        Il debutto di CFMOTOnel mondiale Moto3 &egrave; avvenuto nel 2022 quando il team PrustelGP si &egrave; presentato al via della stagione del motomondiale con due KTM RC250GP marchiate con il brand cinese. Da quest&rsquo;anno, dopo il burrascoso divorzio consumato a Valencia, le CFMOTO sono passate in mano al team Aspar che con David Alonso ha conquistato gi&agrave; due successi in questo inizio di campionato. MOTOGP, BATMAN VINALES FA LA STORIA CON APRILIA: "LA MIA GARA MIGLIORE" Un po&rsquo; cinese, un po&rsquo; austrica, un po&rsquo; italiana CFMOTO &egrave; un brand relativamente giovane, &egrave; nato infatti nel 1989 ad Hangzhou, una delle citt&agrave; pi&ugrave; prosperose della Cina fin dall&rsquo;inizio dello scorso secolo. Dopo i primi anni dentro le &ldquo;mura&rdquo; cinesi il brand ha iniziato ad espandersi cercando partner commerciali in occidente. I primi ad appoggiare la causa di CFMOTO sono stati gli austriaci di KTM. La casa di Mattighofen, per&ograve;, contrariamente a quanto fatto con Husqvarna prima, GasGas poi e solo pochi mesi fa MV Agusta, ha stretto solamente una partnership commerciale: il marchio cinese resta dunque autonomo e non controllato da KTM, come invece accade per gli altri marchi del Pierer Mobility Group. Anzi, &egrave; proprio CFMOTO attraverso una societ&agrave; chiamata CKM di cui &egrave; azionista di maggioranza a possedere una piccola percentuale del Pierer Mobility Group. Il primo accordo risale addirittura al 2011, mentre dal 2017 CFMOTO con una joint venture tra i due marchi distribuisce le moto austriache in Cina con il brand KTMR2R. Questa partnership &egrave; andata negli anni rafforzandosi tanto che da qualche anno KTM fa produrre i motori bicilindrici LC8c proprio in Cina dove viene anche assemblata interamente sia la KTM 790 Duke che la KTM 790 Adventure, nella stessa linea dove vengono prodotte le 800NK e le 800MT dopo il suo ritorno in listino nel 2023. In CFMOTO per&ograve; c&rsquo;&egrave; anche un po&rsquo; d&rsquo;Italia, infatti se in Cina vengono prodotte le moto austriache, in Italia vengono progettate e disegnate tutte le ultime nate del brand cinese. La sede del R&amp;D Europeo del brand &egrave; a Rimini nello studio Modena 40 di Carles Solsona, designer spagnolo dal passato in moltissimi brand italiani come Aprilia, Benelli, Ducati e MV Agusta &egrave; diventato Designer Director di CFMOTO. Tutte le nuove moto a partire dalle sportive 450SR passando per la naked 800NK alla classica 700CLX sono nate in Italia in un piccolo capannone nella &ldquo;Motor Valley&rdquo; a Rimini.   Un brand &ldquo;racing&rdquo; senza impegno Negli ultimi anni i marchi cinesi stanno prendendo possesso anche del mondo racing, una volta terra di conquista solo per case europee e giapponesi. Dalla passata stagione Kove ha schierato la propria piccola 321RR nel mondiale Supersport 300, oltre alla 450 Rally alle ultime due Dakar, mentre dal round di Barcellona &egrave; arrivata anche QJ Motor con la propria SSP ed un piano per arrivare in SBK tra pochi anni. Quest&rsquo;ultima nelle ultime stagioni ha il proprio brand sulle Kalex Moto2 del team Gresini Racing e in questo 2024 ha deciso di fare il grande passo schierando una propria moto in gara. Per ora CFMOTO si limita a dare il proprio brand alle KTM RC250GP schierate nel mondiale Moto3 ma chiss&agrave; che questo non sia da stimolo per per scendere in pista con una propria moto. Magari proprio la 450SR, gi&agrave; vista in configurazione racing alla presentazione stampa ad Istanbul e all&rsquo;ultima edizione di EICMA, nel WorldSSP300 dando vita ad un duello con la Kove.  strapi:podcast:11       

Grazie ai successi di David Alonso, il marchio del &ldquo;grande impero&rdquo; dopo i successi commerciali inizia a farsi conoscere anche nel mondo racing

CFMOTO: la “cinese” della famiglia KTM che vince in Moto3

        Negli anni &rsquo;50, il miracolo economico mise le ruote all&rsquo;Italia attraverso una rapida rivoluzione del trasporto individuale, facilitata sia dall&rsquo;arrivo sul mercato di accessibili utilitarie che dalla contestuale espansione del network autostradale. A sette decadi dall&rsquo;irripetibile&nbsp;boom&nbsp;che modific&ograve; il tessuto sociale, finanziario e demografico del Bel Paese, la mobilit&agrave; della penisola (ed in buona parte dell&rsquo;Occidente) &egrave; alle prese con un cambiamento altrettanto epocale, legato per&ograve; alla transizione energetica.  In questo lungo lasso di tempo, la Guida MICHELIN Italia, presentata per la prima volta nel 1956 e la cui prima edizione in assoluto risale al 1900, sotto forma di opuscolo che elencava gommisti, distributori, officine a poi, appunto, alberghi e ristoranti, &egrave; da sempre un&rsquo;affidabile compagna di viaggio e anche un punto di contatto ancora in essere tra passato, presente e divenire. La Guida MICHELIN, la cui prossima edizione italiana&nbsp;spegner&agrave; 70 candeline,&nbsp;negli anni si &egrave; evoluta, diventando sempre pi&ugrave; tecnologica e digitale, in linea con la missione di Michelin: migliorare la mobilit&agrave; delle persone in modo sostenibile. MotoGP: cosa possiamo aspettarci dall'esordio in HRC di Marini? L'evoluzione di Michelin L&rsquo;evoluzione &egrave; un tema che da sempre accompagna Michelin. Pneumatici e Guida MICHELIN, ad esempio, si sono trasformati diventando, anche, sempre pi&ugrave; sostenibili. Un termine che oggi sentiamo quotidianamente e che Michelin ha iniziato a trattare oltre 30 anni fa, realizzando il primo pneumatico verde nel 1992. Oggi, questo aspetto &egrave; preso in conto in ogni fase dello sviluppo dei pneumatici Michelin: dalla concezione alla produzione, fino alla distribuzione e allo smaltimento, ma anche in tutta una serie di attivit&agrave; che hanno l&rsquo;obiettivo di promuovere la sostenibilit&agrave;, sottolineando le attivit&agrave; virtuose realizzate dalle persone con cui Michelin collabora. &Egrave; il caso dell&rsquo;Attestato per la Gestione Sostenibile dei pneumatici&nbsp;che Michelin Italia assegna alle flotte di mezzi pesanti. Un&rsquo;iniziativa che ha l&rsquo;obiettivo di coinvolgere e ispirare partner strategici nel campo della mobilit&agrave;, dando visibilit&agrave; alle aziende che attraverso una attenta gestione dei pneumatici contribuiscono ad una mobilit&agrave; pi&ugrave; sostenibile con impatti positivi sull&rsquo;ambiente, sulla sicurezza e sulla propria redditivit&agrave;. Cos&igrave;, spostandosi sul mondo della Guida MICHELIN, nel 2020 &egrave; nata la&nbsp;Stella Verde MICHELIN. Un riconoscimento nato per segnalare ai lettori sensibili al tema&nbsp;i ristoranti pi&ugrave; virtuosi e attivi in materia di sostenibilit&agrave;, ma&nbsp;anche&nbsp;con l&rsquo;obiettivo di aumentare l'attenzione attorno a questo elemento nel settore della ristorazione.&nbsp;Dall&rsquo;autoproduzione delle materie prime al supporto dei produttori locali, passando per la formazione dei giovani, l&rsquo;adozione di soluzione per ridurre l&rsquo;impatto energetico e lo spreco alimentare, fino ad&nbsp;iniziative a supporto del territorio e della societ&agrave;. I criteri sono molteplici e tengono in considerazione non solo sostenibilit&agrave; ambientale, ma anche quella sociale. Le novit&agrave; tecniche in arrivo Il 2024 sar&agrave; cos&igrave; un anno pieno di novit&agrave;, che vedr&agrave; l&rsquo;arrivo di&nbsp;10 nuovi pneumatici&nbsp;che verranno presentati da marzo in poi: un nuovo modello per&nbsp;auto, tre dedicati al mondo&nbsp;moto,&nbsp;con una&nbsp;anticipazione&nbsp;dei nuovi Power 6, Power GP2 e Anakee Road avvenuta ad EICMA, e ben 6 nuove gamme per le&nbsp;biciclette. L&rsquo;innovazione &egrave; al centro del restyling dell&rsquo;offerta di pneumatici e si estende anche al mondo delle Guide. In primavera verr&agrave; svelata la selezione italiana di Hotel a cui verr&agrave; assegnata per la prima volta la&nbsp;Chiave Michelin. Un nuovo riconoscimento presentato a ottobre 2023 che far&agrave; il suo debutto quest&rsquo;anno in 8 paesi, tra cui figura l&rsquo;Italia,&nbsp;che nasce con l&rsquo;obiettivo di segnalare agli utenti strutture dallo stile straordinario e ricche di personalit&agrave;, oltre che dal grande comfort e livello del servizio. L&rsquo;attuale selezione, gi&agrave; disponibile sull&rsquo;applicazione gratuita della Guida Michelin, sar&agrave; quindi arricchita da un nuovo pittogramma che aiuter&agrave; gli utenti a pianificare ancor meglio i propri viaggi. Infine, a novembre scopriremo la&nbsp;70^ selezione italiana della Guida MICHELIN, momento topico nel mondo della gastronomia, in cui verranno svelate le nuove Stelle della ristorazione italiana. Guida alla MXGP 2024: i top rider        

Nuovi pneumatici in arrivo per auto, moto e bici. Inoltre ecco la guida destinata ai migliori Hotel e la 70^ edizione della Guida MICHELIN Italia

Michelin festeggia i 70 anni della guida Michelin Italia, con tante novità

        Yamaha R3 Cup, la fucina di talenti continua. Il monomarca della Casa di Iwata, realizzato grazie alla sapiente organizzazione targata AG Motorsport Italia per Yamaha Motor Europe filiale Italia, &egrave; giunto alla sua nona edizione, e promette anche quest&rsquo;anno di lanciare nuovi talenti verso i palcoscenici pi&ugrave; importanti del motociclismo, offrendo allo stesso tempo ai piloti esordienti la possibilit&agrave; di crescere e mettersi in mostra in un contesto di assoluto livello e a parit&agrave; di condizioni tecniche (Yamaha R3 gommate Pirelli identiche per tutti). Yamaha R3 Cup, il progetto per i giovani  La Yamaha R3 Cup si inserisce nel progetto bLU cRU riservato ai giovani che permette di partecipare alla SuperFinale, evento a cui potranno prendere parte i piloti del progetto bLU cRU pi&ugrave; forti di ogni nazione che rappresenta il trampolino di lancio verso la Yamaha R3 bLU cRU FIM World Cup, svolta nel contesto WorldSBK e da quest&rsquo;anno passata dalla titolazione europea a Coppa del Mondo. La Yamaha R3 Cup rappresenta quindi la prima tappa di un percorso che vede coinvolti non solo gli appassionati che vogliono divertirsi in sella alla propria R3, ma offre anche una grande opportunit&agrave; per chi vuole arrivare alle competizioni mondiali.  Yamaha R3 Cup: costi, iscrizione  Matteo Vannucci, Raffaele Tragni, entrambi piloti AG Motorsport Italia nel WorldSSP300, Emiliano Ercolani (campione Europeo R3 Cup 2023), Alessandro Di Persio (vincitore della passata edizione R3 Cup): sono questi alcuni dei nomi lanciati negli ultimi anni dal trofeo Yamaha, che anche nel 2024 permetter&agrave; ai piloti di parteciparvi con una quota di iscrizione low cost, che comprende un kit di materiale e servizi per i piloti, ma non solo. La quota di iscrizione &ndash; che ammonta a &euro; 4.000,00 + Iva per un kit completo, mentre sar&agrave; di &euro; 3.750,00 + Iva in caso di kit parziale (senza scarico Akrapovic) &ndash; comprende la giornata di apertura &ldquo;Yamaha Blu Day&rdquo; con sessioni gratuite riservate ai piloti Yamaha iscritti al trofeo, la fantastica esperienza al Ranch pi&ugrave; famoso d&rsquo;Italia per i piloti selezionati del bLUcRU, pass per vivere il mondo del WorldSBK, premiazioni istituzionali allo stand Yamaha in Eicma e al Motor Bike Expo di Verona, e la possibilit&agrave; di essere selezionati per la gi&agrave; citata SuperFinale, dove i giovani pi&ugrave; meritevoli si contenderanno il podio per vincere una stagione di gare nella Yamaha R3 bLU cRU FIM World Cup, supportati da Yamaha Motor Europe. Inoltre, sar&agrave; compreso un corso sulle sospensioni per team e piloti sostenuto da ARP Suspension. Yamaha R3 Cup: calendario 2024  Il trofeo si svolger&agrave; anche nel 2024 all&rsquo;interno della Coppa Italia Velocit&agrave;, con griglie dedicate in esclusiva alla Yamaha R3 Cup. Ecco le date: - Yamaha Blue Day, Misano 28 marzo - Round 1, Vallelunga 27-28 Aprile - Round 2, Mugello 11-12 Maggio - Round 3, Misano 29-30 Giugno - Round 4, Misano 5-6 Ottobre&nbsp; &nbsp;- SuperFinale, Jerez 18-20 ottobre Le gare saranno trasmesse in diretta sul canale Coppa Italia FMI presente all&rsquo;interno della piattaforma OTT MS + Plus Come da tradizione, durante i round della Yamaha R3 Cup non mancheranno i momenti di aggregazione con il PATA Snack Party e la premiazione della pole position ad ogni round. Calendario Coppa Italia 2024       

Sta per partire la nuova stagione del trofeo organizzato da AG Motorsport Italia per Yamaha Motor Europe filiale Italia&nbsp;

Yamaha R3 Cup: al via la nona edizione

        Metti una normale domenica di inizio febbraio nella pianura padana, aggiungici un bel po&rsquo; di pioggia, un po&rsquo; di fango sabbioso e condiscilo con sei manche di gara tra 125, MX2 e MX1 ed ecco qui il gran finale degli Internazionali d&rsquo;Italia EICMA Series 2024 di Motocross, andati in scena sul tracciato Tazio Nuvolari di Mantova.  La partenza di gara due della MX1 con Seewer davanti a Febvre, Fernandez e Gajser A Manotva piove ma la sabbia regge Solo una pista sabbiosa come quella mantovana poteva reggere alla grande quantit&agrave; di acqua caduta dal cielo nei giorni e nelle ore precedenti l&rsquo;ultimo round degli Internazionali d&rsquo;Italia. Con soli due appuntamenti e quindi quattro manche e 100 punti ima palio, tutto &egrave; ancora possibile quando il cancello delle ultime due manche si abbassa per dare il via alle gare. In MX1 &egrave; Tim Gajser (Honda) il primo a mettere una seria ipoteca sul titolo della classe regina. Lo sloveno si impone in gara uno con una prova di forza schiacciante, precedendo sul traguardo di oltre 15 secondi il compagno di squadra Ruben Fernandez (Honda) e Romain Febvre (Kawasaki) che riesce ad avere la meglio sul nuovo compagno Jeremy Seewer (Kawasaki), scattato davanti a lui, mentre quinto chiude Alberto Forato, al debutto in gara con la Honda 450.&nbsp;  Il podio della MX1, da sx: Febvre, Gajser e Fernandez Gajser gi&agrave; in forma "mondiale" In gara due il pilota della HRC incappa in una caduta al via che lo lascia a terra assieme a Jago Geerts (Yamaha), ripartito ultimo assieme a lui. Al comando &egrave; Febvre che detta il ritmo della manche, seguito da un sorprendente Jan Pancar (KTM) che tiene a bada per buona parte della manche Seewer e Fernandez. Lo svizzero passa a met&agrave; dei 14 giri di gara, seguito dal galiziano due tornate pi&ugrave; tardi, mentre dalle retrovie avanza come uno schiacciasassi Gajser che ad ogni passaggio abbassa il record sul giro, fino a riprendere il compagno e il pilota Kawasaki che supera a due giri dalla fine, concludendo ion scia al francese, vittorioso sotto la bandiera a scacchi, davanti a Gajser, Seewer e Fernandez. Sul podio Gajser &egrave; primo davanti a Febvre e Fernandez e nello stesso ordine i tre concludono la mini serie internazionale. Cade due volte Forato che si ritira ad un giro dal termine, mentre conquista il quarto posto in campionato Ben Watson (Beta) che precede Geerts in classifica.  Tim Gajser sorridente con il trofeo degli Internazionali 2024 Buona la prima per Everts in MX2 In MX2 vittoria di Liam Everts (KTM) che con un primo ed un secondo posto di manche precede il Campione del Mondo Andrea Adamo (KTM), quarto e primo e un sorprendente Valerio Lata (GASGAS), quinto e terzo, dopo aver guidato la seconda frazione per sei giri. Non sale sul podio Simon Langenfelder (GASGAS), quarto con due manche in rimonta dopo partenze difficili ma primo in campionato davanti a Oriol Oliver (KTM), quarto di giornata e ad Adamo. Sfuma il sogno di vincere il titolo della MX2 per Ferruccio Zanchi (Honda), secondo in gara uno e ritirato in gara due dopo una caduta nelle fasi iniziali della gara e un ritiro a causa di noie alla sua moto nel finale. Il toscano chiude quarto di campionato davanti a Lata, migliore dei piloti dell'europeo.  Il podio della MX2, da sx: Adamo, Everts e Lata Doensen si conferma il pi&ugrave; veloce in 125 In 125 titolo alla KTM di Gyan Doensen che firma una doppietta perentoria chiudendo la giornata sul primo gradino del podio davanti a Kasimir Hindersson (KTM) e a Noel Zanocz (Fantic), arrivato a Mantova con la tabella rossa. In campionato l&rsquo;olandese vince davanti a Zanocz e Hindesson, con Cole McCullough (Fantic), quarto davanti al primo italiano, Francesco Bellei (KTM), quinto.  Il podio della 125 di Mantova, da sx: Hindersson, Doensen e Zanocz       

Lo sloveno si conferma il pi&ugrave; in forma della classe regina e si porta a casa il primo titolo della stagione. Il tedesco del team De Carli centra la vittoria in MX2

INTMX: Gajser e Langenfelder Campioni

        Sembrava un mini mondiale quello che ha preso il via sulla sabbia del circuito &ldquo;Le Dune&rdquo; di Riola Sardo, pochi chilometri a nord del capoluogo Oristano. Complice il meteo favorevole e le temperature miti, il pubblico sardo &egrave; tornato a vedere i campioni del motocross all&rsquo;opera nel primo round degli Internazionali d'Italia EICMA Series 2024 di Motocross.&nbsp;  Gajser in azione a Riola Pole position e 2 vittorie, la Riola perfetta di Gajser Velocissimo sin dalle prove cronometrate, durante le quali ha centrato una pole position impressionante, rifilando quasi due secondi a Jago Geerts (Yamaha), Tim Gajser (Honda), ha usato le due manche di gara per testare in gara la nuovissima CRF 450RW in configurazione 2025. Il prototipo della casa giapponese ha da subito impressionato per stabilit&agrave; ed efficienza, permettendo allo sloveno di controllare, spingendo forte con facilit&agrave; solo quando necessario, senza mai prendere rischi. Accreditato di due successi maturati coin estrema naturalezza, il cinque volte campione del mondo &egrave; salito sul primo gradino del podio davanti a Maxime Renaux (Yamaha), terzo in gara uno e secondo nella seconda frazione e a Romain Febvre (Kawasaki), secondo nella prima e quarto, alle spalle di Glenn Coldenhoff (Fantic), nella seconda.&nbsp;  Gajser al centro del podio con Renaux e Febvre Bene la Fantic di Coldenhoff, Monticelli primo degli azzurri L&rsquo;olandese ha chiuso quarto assoluto, dopo aver sofferto di braccia dure nella prima manche, guidando il gruppo per i primi giri della seconda, mentre Geerts ha portato a casa un quinto posto di giornata piuttosto convincente con due prove solide, facendo vedere belle cose e duellando a lungo con compagno di squadra Renaux. Meno brillante la prestazione di Ruben Fernandez (Honda), scattato bene in entrambe le frazioni ma in calo da met&agrave; gara in poi. Settimo posto per Ben Watson, con la prima delle due Beta, davanti a Jan Pancar (KTM), al debutto in 450 su un terreno a lui poco congeniale. Il primo degli italiani in classifica &egrave; Ivo Monticelli (Beta), decimo dietro Alvin Ostlund (Honda).  Ivo Monticelli in azione a Riola       

Sulla pista di Riola scatta il primo appuntamento stagionale con il motocross &ldquo;mondiale&rdquo; e sulla sabbia brilla la nuova CRF di Gajser. Prova positiva per i debuttanti in 450, Geerts e Pancar, Renaux e Febvre sul primo podio dell&rsquo;anno

INTMX: Gajser sbanca Riola

        Sono tanti i piloti di MX1, MX2 e 125 che hanno scelto il nostro paese, e nello specifico la Sardegna per concludere la preparazione invernale prima che il Mondiale MXGP e le serie EMX125 ed EMX250 prendano il via nelle prossime settimane.&nbsp;  Riola Sardo &egrave; pronta ad accolgiere il primo round degli INTMX Motocross, si riparte da Riola Sull&rsquo;insidiosa sabbia delle dune di Riola Sardo alcuni tra i protagonisti della stagione iridata e continentale sia sfideranno nel primo dei due round degli Internazionali che si concluderanno la settimana successiva a Mantova. Nella classe regina spicca su tutti il nome di Tim Gajser (Honda) che torna ad addentare gli Internazionali nonostante la brutta caduta del 2023 ad Arco di Trento che gli cost&ograve; la rottura di un femore e la perdita della prima met&agrave; della MXGP. Al suo fianco si schiereranno il suo compagno di squadra, Ruben Fernandez e la novit&agrave; di HRC, Ferruccio Zanchi, in sella alla CRF 250R della HRC.  Paddock pieno di mezzi ufficiali a Riola Febvre, Gajser e Renaux teste di serie in MX1 In pista con la Kawasaki numero 3, il vice campione del mondo del 2023 Romain Febvre, senza per&ograve; il nuovo compagno Jeremy Seewer ancora alle prese con la messa a punto della sua nuova moto e atteso al debutto a Mantova. Sempre in MX1, esordiranno in sella alle Fantic 450, Glenn Coldenhoff e Roan Van De Moosdijk, nuova coppia tutta olandese del team gestito oggi dal team Wilvo, ex Yamaha. Ivo Monticelli far&agrave; invece il suo debutto con la Beta del team MRT al fianco di Ben Watson, confermato dopo la partenza di Alessandro Lupino. Grande attesa anche per Jago Geerts (Yamaha), passato a tempo pieno alla 450 e in gara con il compagno Maxime Renaux e la moto ufficiale del marchio dei tre diapason.  Jago Geerts con la sdua Yamaha 450 nel paddock di Riola Duello Adamo-Langenfelder in MX2, Van Drunen unica ragazza In MX2, detto del debutto di Zanchi in sella alla CRF250R, occhi puntati sul Campione del Mondo della categoria, Andrea Adamo (KTM) e su Simon Langenfelder (GASGAS), uno dei favoriti al titolo iridato della 250. Il tedesco correr&agrave; da solo a Riola, visto che Marc-Antoine Rossi e Jorge Prado non saranno in pista ma potrebbero essere schierati a Mantova. Un&rsquo;altra importante novit&agrave; in gara a Riola &egrave; rappresentata dalla coppia del team GASGAS Beddini Factory Juniors, Valerio Lata e Mads Fredsoe, Campione europeo della EMX125 nel 2021 il primo ed esordiante in 250 il danese. Sfrutter&agrave; la gara degli Internazionali per prepararsi al meglio al primo round della WMX di Riola del 7 aprile invece Lotte Van Drunen (Yamaha), unica ragazza in gara contro i colleghi maschi e determinata a fare subito bene.  I due piloti del team GASGAS Factory Juniors, Fredsoe e Lata       

A Riola Sardo scatta la prima serie continentale della stagione, gli Internazionali d&rsquo;Italia EICMA Series 2024 daranno infatti il via alle competizioni prima che il cancello di partenza della MXGP si abbassi in Argentina il 10 marzo.

INTMX: al via la stagione continentale del motocross

        Dalla STK1000 del Campionato Italiano Velocit&agrave; alla MotoGP, poi la Dakar, il MotoAmerica ed ora la Superbike, Danilo Petrucci non si &egrave; mai tirato indietro alle sfide e quindi invitato all&rsquo;ormai classica gara invernale al &ldquo;Ranch&rdquo; di Valentino Rossi ecco che il ternano si &egrave; presentato con una CRF 500 due tempi. 100KM DEI CAMPIONI: PEDRO ACOSTA, PECCO BAGNAIA E MARCO BEZZECCHI AL VIA Due tempi da Flat Il pilota del Barni Spark Racing Team si &egrave; presentato a Tavullia con una moto allestita da Tomasin Racing, la moto preparata ovviamente da flat track per correre la 100km dei campioni ha per&ograve; una caratteristica unica tra le moto in gara: &egrave; un 500cc due tempi. Il preparatore vicentino ha presentato allo scorso EICMA un motore monocilindrico da 500cc due tempi ad iniezione elettronica. Il motore &egrave; realizzato completamente dalla factory vicentina per poter essere montato su tutte le Honda CRF 450 R dal 2021 al 2024. Ormai &egrave; questione di ore per scoprire se Petrucci con una 500 potr&agrave; lottare alla pari contro i &ldquo;classici&rdquo; 450 di derivazione crossistici del resto dei piloti impegnati nella nona edizione della 100km dei Campioni.        

Il ternano &egrave; al via della classica sfida al Ranch di Valentino Rossi con una Honda CRF allestita con il grosso monocilindrico &ldquo;duett&igrave;&rdquo;

Danilo Petrucci alla 100km dei campioni con una 500 due tempi

        Can Oncu &egrave; torna in sella a distanza di 53 giorni dall&rsquo;operazione al braccio sinistro a cui si era sottoposto lo scorso 13 novembre presso la Royal Orthopedic Hospital di Birmingham. L&rsquo;operazione si era resa necessaria per risolvere il problema al nervo radiale risultato dell&rsquo;incidente di Assen. SSP600, PAGELLE E VOTI 2023: BULEGA INARRESTABILE Ritorno in pista con obiettivo mondiale Nel 2024 Can Oncu sar&agrave; nuovamente al via del mondiale Supersport con la Kawasaki Ninja ZX-6R del team Puccetti Racing, per il turco sar&agrave; la quinta stagione tra le derivate di serie con l&rsquo;obiettivo concreto di conquistare il titolo mondiale. Proprio per questo terminata la travagliata stagione 2023 si &egrave; sottoposto ad un delicato e costoso intervento chirurgico per poter tornare ad utilizzare al meglio il braccio sinistro il quale a causa della lesione al nervo radiale aveva perso forza e di conseguenza massa muscolare. Il podio conquistato nell&rsquo;ultima manche dell&rsquo;anno a Jerez &egrave; stato un premio alla tenacia del turco che nonostante le difficolt&agrave; arrivate dopo la caduta di Assen non ha mai smesso di allenarsi e credere nel titolo mondiale. A sette settimane dall&rsquo;operazione e a poche settimane dal via della stagione 2024 con la prima gara del mondiale a Phillip Island a fine febbraio, Can Oncu &egrave; tornato in sella ad una moto, nella pista d&rsquo;allenamento della &ldquo;Academy&rdquo; di Kenan Sofuoglu. Un ritorno in sella che fa ben sperare per il futuro della carriera del classe 2003, ancora giovanissimo ma dalla ormai navigata esperienza tra le derivate di serie.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da   ?? (@canoncu61)      SSP, ECCO I PILOTI DEL 2024: DEBUTTA UFFICIALMENTE IL MARCHIO QJ       

Il pilota turco si era sottoposto ad un intervento pochi giorni dopo EICMA per risolvere il grave problema al braccio sinistro

SSP, Can Oncu torna in moto dopo l’operazione di novembre

KTM ha segnato la storia recente della Dakar vincendo a ripetizione dal 2001 al 2019 nonostante i vari cambi regolamentari che hanno modificato notevolmente le moto in gara. Dai potenti bicilindrici da 950cc ai mono 660 e 690 fino a quando nel 2011 gli organizzatori hanno imposto il limite a 450cc per poter competere nel rally raid pi&ugrave; duro del mondo. Da allora solo Aprilia tra il 2010 e il 2012 ha provato a cambiare le carte in tavola con la propria RXV 450 Rally, una bicilindrica che si rivel&ograve; anche molto veloce riuscendo a vincere diverse tappe ma senza mai centrare il successo finale. Oggi tutte le case si presentano al via con dei monocilindrici 450 derivati, chi pi&ugrave; e chi meno, dalle rispettive versioni da cross o enduro e preparati per affrontare al meglio le impervie vie dell&rsquo;Arabia Saudita.  DAKAR 2024: LE MOTO ELETTRICHE ISCRITTE ALLA CATEGORIA MISSION 1000  KTM 450 Rally Factory  La vincitrice dell&rsquo;ultima edizione della Dakar e regina della competizione si schiera al via della gara con sei piloti ufficiali ai quali saranno affidate le KTM, Husqvarna e GasGas ufficiali. Le 450 Rally Factory si differenziano molto dalle 450 Rally Replica, le moto utilizzate dalla maggior parte dai piloti privati. KTM ha portato dalla Dakar 2022 una nuova moto completamente diversa rispetto a quella che aveva utilizzato fin dal debutto dei 450. La &ldquo;vecchia&rdquo; moto resta un&rsquo;ottima moto tanto che la moto clienti ovvero la 450 Rally Replica &egrave; oggi di fatto l&rsquo;ultima evoluzione della 450 Rally Factory 2021 ma i percorsi molto diversi rispetto a quelli sudamericani su cui la moto era cresciuta hanno portato gli austriaci a lavorare ad una nuova moto completamente diversa.    Il telaio della nuova 450 Rally Factory &egrave; un doppia culla in acciaio che riprende le forme della SX-F 450 ufficiali che disputano il mondiale MxGP. Il nuovo telaio, completamente diverso rispetto al traliccio in acciaio che ancora oggi &egrave; montato sulla 450 Rally Replica ha obbligato KTM a riprogettare completamente la moto. Cambiano ovviamente anche le sospensioni, affidate ovviamente a WP, con le ultime evoluzioni della serie XACTpro, il nuovo telaio ha obbligato a modificare il mono e il leveraggio con tutto il posteriore che cambia con il serbatoio posteriore da 16 litri pi&ugrave; compatto e vicino al centro della moto per migliorarne il baricentro e la guida sulle dune del deserto saudita. Nel 2022, primo anno del nuovo corso KTM, il motore utilizzato era ancora quello della precedente versione, pi&ugrave; affidabile rispetto a quello nuovo che ha invece poi debuttato nella Dakar 2023 e permettendo poi a Kevin Benavides di conquistare la vittoria.     &nbsp;  Honda CRF 450 Rally  La casa dell&rsquo;ala dorata ha interrotto la striscia di vittorie di KTM nel 2020 grazie all&rsquo;americano Ricky Brabec ma soprattutto ad un rinnovato e costosissimo progetto messo gestito direttamente da HRC. La Honda CRF 450 Rally &egrave; un vero e proprio prototipo realizzato dal reparto corse giapponese per il mondiale Rally Raid ed ovviamente per la Dakar. Le voci del &ldquo;paddock&rdquo; della corsa pi&ugrave; dura al mondo, riguardanti la CRF 450 Rally ufficiale parlano di una moto dal valore di circa un milione di euro. Una cifra faraonica che per&ograve; considerato che la casa giapponese non pu&ograve; rientrare del prezzo di sviluppo come fa KTM vendendo ai privati la moto, non &egrave; del tutto improbabile. Il telaio in alluminio &egrave; sviluppato appositamente per i rally ed &egrave; assai diverso per forme e rigidit&agrave; a quello delle &ldquo;sorelle&rdquo; da cross o enduro. Le sovrastrutture sono realizzate per accentrare il pi&ugrave; possibile le masse e ridurre al minimo il peso, si pu&ograve; notare infatti il grande utilizzo di fibra di carbonio per rinforzare le zone pi&ugrave; esposte agli urti accidentali e alle cadute ma anche, ad esempio per tutta la parte che sostiene sella e codone nel quale sono collocati due piccoli serbatoi, uno per lato. Anche la torretta sulla quale sono collocate tutti gli strumenti necessari alla sicurezza e alla navigazione &egrave; realizzata in carbonio. Le sospensioni sono affidate, ovviamente, a Showa mentre i freni sono Nissin.     &nbsp;  Fantic Motor XRF Rally Factory  Dopo debutto del 2022 con Franco Picco, vera e propria leggenda della Dakar oggi passato a capo del team Fantic per il rally raid, la casa italiana continua il suo percorso di crescita. La XRF Rally Factory dopo essere cambiata parecchio tra il 2022 e il 2023 sembra finalmente aver trovato il giusto compromesso tra guidabilit&agrave; sul veloce, sulle dune e sulle superfici pi&ugrave; dure e tecniche. La ricetta &egrave; la stessa del modello che &egrave; possibile acquistare da qualsiasi appassionato di rally raid, monocilindrico 450cc di derivazione Yamaha, con il cilindro ruotato di 180 gradi ed inclinato all&rsquo;indietro, telaio perimetrale in alluminio con un telaietto posteriore in acciaio a sorreggere la sella. Il serbatoio da 30 litri arriva, come anche sulle altre moto, fino alla parte pi&ugrave; bassa del telaio cercando di abbassare il pi&ugrave; possibile il baricentro della moto mentre il terzo serbatoio corre sotto la sella accentrando ulteriormente le masse.  Visto che il motore &egrave; di derivazione crossistica per migliorarne l&rsquo;affidabilit&agrave; viste le altissime temperature che si raggiungono nel deserto &egrave; stato aggiunto sotto il faro un radiatore dell&rsquo;olio in modo da aumentare la capacit&agrave; ed il raffreddamento migliorandone l&rsquo;affidabilit&agrave;. Proprio questa in questi primi anni di Dakar per Fantic &egrave; stata il punto di forza, Alex Salvini che lo scorso anno &egrave; stato costretto al ritiro &egrave; infatti incappato in un problema alla pompa della benzina dovuto alla presenza di acqua nella benzina che ha compromesso la sua prima Dakar.     &nbsp;  Hero 450 Rally  La casa indiana &egrave; la pi&ugrave; grande produttrice di motocicli e scooter al mondo con circa 8 milioni di mezzi a due ruote venduti, in India Hero MotoCorp ricopre il 46% del mercato. Arrivato alla sua ottava partecipazione alla Dakar, il marchio indiano &egrave; ormai uno dei protagonisti della corsa pi&ugrave; dura al mondo riuscendo anche a centrare la vittoria di tappa nel 2023 con Ross Branch. Con l&rsquo;arrivo di Joan Barreda Bort il marchio indiano punter&agrave; forte alla Dakar 2024 forte anche di una moto progettate e costruita interamente da zero nel Hero Tech Center Germany (TCG) a Stephanskirchen al centro di un ipotetico triangolo tra Monaco di Baviera, Innsbruck e Salisburgo. Qui dal 2016 ha sede il team Hero Rally gestito dall&rsquo;esperto Wolfgang Fischer sotto le cui direttive sono nate tutte le Hero 450 Rally. Con l&rsquo;arrivo di Barreda, che lo stesso Fischer lanci&ograve; nel 2012 nei pressi della fabbrica in Germania si sono svolte lunge sessioni di test fino a raggiungere l&rsquo;attuale moto che prender&agrave; parte alla Dakar 2024.    La Hero 450 Rally riprende la filosofia della KTM 450 Rally Replica, telaio in traliccio di tubi d&rsquo;acciaio che ricorda molto nelle forme e nelle dimensioni quello della casa austriaca. La soluzione differente rispetto ai telai di derivazione enduristica e crossistica delle altre case, permette alla Hero di utilizzare un unico grosso radiatore curvo. Sempre come KTM, la moto indiana ha un serbatoio posteriore autoportante ancorato al telaio, completamente progettato da Hero tutta la parte superiore con la torretta e l&rsquo;impianto d&rsquo;illuminazione a led.     &nbsp;  Kove 450 Rally XE  L&rsquo;ultima arrivata alla Dakar, solo in senso temporale perch&eacute; al debutto nel 2023 la moto cinese ha subito ben impressionato vedendo tutte e tre le 450 Rally schierate giungere al traguardo. Per il 2024 il marchio di Zhang Xue punta alla consacrazione grazie a Mason Klein, velocissimo americano che si &egrave; messo in mostra nella Dakar 2023. Per dare a Klein un mezzo ancora pi&ugrave; performante la casa cinese ha lavorato duramente portando una nuova moto in Arabia Saudita e presentata ad EICMA, la 450 Rally XE. La nuova moto ha ricevuto una vistosa cura dimagrante con la lancetta della bilancia che si ferma ora a 128kg contro i 147kg a secco della moto che ha corso la Dakar 2023. Aumenta la capacit&agrave; dei serbatoi che da 31 litri sale a 34l frutto di una riprogettazione dei serbatoi. Anche il motore &egrave; tutto nuovo, molto pi&ugrave; compatto rispetto a quello visto un anno fa in Arabia Saudita ed in grado di spingere la 450 Rally XE a 180km/h. Il telaio &egrave; un tubulare a doppia culla in acciaio con forcellone in alluminio mentre per quanto riguarda le sospensioni ed i freni come da filosofia Kove sono tutti &ldquo;Made in China&rdquo;. Le sospensioni ovviamente pluriregolabili sono dunque Ju-an con il mono posteriore che lavora insieme ad un link progressivo, mentre per quanto riguarda i freni affidati a Taisko.     &nbsp;  Sherco 450 SEF Rally  Anche la casa franco-spagnola ha recentemente rinnovato la propria moto per la Dakar, come anche le altre case gi&agrave; citate andando verso una moto pi&ugrave; &ldquo;enduristica&rdquo;. La SEF Rally infatti deriva strettamente dalla sorella 450 SEF Racing la moto da enduro di Sherco. La nuova moto eredita dalla sorella il telaio semiperimetrale in acciaio al cromo-molibdeno, tutto nuovo anche il motore che &egrave; stato sviluppato appositamente per i rally. Cambiano ovviamente anche le sovrastrutture rispetto al modello enduro con la torretta per la strumentazione da rally nella parte superiore e l&rsquo;ormai classico serbatoio sdoppiato, soluzione scelta dalla totalit&agrave; delle moto che oggi si presentano al via della Dakar con un piccolo serbatoio al posteriore.   

La casa austriaca e quella giapponese sono le regine del rally raid pi&ugrave; duro al mondo ma al via le case rappresentate ufficialmente saranno ben sei

KTM vs Honda ma non solo: tutte le moto della Dakar 2024

        Essere il migliore degli azzurri nella classe regina, a 23 anni, &egrave; sinonimo di un cammino promettente da percorrere. Nel 2023 Alberto Forato ha chiuso la MXGP al settimo posto, davanti nientemeno che a Jeffrey Herlings. Il veneto di Cavaso del Tomba &ndash;&nbsp;non lontano da Feltre, casa di un altro emergente del motociclismo italiano come Axel Bassani &ndash; ha vissuto il terzo anno in MXGP confermando la propria progressione: diciottesimo nel 2021, undicesimo l&rsquo;anno scorso, per poi vivere una stagione vicino ai top rider, togliendosi anche il lusso di trionfare nella qualifica del sabato a Maggiora, sfiorando il podio la domenica. Campione italiano nella categoria Prestige, Forato ha fatto la sua parte anche al Cross delle Nazioni in Francia, per la medaglia di bronzo conquistata dalla squadra azzurra, accanto ad Andrea Adamo e Andrea Bonacorsi. Il 2024 sar&agrave; un anno chiave per Forato, che ha salutato il Team SM Action capitanato da Emanuele Giovannelli (che passa dalla KTM alla Fantic) per vivere la sua prima avventura in una squadra straniera, il Team Honda Standing Construct, di stanza a Geel, cittadina belga. &ldquo;Sono molto contento di questo passaggio &ndash; racconta Alberto &ndash; abbiamo trovato un buon accordo e sono ottimista. &Egrave; una sfida tutta nuova e ora sto lavorando sulla preparazione fisica. A Geel ho trovato un appartamento e pian piano mi sto ambientando&rdquo;. MotoGP, il bilancio della Sprint &nbsp; Alberto Forato e il Team Honda Standing Construct  Cosa hai trovato in Belgio? &ldquo;Un team molto professionale ma anche accogliente: loro sanno che per noi italiani vivere qui al nord &egrave; un po&rsquo; particolare, non &egrave; immediato ambientarsi, e ho gi&agrave; notato che stanno cercando di farmi sentire un po&rsquo; a casa, questo &egrave; bello. Ho anche provato la moto&rdquo;. Cosa ti aspetti dal passaggio dalla KTM alla Honda? &ldquo;La Honda mi piace ma &egrave; molto diversa dalla KTM, devo abituarmi. Lavoreremo per trovare un buon feeling, c&rsquo;&egrave; molto impegno da parte del team e sono ottimista. La mia KTM dell&rsquo;anno scorso era una moto che non posso definire ufficiale, ma di fatto arrivava dal reparto corse austriaco. Questa Honda &egrave; molto differente nelle sensazioni di guida, per via delle caratteristiche del telaio, &egrave; molto agile rispetto alla KTM e si sente gi&agrave; al primo approccio, poi vedremo sui diversi terreni&rdquo;. Avevi gi&agrave; conosciuto la Honda, ma era la 250. &ldquo;S&igrave;, comunque in quegli anni avevo provato anche la 450, e alla fine ho ritrovato quelle sensazioni, anche se evidentemente questa moto &egrave; di un altro livello&rdquo;. Passi anche dalle sospensioni WP alle Showa. &ldquo;Abbiamo programmato test su diversi terreni, credo che faremo un bel lavoro. Penso che il livello sia alto e c&rsquo;&egrave; molto impegno per far crescere la moto e adattarla alle mie esigenze&rdquo;. Al tuo fianco avrai un ex campione del Mondo, il lettone Pauls Jonass, iridato MX2 nel 2017. &ldquo;&Egrave; un ragazzo con cui ho sempre avuto un buon rapporto, &egrave; un ottimo pilota e penso che ci troveremo bene. Ora anche lui &egrave; in Portogallo e ha iniziato gli allenamenti&rdquo;. Qual &egrave; il programma del precampionato? &ldquo;Penso che disputer&ograve; tre gare prima del Mondiale, molto probabilmente una degli Internazionali e altre due da stabilire, a seconda delle date. Sono felice di essere andato subito nel sud del Portogallo perch&eacute; la temperatura &egrave; decisamente meglio, in Belgio ho svolto un allenamento in bici a -4 gradi... Resteremo in Portogallo per tutta la preparazione, forse aggiungendo 4-5 giorni in Spagna. L&rsquo;unico stop sar&agrave; a Natale per qualche giorno a casa&rdquo;. Diciottesimo nel 2021, undicesimo nel 2022 e settimo nel 2023: &egrave; una progressione interessante. &ldquo;&Egrave; stata una bella stagione, l&rsquo;ultima, pure con alti e bassi, sono contento anche se si poteva fare meglio&hellip; Ho iniziato benino, poi in Svizzera la pista bucata e con canali mi piaceva e potevo andare molto vicino al podio, ma al primo giro della prima manche c&rsquo;&egrave; stata una caduta dopo un salto in cui sono rimasto coinvolto: ripartito ultimo, ho chiuso sesto! Preferisco le piste che si scavano molto, con canali, invece di quelle in cui devi sfruttare la trazione, come l&rsquo;Argentina. Poi c&rsquo;&egrave; stato il doppio &lsquo;zero&rsquo; in Francia per caduta, ed &egrave; andata pure bene, in un mesetto sono tornato a posto. Sono andato forte a Lommel, in Svezia, in Olanda e Turchia, poi il top a Maggiora&hellip;&rdquo;. Con la vittoria nella manche di qualifica. &ldquo;S&igrave;, davanti a Jorge Prado. Poi la domenica per due punti non ho vinto il Gran Premio&hellip; e il colmo &egrave; stato che neanche ho fatto podio, dato che ho chiuso quarto a pari punti con il terzo, Fernandez! &Egrave; stato un weekend stupendo grazie anche al pubblico: non riuscivo nemmeno a camminare nel paddock!&rdquo;. La stagione &egrave; finita con la caduta in Inghilterra. &ldquo;S&igrave;, al sabato, ho rimediato anche un infortunio: non ho corso il GP e ho rischiato di saltare il Cross delle Nazioni&rdquo;.  &nbsp; Alberto Forato, la nostra intervista  Dove invece &egrave; arrivato il podio. &ldquo;Non ero al massimo e sicuramente in buone condizioni avrei potuto fare anche meglio, ma come squadra siamo stati bravi, abbiamo tenuto duro e la medaglia &egrave; stata una grande soddisfazione&rdquo;. Tornando al Mondiale, sei stato il primo dei piloti KTM. &ldquo;&Egrave; vero, me lo ha fatto notare Jeffrey (Herlings): l&rsquo;ho visto a EICMA e mi ha detto &lsquo;mi hai fregato per queste ultime due gare&rsquo;. Con lui ho un buon rapporto, &egrave; un pilota fortissimo, ma &egrave; dura quando ti capitano tutti questi infortuni. Il livello &egrave; altissimo e, per un pilota, arrivare in fondo indenne &egrave; fondamentale&rdquo;. Dopo l&rsquo;infortunio di Herlings in Olanda, ci si aspettava la tua moto sotto la tenda ufficiale. &ldquo;Sinceramente era quello che ci aspettavamo anche noi, ma non &egrave; andata cos&igrave;. Questo, forse, andrebbe chiesto a loro&rdquo;. Qual &egrave; stato il segreto del titolo di Prado? &ldquo;Jorge &egrave; stato il pi&ugrave; costante, sempre fortissimo in partenza, &egrave; stato senza dubbio il migliore. Anche Romain Febvre &egrave; stato bravissimo, da met&agrave; stagione in poi &egrave; stato in formissima e sempre all&rsquo;attacco&rdquo;. Come dicevi, gli infortuni hanno condizionato anche quest&rsquo;ultima stagione. &ldquo;Penso a Herlings ma allo stesso Tim Gajser, che dopo quell&rsquo;infortunio &egrave; rientrato e alla fine ha vinto due GP. Anche Maxime Renaux ha saltato parecchie manche: per me &egrave; un toro, che spinge sempre al massimo&rdquo;. Lo stesso Mattia Guadagnini ha pagato problemi fisici. &ldquo;Stava disputando un&rsquo;ottima stagione. Ora passa all&rsquo;Husqvarna e anche lui, come me, va all&rsquo;estero. Per Mattia penso sia uno stimolo, il cambiamento potrebbe fargli bene&rdquo;. &Egrave; stato il primo anno della qualifica a punti: qual &egrave; il tuo giudizio? &ldquo;&Egrave; cambiato un po&rsquo; tutto, alla fine &egrave; una gara in pi&ugrave;. Non so se sia stata ideata dopo quel &lsquo;mezzo sciopero&rsquo; nella qualifica del sabato in Francia l&rsquo;anno scorso. &Egrave; di sicuro un rischio in pi&ugrave;, ma &egrave; uguale per tutti e dobbiamo adattarci".  Forse per te una manche pi&ugrave; corta non &egrave; un vantaggio: la partenza &egrave; uno dei tuoi punti deboli.  "&Egrave; vero, speriamo di trovare con questa moto il segreto per partire forte, e ci stiamo lavorando, di sicuro la partenza in una manche cos&igrave; corta &egrave; molto importante&rdquo;. Cosa pensi dell&rsquo;imminente parentesi di Prado nel Supercross USA? &ldquo;Sicuramente non sar&agrave; facile, perch&eacute; l&igrave; c&rsquo;&egrave; il top di questo sport, per&ograve; nessuno si aspetta che Jorge vinca. Siamo tutti curiosi di vederlo e faremo il tifo per lui&rdquo;. Il 2024 coincider&agrave; con l&rsquo;arrivo della Triumph nel Mondiale, e poi toccher&agrave; anche alla Ducati. &ldquo;Sono progetti importanti, parliamo di due grandi Case con i mezzi, le menti e il budget per fare il meglio ed &egrave; una novit&agrave; importante, un gran bel segnale per il Motocross&rdquo;. Dopo sei anni l&rsquo;Italia &egrave; tornata a vantare un campione del Mondo, Adamo. &ldquo;Andrea &egrave; stato bravissimo, sulla carta non era il favorito nella MX2, ma nelle venti gare bisogna dare tutto e lui non si tira mai indietro. &Egrave; un ragazzo con una grande determinazione, e ha margini di miglioramento&rdquo;. Con il cambio di team lasci Christian Beggi, che era responsabile tecnico: chi ti seguir&agrave; adesso?  &ldquo;Abbiamo lavorato bene con Beggi. Il mio nuovo team ha parlato con Stefan Everts (che negli anni ha aiutato Jonass, nde), c&rsquo;&egrave; stato un meeting ed Everts &egrave; con noi: siamo supercarichi e pronti per lavorare, per me &egrave; quasi un sogno. La mattina alle 9 &egrave; lui che mi chiama e si informa di tutto. Non vedo l&rsquo;ora di correre&rdquo;. Motocross: Paolo Ciabatti lascia la MotoGP       

"Per crescere ulteriormente in MXGP ho abbracciato l&rsquo;avventura belga con Standing Construct e la Honda: a seguirmi sar&agrave; una leggenda, che emozione"

Alberto Forato, nuova vita con Stefan Everts | Esclusiva

A EICMA 2023 viene incoronata la nuova Miss MotoSprint che farà da madrina al giornale per tutto il 2024. Ecco il video della sfilata

Miss Motosprint, il video dell'evento

        &Egrave; nato tutto all&rsquo;improvviso all&rsquo;indomani di EICMA dove Lorenzo Zanetti ci aveva parlato della possibilit&agrave; concreta di difendere il titolo conquistato a inizio ottobre sul circuito di Imola. Poi &egrave; arrivata l&rsquo;offerta del team Ducati Frankfurt Triple M Racing per affrontare l&rsquo;IDM e aggiungere un nuovo capitolo alla sua lunga carriera. HONDA, SI RIPARTE DAI TEST DI VALENCIA: CON QUALI ARMI? Il ritorno di Triple M Racing La squadra tedesca aveva lasciato le competizioni qualche anno fa dopo l&rsquo;avventura con Honda nel WorldSBK ora riparte dall&rsquo;IDM (Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft) il massimo campionato motociclistico tedesco. A capo del team sempre Matthias Moser che riparte da Ducati, dall&rsquo;IDM e da Lorenzo Zanetti: &ldquo;Sono molto contento che un pilota di successo internazionale come Lorenzo ci abbia scelto, faremo tutto il possibile per fornirgli il materiale con cui potr&agrave; vincere.&nbsp;Crediamo che con Lorenzo e Marc avremo due piloti che non solo vanno d'accordo tra loro, ma possono anche motivarsi a vicenda.&nbsp;In generale, vogliamo affermare il marchio Ducati nell'IDM a lungo termine e sono convinto che potremo gettare le basi in questo nel 2024&rdquo;. L&rsquo;annuncio da parte di Lorenzo Zanetti &egrave; avvenuto durante la festa di fine stagione fatta per celebrare la conquista del titolo italiano SBK con il team Broncos. Come gi&agrave; avevamo scritto qualche giorno fa, la separazione tra &ldquo;Zorro&rdquo; e la squadra di Luca Conforti non ha nulla a che vedere con quanto accaduto a Imola ed anzi i rapporti tra loro sono sempre ottimi e collaborativi. Il titolo italiano arrivato al quinto anno della collaborazione tutta bresciana ha chiuso perfettamente il ciclo iniziato nel 2019 ed ora Lorenzo Zanetti &egrave; pronto ad affrontare la nuova sfida nell&rsquo;IDM: &ldquo;Sono molto orgoglioso di far parte di questo ambizioso progetto Ducati Frankfurt Triple M Racing.&nbsp;So che il team di Matthias Moser ha molta esperienza nell'IDM, nel Campionato Europeo Superstock e nel Campionato Mondiale Superbike e punter&agrave; alla lotta per il titolo il prossimo anno con grande passione.&nbsp;Conosco molto bene la Panigale V4 R e sono convinto di poter aiutare la squadra. Conosco gi&agrave; molti dei percorsi IDM, anche se la prima gara non sar&agrave; prima di maggio, non vedo l&rsquo;ora che inizi finalmente&rdquo;.  SORRIDENTE E SUBITO VELOCE: LA NUOVA VITA DI MARQUEZ &Egrave; DAVVERO INIZIATA       

Il campione italiano SBK in carica non difender&agrave; il #1 conquistato a Imola ma prover&agrave; a riportare la casa di Borgo Panigale in vetta alla classifica anche in Germania

Lorenzo Zanetti passa all’IDM con Ducati Triple M Racing

Il Direttore di Ohvale si racconta ai nostri microfoni

Valerio Da Lio: la nostra videointervista | EICMA 2023

        Le strade di Lorenzo Zanetti e del Team Broncos Racing si separeranno a partire del 2024. Non c&rsquo;&egrave; stato alcun annuncio ufficiale, ma a confermarlo sono stati sia il campione del CIV SBK che la squadra capitanata da Luca Conforti, entrambi ormai proiettati verso nuove avventure. Calendario CIV 2024 Zanetti-Broncos, la fine di un ciclo  Si tratta della normale fine di un ciclo, che ha portato Zorro a conquistare la corona della classe regina tricolore al termine di un 2023 pressoch&eacute; perfetto, in cui ha conquistato 2 vittorie, 11 podi (su 12 manche) e un solo &ldquo;zero&rdquo; maturato nell&rsquo;ormai famigerato finale di Imola. L'incidente tra Zanetti e Michele Pirro nell'ultimo round del Campionato Italiano Velocit&agrave;, in cui il collaudatore Ducati MotoGP aveva riportato la frattura del malleolo tibiale sinistro, non ha avuto alcuna influenza. &ldquo;Lorenzo non difender&agrave; i nostri colori nella prossima stagione, ma non c&rsquo;&egrave; alcun legame tra la nostra separazione e quell&rsquo;episodio&nbsp;&ndash; ci ha raccontato Conforti &ndash; non c&rsquo;&egrave; statoa nessuna forzatura esterna legata all&rsquo;episodio di Imola, si tratta di eventi completamente separati. La scelta di non proseguire insieme &egrave; la semplice chiusura di un binomio sportivo che ci ha regalato enormi soddisfazioni. In questo periodo ne ho lette tante, ma la verit&agrave; &egrave; questa&rdquo;. Broncos Racing punter&agrave;, come gi&agrave; annunciato, su Roberto Mercandelli: &ldquo;Sar&agrave; un rookie in SBK, contiamo&nbsp;sulle sue qualit&agrave; e sono sicuro che crescer&agrave;. Continueremo il nostro impegno in 600, cos&igrave; come il nostro legame con Luca Salvadori (schierato nel National Trophy, ndr).  Zanetti: "Intraprender&ograve; altre sfide"  Parole confermate dallo stesso Zanetti: &ldquo;Broncos proseguir&agrave; investendo sui giovani, mentre io accetter&ograve; un&rsquo;altra sfida &ndash; le parole di Lorenzo &ndash; la mia intenzione era scendere in pista col numero 1 nel CIV, e fino all&rsquo;EICMA sembrava che ci fossero le condizioni per proseguire insieme. Poi ho ricevuto altre offerte, quindi ho deciso di intraprendere altre strade. Non &egrave; vero che la squadra mi abbia scaricato, siamo ancora in ottimi rapporti, &egrave; semplicemente finito un lungo rapporto&rdquo;. Il nativo di Brescia correr&agrave; all&rsquo;estero, probabilmente nell&rsquo;IDM: &ldquo;Nei prossimi giorni ci sar&agrave; un annuncio ufficiale, la mia scelta &egrave; ormai fatta&rdquo;. A questo punto, &egrave; praticamente certo che il CIV SBK non avr&agrave; il suo campione in carica sulla griglia di partenza nel 2024.       

"&Egrave; la naturale fine di un ciclo che ci ha regalato tante soddisfazioni" ha detto il team manager. Zorro: "Ho accettato altre offerte"

CIV, Zanetti e Broncos si separano. Conforti: "Imola non c'entra"

        Ritorno al passato per Ivo Monticelli che assieme a Ben Watson Monticelli former&agrave; la coppia che porter&agrave; in gara la nuova RX 450 presentata a EICMA due settimane fa. Ivo che ha rappresentato l&rsquo;Italia al Nazioni in due occasioni, nel 2015 e nel 2019, sempre nella classe regina, ha militato al fianco di Romain Febvre in MXGP in sella alla Kawasaki ufficiale nel 2021. L'anconetano prender&agrave; il posto di Alessandro Lupino, in procinto di passare alla Ducati assieme all'amico Antonio Cairoli.&nbsp;  Monticelli in sella alla KTM del team MRT nel 2017 in gara a Ern&eacute;e Ritorno in MRT in sella alla Beta per Monticelli&nbsp; Ivo Monticelli: &ldquo;Tornare su una moto ufficiale &egrave; una grande opportunit&agrave; che ho colto con entusiasmo, anche perch&eacute; conosco bene il Team MRT e la loro passione e professionalit&agrave;, avendo corso con loro diversi anni in passato. Abbiamo un fitto calendario di test che ci aiuter&agrave; a settarsi al meglio e raggiungere la condizione ottimale prima degli Internazionali d&rsquo;Italia e dell&rsquo;inizio del Mondiale. Sar&ograve; al via anche ad alcune prove dell&rsquo;Italiano Prestige, e non vedo l&rsquo;ora di salire in sella!&rdquo;  Monticelli in sella alla GASGAS del team REVO in gara a Matterley Basin a settembre       

Il ventinovenne marchigiano dopo un anno in Inghilterra e qualche wildcard nella classe regina torna a tempo pieno in MXGP e lo fa con il team MRT dove aveva gi&agrave; militato in passato

MXGP: Monticelli in Beta con MRT

        &ldquo;Non so se sia pi&ugrave; stressante la lotta per il titolo o la preparazione del matrimonio (previsto per luglio ndr), dipende dai giorni&rdquo;. Ha chiuso la sua conferenza stampa con questa battuta Pecco Bagnaia, utile per stemperare i toni alla vigilia della penultima battaglia della sua stagione. Una battaglia che &ldquo;non considero un match point, dato che 14 punti di vantaggio sono pochi e 23 sono troppi da guadagnare in un singolo weekend&rdquo;, ma che certamente pu&ograve; dare una direzione chiara al finale della storia.&nbsp;Meglio ad ogni modo pensare a fare in primis un buon lavoro in Qatar, dove l&rsquo;anno scorso le cose &ndash; come ricordato anche durante la conferenza &ndash; andarono in maniera piuttosto negativa. &ldquo;Ero al limite e ho perso l&rsquo;anteriore, &egrave; stato un incidente pi&ugrave; spaventoso per Jorge che per me, dato che poteva farsi male. Diciamo che &egrave; stato un inizio problematico, ma in generale mi piace questa pista, che credo si adatti bene alla Ducati. Il nuovo asfalto? Maggiore aderenza, ma le gomme saranno un tema, anche perch&eacute; corriamo in un periodo diverso dell&rsquo;anno&rdquo;. Orari Gran Premio del Qatar Bagnaia, Martin, la Mahindra e... Bastianini  Un periodo diverso ma anche un momento diverso, dato che rispetto al solito &ndash; quando il Qatar apriva la stagione &ndash; oggi l&rsquo;appuntamento di Lusail pu&ograve; scrivere una pagina importante del duello tra il piemontese e Jorge Martin, una volta compagni di squadra nel team Aspar in Moto3.&nbsp;&ldquo;Fa strano pensare che siano passati solo 7 anni, ma Jorge lo conoscevo gi&agrave; dai tempi della Rookies Cup e conoscevo la sua velocit&agrave;: sapevo che sarebbe stato un compagno di squadra forte, ed &egrave; bello ora giocarsi il titolo con lui. In questo momento della stagione per vincere il campionato devi stare davanti: devo fare un buon weekend come a Sepang, avendo tra l&rsquo;altro ritrovato la velocit&agrave; sul singo giro. La pressione attuale non &egrave; diversa da quella di Valencia&rdquo;.&nbsp;Intorno ai due contendenti al titolo vi &egrave; comunque un mondo in movimento, con la pressione gomme ed Enea Bastianini come possibili attori non protagonisti ma comunque molto importanti.&nbsp;&ldquo;Sono stato chiaro con il team: se Enea avr&agrave; la possibilit&agrave; di vincere deve provarci, ma sar&agrave; utile lavorare insieme nel corse dei turni. La pressione gomme? Ho fatto diverse gare con una pressione leggermente pi&ugrave; alta, e non &egrave; cambiato molto. Non sono comunque contento della regola, perch&eacute; non credo sia di aiuto per nessuno&rdquo;. Intervista esclusiva ad Andrea Dovizioso in Eicma&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;       

Con una battuta che stempera la tensione, Pecco ha spiegato la sua visione sulla penultima tappa del campionato&nbsp;

MotoGP, Bagnaia: "Più stress qui o la preparazione del matrimonio? Dipende..."

        La stagione Superbike &egrave; terminata, e come dopo ogni ultima bandiera a scacchi &egrave; tempo di bilanci. Bilanci in termini di risultati, ma anche in termini di cadute, che &ndash; purtroppo &ndash; rappresentano nel motorsport una variabile sempre importante. &nbsp;Importante &egrave; dunque controllare a fondo le statistiche stagionali, per eleggere anche &ndash; goliardicamente &ndash; il &ldquo;cascatore&rdquo; edizione 2023. Un premio ovviamente che nessuno vorrebbe vincere, ma che in questa stagione &egrave; andato ad Alex Lowes, con le sue 15 cadute. L&rsquo;inglese di Kawasaki precede in questa classifica Iker Lecuona a 13, e Lorenzo Baldassarri a 11.&nbsp;&nbsp;Scorrendo la classifica non mancano poi i colpi di scena, a cominciare dalla posizione di Alvaro Bautista. Lo spagnolo infatti &egrave; addirittura 4&deg;, alle spalle dei tre nomi sopra citati, con ben 10 cadute nell&rsquo;arco della stagione. Petrucci quasi perfetto, Most regno delle cadute  Un numero alto, specie se paragonato a quello del suo rivale Toprak Razgatlioglu, che ha fatto della costanza il suo punto forte, come testimoniato dalle sole 2 cadute fatte registrare. Tra i due si frappone Jonathan Rea, molto pi&ugrave; vicino per&ograve; allo spagnolo che al turco, viste le sue 9 uscite di pista stagionali. Tra gli italiani &ndash; dopo il gi&agrave; citato Baldassarri &ndash; spicca Michael Rinaldi con 8 cadute, mentre Danilo Petrucci chiude la classifica degli azzurri titolari con 3. &nbsp;E se Lowes vince la classifica relativa ai piloti, a vincere quella dei tracciati &egrave; Most, tra i quali cordoli sono avvenute ben 23 cadute, 5 in pi&ugrave; della prima inseguitrice ossia Magny &ndash; Cours. Nella fattispecie del tracciato ceco la curva pi&ugrave; insidiosa &egrave; risultata essere la 1, con ben 10 cadute. Andrea Locatelli: la nostra videointervista | Eicma 2023       

Toprak quasi mai a terra in stagione, contro un Alvaro da doppia cifra, ma il re dei "cascatori" nelle derivate non ha corso n&egrave; con Yamaha n&egrave; con Ducati...

SBK: Bautista batte Razgatlioglu 10 a 2 in una speciale classifica

        Se c&rsquo;&egrave; stato un pilota capace nella sua carriera di essere analitico in ogni situazione, quello &egrave; Andrea Dovizioso. Una capacit&agrave; di analisi che rende ancora oggi il forlivese una fonte di spunti interessanti, anche relativamente ad un campionato come la Superbike, che Andrea non ha mai sperimentato nel corso della carriera. &nbsp;Una Superbike che ad oggi pu&ograve; annoverare al suo interno pi&ugrave; di un pilota con un passato in MotoGP, a partire dal debuttante Andrea Iannone, con cui Dovizioso ha condiviso parte della sua esperienza nel team Ducati Factory. &ldquo;Penso che tutti conoscano il suo talento &ndash; le parole di Dovi ai microfoni del sito ufficiale SBK &ndash; quindi non mi sorprenderei se fosse molto veloce. Non sar&agrave; facile per lui battagliare al top, dato che il livello &egrave; alto, e non so quanto possa essere dura tornare dopo uno stop di quattro anni, ma sono curioso di vedere cosa potr&agrave; fare&rdquo;. &nbsp;Il tutto in una Superbike che si appresta a vivere una stagione quasi rivoluzionaria, in primis grazie ai cambi di casacca di due piloti di riferimento come Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, passati rispettivamente in Yamaha e BMW. &ldquo;Rea non aveva pi&ugrave; il feeling di prima con Kawasaki, a prescindere dal livello della moto che non conosco esattamente, quindi aveva bisogno di cambiare. Spero che sia veloce con la Yamaha: non so quanto sia veritiero il test di Jerez, forse servir&agrave; un&rsquo;altra pista per avere una conferma, ma certamente dovranno lavorare per raggiungere la Ducati&rdquo;. &nbsp;&ldquo;Per quanto riguarda Toprak &ndash; prosegue Dovi - penso che la situazione in Yamaha fosse migliore, ma nel suo caso penso avesse bisogno di cambiare per avvertire maggiore supporto. Non so se la sua nuova moto sar&agrave; sufficientemente veloce per permettergli di giocarsi il titolo, ma in due anni Toprak pu&ograve; cambiare la situazione in BMW, ed essere certamente competitivo".&nbsp; Il pensiero di Dovizioso su Rinaldi  L&rsquo;ultimo pensiero della leggenda MotoGP &egrave; dedicato giustamente all&rsquo;amico Michael Rinaldi, un altro pilota che ha movimentato il mercato fino a poche settimane fa. Dopo tre anni nel team Ducati Aruba, ora per il romagnolo si sono aperte le porte del team Motocorsa, con cui poter continuare a brillare. &nbsp;&ldquo;Bautista &egrave; stato un problema per Michael, per certo. Tutti i piloti indipendenti pensano che il team ufficiale ti permetta di vincere: da un lato &egrave; vero, ma non del tutto, e Michael lo ha capito. Penso che il prossimo anno far&agrave; bene, dato che avr&agrave; un mezzo molto simile al passato, e potr&agrave; al contempo affrontare la stagione con pi&ugrave; rilassatezza, con l&rsquo;obiettivo di essere in top five in ogni fine settimana&rdquo;. SBK, indipendenti da sogno: intervista a Lorenzo Mauri | Eicma 2023&nbsp;       

Andrea spiega: "Penso che Andrea sar&agrave; veloce, ma non sar&agrave; facile lottare al top.&nbsp;Sia Razgatlioglu che Rea hanno fatto bene a cambiare. Rinaldi? Il problema era Bautista"

SBK, Dovizioso: "Toprak può cambiare la BMW, Iannone? Curioso di vederlo"

        Nell&rsquo;edizione appena terminata di EICMA, QJ Motor ha finalmente mostrato al grande pubblico la moto che secondo i piani della casa cinese debutter&agrave; nella prossima stagione del WorldSSP. La moto riprende soluzioni vista sulla Honda CBR 650R ma guadagna cavalli e coppia grazie ad un aumento della cilindrata del motore, restando comunque lontana, nel modello di serie, dalle prestazioni delle altre Supersport NG. SSP, VAN STRAALEN COMPLETA LA LINEUP DI TEN KATE RACING La Cina bussa alla porta della SSP Dopo che nella passata stagione Kove ha debuttato nella SSP300 raccogliendo qualche buon risultato grazie a Marc Garcia (qui trovate la sua intervista ad EICMA), nella stagione 2024 debutter&agrave; nella SSP il secondo marchio cinese nel mondiale delle derivate di serie: QJ Motor. Il brand che gi&agrave; oggi &egrave; Title Sponsor&nbsp;del team Gresini in Moto2, debutter&agrave; in SSP con la nuova SKR 800 RR Race affidandosi ad un&rsquo;altra struttura italiana, quella di Manuel Puccetti. Il team reggiano ha gi&agrave; ufficializzato che la prossima stagione sar&agrave; al via del mondiale SBK con Tito Rabat ed una ZX-10RR ufficiale, gi&agrave; provata dallo spagnolo nell&rsquo;ultimo round di questa stagione, mentre in SSP continuer&agrave; a correre con la Kawasaki ZX-6R e Can Oncu che nei giorni scorsi si &egrave; operato per risolvere il problema al braccio causato dalla caduta di Assen. Alle Kawasaki, il team Puccetti Racing potrebbe aggiungere una o due QJ Motor per portare al debutto questo nuovo marchio nel mondiale ed iniziare a pensare ad un futuro diverso da Kawasaki. La SKR 800 RR Race non &egrave; una sportiva vera e propria come lo sono invece la YZF-R6 e la Panigale V2 punti di riferimento della categoria in questo momento.  HONDA AGGIORNA LA CBR1000RR-R PER IL 2024: BASTER&Agrave; PER VINCERE IN SBK? Cosa attendersi dalla QJ Motor? La moto prende una base che sembra del tutto identica a quanto visto sulla Honda CBR 650R, una &ldquo;sportiva stradale&rdquo; che fa della duttilit&agrave; la propria forza. La casa cinese ha messo mano al layout del motore (ricordiamo, per&ograve;, che non esiste un accordo di fornitura tra il brand cinese e la Casa dell'Ala) facendo passare la cilindrata da 649cc a 778cc aiutando a guadagnare qualche cavallo, ora 102 contro i 95 del modello giapponese. Ancora pochi considerando le potenze delle rivali. I tecnici cinesi in collaborazione con l&rsquo;esperto team italiano dovranno dunque trovare dal 4 cilindri almeno altri 30/35cv per poter iniziare a competere realmente con le rivali. Anche dal punto di vista della ciclistica ci sono grosse incognite: il telaio tubolare in acciaio &egrave; una derivazione di quello della CBR 650R, ideale per un utilizzo stradale ma che lascia qualche dubbio sulle sue possibilit&agrave; &ldquo;da gara&rdquo;, la forcella Marzocchi ed il mono saranno sicuramente rivisti e sostituiti con unit&agrave; racing. Scopriremo solo nei prossimi mesi se il progetto cinese andr&agrave; in porto e quali saranno le reali possibilit&agrave; della casa cinese in SSP.  GP MALESIA, DA REGALO A INCUBO: IL WEEKEND DI BAUTISTA       

Dopo l'arrivo di Kove in SSP300 un altro marchio proveniente dal Grande Impero si affaccia sulla scena delle derivate di serie&nbsp;

QJ Motor SRK 800 RR: come è fatta la novità cinese per il mondiale SS

        One of the stars of the latest edition of EICMA was undoubtedly Honda, which presented a number of new models. Centre stage among these was the 2024 version of the CBR1000RR-R, the superbike that will be on track on next year&rsquo;s WorldSBK championship with re-confirmed riders Xavi Vierge and Iker Lecuona. &nbsp;Many upgrades for the CBR, but will they suffice? Though very similar to the previous version in terms of aesthetics, the new Honda presents a series of new features, boasting greater acceleration at medium rpm thanks to a modified cylinder head and shorter gear ratios. In addition, the aluminium frame (already used by the two HRC riders during the last rounds of 2023) should guarantee better feeling mid-corner thanks to its increased flexibility, while revised aerodynamics, including new winglets, can ensure the downforce of the &ldquo;old&rdquo; model and make it more precise through the turns, limiting yaw. All these modifications seen on the road-going version should also make the Fireblade more competitive on the racetrack. HRC seeks a comeback in the world championship after a 2023 season that yielded just one podium. Will Vierge and Lecuona be able to play a starring role in 2024, keeping up with the likes of Rea, Razgatlioglu and Bautista? &nbsp;Vierge: &ldquo;The only goal is to win&rdquo; The Spaniard, who heads into his third consecutive year with the HRC factory team, is impatient to test the new model on track: &ldquo;Aesthetically, it looks almost identical to the previous version, but the new CBR is different in many respects. Unfortunately I haven&rsquo;t had chance to ride it yet but I can&rsquo;t wait to try it and check out all the updates in a couple of weeks&rsquo; time at Jerez&rdquo;. &ldquo;The main focus has been to allow us to harness its full power in more situations, so that we can better exploit the bike in acceleration and not only at the end of long straights&rdquo;, continues Xavi, as he sets out the goal for 2024. &ldquo;A lot of improvements have been made, from the more flexible frame to revised gearing. Honda has worked hard and it&rsquo;s clear that there can be only one goal for next season: to win.&rdquo;       

The Japanese manufacturer presented its updated superbike at EICMA, the version with which Xavi Vierge and Iker Lecuona will aim high in the world championship

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