The Test: VS4V, nuova linfa per la Norton

The Test: VS4V, nuova linfa per la Norton

Fascinosa, divertente e poco stancante alla guida, la VS4V rappresenta la rinascita del Marchio inglese

Adam Child

03.02.2023 ( Aggiornata il 03.02.2023 14:45 )

Nonostante una pandemia globale, nell’aprile 2020 la TVS Motors ha acquisito la Norton, Marchio storico ma con una storia recente un po’ controversa.

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Il gran lavoro della TVS Motors


In breve tempo il gigante indiano ha completamente ristrutturato l’attività, introdotto personale e costruito un nuovissimo e moderno quartier generale nelle Midlands inglesi. Hanno smontato la vecchia V4SS, esaminato e testato ogni componente per poi ricostruire e riprogettare completamente la nuova V4SV.

L’abbiamo provata nella pista di Mallory Park, nel Regno Unito, non troppo lontano dalla nuova sede della società. La precedente V4SS era piena di problemi: il serbatoio perdeva benzina, i componenti elettrici erano scadenti e, cosa più preoccupante, le saldature su telaio e forcellone erano di bassa qualità.

L’ingegnerizzazione della nuova V4SV è stata un lavoro costoso e dispendioso ma il risultato è una moto nuova. Utilizza una versione riprogettata del 4 cilindri a V di 72 gradi da 1200 cm3 e ora eroga 185 CV a 12.000 giri/’ e 125 Nm a 9000 giri/’.

Anche il telaio lucidato a mano è simile ma è stato ridisegnato e presenta nuove saldature al TIG. Sono regolabili l’inclinazione del cannotto di sterzo, l’offset e il pivot. Le sospensioni sono Öhlins, forcella NIX30 di 43 mm Ø e ammortizzatore TTXGP. Come in passato, ci sono due modelli tra cui scegliere: Manx Silver e Carbon; l’unica differenza è l’aspetto e i cerchi in carbonio BST sul modello Carbon. In entrambi i casi, il prezzo è di 44.000 sterline, circa 52.000 Euro.

Per produrre la precedente V4SS, Norton utilizzò un processo opposto a quello classico. Decisero di correre al leggendario Isle of Man TT con un prototipo da corsa, imparando dagli errori, per poi produrre una moto da strada, la V4SS appunto. Un obiettivo ambizioso, soprattutto per un’azienda con pochissima esperienza e soprattutto senza una base concreta. Ciò che gli ingegneri appresero al TT fu poi tradotto nel telaio della moto da strada e anche le quote utilizzate dalla V4SV sono praticamente le stesse.

Nonostante le saldature e la qualità del telaio siano migliorate, le sospensioni Öhlins, i fermi Brembo e il monobraccio sono molto simili a quelli utilizzati sulla moto del TT. Nonostante ciò, Norton ci tiene a sottolineare che si tratta di una Superbike da strada e non di una moto da corsa con gli specchietti.

La scheda tecnica


In effetti, questo discorso è intuibile esaminando la scheda tecnica. C’è meno potenza rispetto alla Superbike, che superava abbondantemente i 200 CV, ma il picco di coppia è ad appena 9000 giri/’. Anche nel paddock di Mallory Park, decisamente poco scenografico, la nuova V4SV brilla di luce propria. È simile alla moto originale ma con qualche differenza. È bello che abbiano mantenuto il monobraccio e la bandiera Union Jack sul codino.

Le pedane ricavate dal pieno sono un tocco di classe mentre la nuova carrozzeria argento e carbonio è sbalorditiva. I designer hanno mantenuto persino la sella monoposto cucita a mano.

Una volta a bordo si viene accolti da un ampio schermo a colori che incorpora la telecamera posteriore. L’avviamento è senza chiave, si preme il pulsante “on” e il cruscotto prende vita. Il quadro è di derivazione Aprilia e permette di scegliere tra tre modalità di guida: Wet, Road o Sport. Ogni modalità cambia il carattere del motore, la risposta dell’acceleratore e il livello di aiuti elettronici. Questi, incluso il controllo di trazione (che incorpora l’anti-wheelie) sono collegati all’IMU a 6 assi, mentre l’ABS non lo è, quindi non è sensibile all’inclinazione.

Non ci sono nemmeno il launch control o il freno motore regolabile e non è possibile personalizzare gli aiuti elettronici. Un po’ vecchia scuola. Tutte le Superbike presentate quest’anno avevano oltre 200 CV di potenza, più aiuti per il pilota (incluso l’ABS cornering) e sospensioni semi attive, quindi non sorprende trovare la Norton un po’ insolita. Non è un aspetto negativo, serve soltanto una leggera ricalibrazione.

Le sospensioni Öhlins sono piuttosto morbide (ma non cedevoli), certamente non come su una moto da corsa: c’è connessione diretta tra pilota e moto. La frizione è piuttosto pesante da azionare ma fortunatamente c’è il quickshifter per cambi marcia fluidi.

Passa alla prossima pagina per scoprire come si comprta in pista!

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