: la Versys 650, acronimo di Versatyle - System, ha sempre proposto un pacchetto completo e valido a una cifra molto interessante. Per il 2022 si è rifatta il look e non soltanto, e ora non ha più le sembianze di una crossover per neopatentati.

Una delle aree di maggiore intervento per il 2022 è stata proprio il design, ora decisamente più maturo e in linea con il “Versys feeling”. I designer sono intervenuti soprattutto sul frontale, che ora ha uno sviluppo verticale invece che orizzontale, e sulla forma dei fari, più aggressivi. Un applauso anche agli ingegneri delle borse laterali, che sono integrate nel codone. Come anticipato, però, la nuova Versys porta in dote novità tecniche, oltre che estetiche.

La più importante è senza dubbio il debutto del KTRC, il controllo di trazione Kawasaki, regolabile su due livelli (e disattivabile). Altre novità riguardano la fanaleria, ora tutta a LED e il cupolino regolabile su quattro livelli. Inedita anche la strumentazione, uno schermo TFT a colori di 4,3” collegabile allo smartphone via Bluetooth per visualizzare le notifiche.

Sotto le sue carene batte un bicilindrico in linea con fasatura a 180°, fluido e regolare, capace di 67 CV a 8500 giri e 61 Nm. Il telaio a diamante in acciaio è abbinato a un forcellone in alluminio. Le sospensioni sono Showa a lunga escursione (150/145 mm) e sono regolabili in estensione e precarico molla, una rarità in questa categoria, come le leve di freno e frizione regolabili nella distanza. I cerchi di 17” rendono la Versys una crossover prettamente stradale.

Il peso dichiarato è 217 kg col pieno. Considerato tutto, la Versys 650 è davvero un gran bell’affare: per la versione standard si parte da 8390 euro fino ad arrivare ai 10.790 euro per la Grand Tourer, che tra le altre cose prevede tris di valigie, plexiglass maggiorato, paramani e faretti supplementari. Disponibili da quest’anno anche i pacchetti Urban (con bauletto) e Tourer (valigie laterali).

Il catalogo accessori è ricco e variegato: ci sentiamo di segnalare le manopole riscaldabili, la sella ribassata di due centimetri e la versione depotenziata a 34 kW per le patenti A2.

All'insegna dell'equilibrio


Se dovessimo descrivere la Versys 650 in una sola parola, quella parola sarebbe “equilibrio”. È una moto concreta, con un sacco di accessori dedicati ai viaggiatori e finiture curate. La filosofia alla base delle Versys è sempre stata quella di offrire comfort e facilità di guida; obiettivo centrato di nuovo in pieno. Quattro dettagli rendono la vita facile a chiunque: la sella bassa da terra (845 mm) e sciancrata in zona serbatoio, il peso contenuto, il manubrio largo e vicino al busto, l’ottimo raggio di sterzata. Ci si muove con disinvoltura, senza stress, si cambia direzione con la pressione di un solo dito sul manubrio.

Soltanto ai piloti più alti potrebbe non piacere la ridotta distanza tra sella e pedane. Sella che tra l’altro è molto ben imbottita e al passeggero offre un bel po’ di spazio. Soltanto dei piccoli vortici sul casco a velocità autostradali e delle lievi vibrazioni agli alti regimi rovinano questa generale sensazione di relax e benessere.

Il bicilindrico è un frullino, nel senso buono del termine. Ai bassi regimi è dolce e molto trattabile. Non accusa effetto on-off, non strappa e vibra poco (soltanto agli alti). E questo, soprattutto nella guida in città, aiuta molto. Non è un mostro di coppia ma spinge costantemente fino alla zona rossa. Un’erogazione lineare, che all’esplosione ai medi regimi di qualche concorrente predilige l’allungo, che dura fino a circa 9000 giri.

La prova su strada 


Il motore accompagna una ciclistica sana. È una moto perfetta per viaggiare rilassati, anche perché le sospensioni sono in grado di digerire qualunque ostacolo. Si sorvola su buche e pavé senza che la schiena del pilota ne risenta particolarmente. E quando si tratta di guidare, la Versys è ben lieta di mostrarvi di che pasta è fatta. Si ha sempre una piacevole sensazione di controllo, con l’avantreno che sembra solcare l’asfalto alla ricerca di grip.

Le ruote rimangono sempre ben incollate a terra e questo permette di far lavorare poco i controlli di ABS e controllo di trazione (quest’ultimo decisamente poco invasivo); allo stesso tempo però, in caso di imperfezioni, queste vengono telegrafate sempre con precisione ai palmi del pilota.

Curva svelta, senza dovere abusare del freno posteriore; dà l’impressione di avere una ottima distribuzione dei pesi. Un gran bel guidare, che asseconda diversi stili di guida e soprattutto differenti esigenze. Manca giusto un pizzico di brio al motore.

La “piccola” Versys si conferma essere una moto di qualità, curata in ogni dettaglio e attenta alle esigenze dei viaggiatori. Oggi anche più che in passato. Forse manca un pizzico di emozionalità, quell’ingrediente magico difficile da spiegare e che, probabilmente, un motore più in forma ai bassi/medi potrebbe risolvere, però non si può avere tutto dalla vita.

Se cercate una moto affidabile, completa, capace di divertirvi tra le curve ma allo stesso tempo poco impegnativa, la Versys 650 è un’eccellente risposta ai vostri desideri.

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